Zecche e monetieri nella Toscana bassomedievale tra passate e recenti ricerche

The paper presents a brief overview of the existing research and literature on medieval mints of Tuscany starting from the works of scholarship of the eighteenth century up to the present day. Then, using the most recent literature, the work provides an up to date overview on the period during which these mints were in use and their main output between the seventh and the fifteenth century. Furthermore, it includes notes on the locations, the operational management, the moneyers and the division of work in Tuscan mints during the late medieval period. From this data, one can observe that the first half of the fourteenth century was a key moment since it was the period during which, in Tuscany at least, the “growth crisis” of the monetary production system was most evident. This led to the emergence of the later mints – including Massa Marittima –, the revision of existing monetary systems, protectionist policies in favour of local mint output and against “bad coins” produced elsewhere, the frequent delegation of the management of productive activities to private individuals through the outsourcing system, and finally the entry of new social elements among the moneyers or tenant-entrepreneurs.

Il saggio presenta una panoramica degli studi e della letteratura esistente sulle zecche medievali della Toscana, a partire dalle opere erudite settecentesche fino ai giorni nostri. In base ai più recenti studi sia di sintesi, sia dedicati alle singole officine monetarie, il contributo delinea quindi un quadro generale sul periodo di attività e sulle principali emissioni di queste zecche tra VII e XV secolo. Seguono le annotazioni sulle sedi, il regime di conduzione, i monetieri e la divisione del lavoro relativamente alle zecche toscane bassomedievali. In base a questi dati si osserva come la prima metà del Trecento sia stato un momento topico, ovvero il periodo in cui si manifesta con più forza la ‘crisi di crescita’ del sistema di produzione monetario, almeno in Toscana. Ciò comportò la nascita delle ultime zecche – tra le quali Massa Marittima –, la revisione dei sistemi monetari esistenti, una politica protezionistica a favore delle emissioni della zecca locale e a sfavore delle “cattive monete” prodotte altrove, la delega della gestione delle attività produttive a privati con il sistema degli appalti e infine l’ingresso di nuovi elementi sociali tra i monetieri o gli affittuari-impresari