Introduzione: Nella valutazione del recupero funzionale globale, molteplici determinanti di differente natura (biologico, personale, familiare, lavorativo, sociale) sono stati considerati come rilevanti nei modelli di valutazione. Tale approccio bio-psico-sociale, per cui è stato preso come modello di riferimento l’ICF, è importante nell’ambito di un percorso sanitario/riabilitativo o ancora al termine dello stesso al fine di implementare la tutela globale ed integrata in ambito sociale e lavorativo. In tale contesto è divenuta necessaria l’esigenza di definire e validare un nuovo e agile strumento di valutazione del funzionamento e della disabilità. Scopo: Scopo di questo studio è quello di confrontare statisticamente i dati relativi a due diversi sistemi di valutazione della disabilità vale a dire la nota scala di Rankin modificata (mRankin) e la nuova metodologia di valutazione, da noi strutturata, denominata Scala Temporale del Recupero Funzionale (STRF). Materiali e metodi: Presso la sede Inail di Asti sono stati gestiti 127 pazienti di cui 80 maschi e 47 femmine. Nella popolazione in esame sono stati valutati sesso, età, sede di lesione e media dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro per distretto anatomico trattato (arto superiore, inferiore e rachide). Risultati: La concordanza statistica della scala mRankin e della scala STFR ad inizio trattamento fisioterapico è risultata pari al 99% e a fine trattamento pari al 94,5%. Conclusioni: La scala mRankin può essere considerata efficiente ed affidabile, inoltre se integrata con altre scale è utile per fotografare il paziente soprattutto in fase acuta; la scala STRF al contrario si propone come sensibile e agevole strumento di valutazione e monitoraggio nel tempo del danno funzionale globale, oltre la patologia scatenante. Dall’analisi statistica sono emersi inoltre elementi inaspettati: l’evento “infortunio sul lavoro” è più frequente nei maschi rispetto alle donne lavoratrici con maggiore rappresentazione percentuale in tutti e tre i distretti anatomici considerati. i giorni di inabilità al lavoro presentano una mediana maggiore per lesioni a carico dell’arto inferiore nei lavoratori con meno di 48 anni risultano maggioritari gli infortuni a carico del rachide mentre nei lavoratori più anziani prevalgono gli infortuni soprattutto a carico dell’arto superiore; il rachide è sensibilmente risparmiato. Un futuro approfondimento scientifico sulla possibile relazione tra età, sesso e distretti anatomici maggiormente a rischio di noxae occupazionali potrebbe avere una importante valenza in termini di medicina preventiva e medicina legale, aiutando a pianificare e gestire sempre meglio il lavoro ed i lavoratori.
Validazione di una nuova scala per la misurazione temporale del recupero funzionale in pazienti sottoposti a trattamento riabilitativo ambulatoriale per inabilità temporanea assoluta da infortunio sul lavoro / F. Bologna, E. Pezzuto, F. Donato, V. Sferra, A. Talerico, M. Bonzani, F. Cappellini, M. Bolla, R. Casini. - In: MR. - ISSN 1827-1995. - 39:3(2023), pp. 50-57.
Validazione di una nuova scala per la misurazione temporale del recupero funzionale in pazienti sottoposti a trattamento riabilitativo ambulatoriale per inabilità temporanea assoluta da infortunio sul lavoro
F. Cappellini;
2023
Abstract
Introduzione: Nella valutazione del recupero funzionale globale, molteplici determinanti di differente natura (biologico, personale, familiare, lavorativo, sociale) sono stati considerati come rilevanti nei modelli di valutazione. Tale approccio bio-psico-sociale, per cui è stato preso come modello di riferimento l’ICF, è importante nell’ambito di un percorso sanitario/riabilitativo o ancora al termine dello stesso al fine di implementare la tutela globale ed integrata in ambito sociale e lavorativo. In tale contesto è divenuta necessaria l’esigenza di definire e validare un nuovo e agile strumento di valutazione del funzionamento e della disabilità. Scopo: Scopo di questo studio è quello di confrontare statisticamente i dati relativi a due diversi sistemi di valutazione della disabilità vale a dire la nota scala di Rankin modificata (mRankin) e la nuova metodologia di valutazione, da noi strutturata, denominata Scala Temporale del Recupero Funzionale (STRF). Materiali e metodi: Presso la sede Inail di Asti sono stati gestiti 127 pazienti di cui 80 maschi e 47 femmine. Nella popolazione in esame sono stati valutati sesso, età, sede di lesione e media dei giorni di inabilità temporanea assoluta al lavoro per distretto anatomico trattato (arto superiore, inferiore e rachide). Risultati: La concordanza statistica della scala mRankin e della scala STFR ad inizio trattamento fisioterapico è risultata pari al 99% e a fine trattamento pari al 94,5%. Conclusioni: La scala mRankin può essere considerata efficiente ed affidabile, inoltre se integrata con altre scale è utile per fotografare il paziente soprattutto in fase acuta; la scala STRF al contrario si propone come sensibile e agevole strumento di valutazione e monitoraggio nel tempo del danno funzionale globale, oltre la patologia scatenante. Dall’analisi statistica sono emersi inoltre elementi inaspettati: l’evento “infortunio sul lavoro” è più frequente nei maschi rispetto alle donne lavoratrici con maggiore rappresentazione percentuale in tutti e tre i distretti anatomici considerati. i giorni di inabilità al lavoro presentano una mediana maggiore per lesioni a carico dell’arto inferiore nei lavoratori con meno di 48 anni risultano maggioritari gli infortuni a carico del rachide mentre nei lavoratori più anziani prevalgono gli infortuni soprattutto a carico dell’arto superiore; il rachide è sensibilmente risparmiato. Un futuro approfondimento scientifico sulla possibile relazione tra età, sesso e distretti anatomici maggiormente a rischio di noxae occupazionali potrebbe avere una importante valenza in termini di medicina preventiva e medicina legale, aiutando a pianificare e gestire sempre meglio il lavoro ed i lavoratori.File | Dimensione | Formato | |
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