Il contributo propone una cronologia fondata per le monete emesse dalla zecca di Lucca tra il tardo XII e il XIII secolo sulla base di un’analisi incrociata delle caratteristiche iconografiche e ponderali nonché della qualità delle leghe di argento impiegate e con l’aiuto delle fonti scritte. Particolare attenzione viene data ai denari argentei per la cui produzione furono utilizzate col passare del tempo quantità sempre minori d’argento con relativo calo di peso. Altro elemento legato alla svalutazione del denaro è la forma, tonda negli esemplari più antichi e tendente all’ovale nelle serie più recenti. Tale fenomeno viene messo in relazione anche con la comparsa all’inizio del XIII secolo dei primi grossi d’argento, emissioni pensate per i grandi scambi e che andarono a sostituire il denaro quale unica moneta argentea circolante fino ad allora nell’Italia centrale. Viene infine trattata la monetazione aurea della città toscana. Questa fu in un primo tempo costituita da grossi recanti, al pari delle omonime emissioni argentee, l’effige del Volto Santo, immagine archetipica conservata a Lucca e il cui culto all’epoca era diffuso tra i mercanti di tutta Europa. Anche tali monete furono tuttavia soppiantate col tempo dai lucchesi d’oro, emessi verso il terzo quarto del XIII secolo e recanti sul dritto il Volto Santo e sul rovescio l’immagine di San Martino, patrono della città. Quest’ultimo elemento viene in particolare ricollegato agli stretti rapporti politici che all’epoca legavano Lucca alla casata angioina.
La monetazione di Lucca tra la fine del XII e gli inizi del XIV secolo: nuovi contributi / M. Baldassarri. - In: NUMISMATICA E ANTICHITÀ CLASSICHE. - ISSN 1420-1739. - 47:(2018), pp. 309-338.
La monetazione di Lucca tra la fine del XII e gli inizi del XIV secolo: nuovi contributi
M. Baldassarri
2018
Abstract
Il contributo propone una cronologia fondata per le monete emesse dalla zecca di Lucca tra il tardo XII e il XIII secolo sulla base di un’analisi incrociata delle caratteristiche iconografiche e ponderali nonché della qualità delle leghe di argento impiegate e con l’aiuto delle fonti scritte. Particolare attenzione viene data ai denari argentei per la cui produzione furono utilizzate col passare del tempo quantità sempre minori d’argento con relativo calo di peso. Altro elemento legato alla svalutazione del denaro è la forma, tonda negli esemplari più antichi e tendente all’ovale nelle serie più recenti. Tale fenomeno viene messo in relazione anche con la comparsa all’inizio del XIII secolo dei primi grossi d’argento, emissioni pensate per i grandi scambi e che andarono a sostituire il denaro quale unica moneta argentea circolante fino ad allora nell’Italia centrale. Viene infine trattata la monetazione aurea della città toscana. Questa fu in un primo tempo costituita da grossi recanti, al pari delle omonime emissioni argentee, l’effige del Volto Santo, immagine archetipica conservata a Lucca e il cui culto all’epoca era diffuso tra i mercanti di tutta Europa. Anche tali monete furono tuttavia soppiantate col tempo dai lucchesi d’oro, emessi verso il terzo quarto del XIII secolo e recanti sul dritto il Volto Santo e sul rovescio l’immagine di San Martino, patrono della città. Quest’ultimo elemento viene in particolare ricollegato agli stretti rapporti politici che all’epoca legavano Lucca alla casata angioina.File | Dimensione | Formato | |
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