Il legno nero (LN) è la malattia più importante del complesso dei giallumi della vite associati a fitoplasmi, che causa importanti perdite economiche in tutte le principali aree viticole. LN è associato a ’Candidatus Phytoplasma solani’ (sottogruppo 16SrXII-A). Il principale insetto vettore di ‘Ca. P. solani’ è il cixide Hyalesthes obsoletus, che trasmette il fitoplasma da piante erbacee a vite. Approcci molecolari e prove di trasmissione hanno rivelato che altre specie di insetti polifagi possono svolgere un ruolo nella diffusione di ‘Ca. P. solani’ a vite: Reptalus panzeri, Aphrodes makarovi e Dicranotropis remaniaca. Inoltre, molti altri ospiti erbacei ed arbustivi sono stati trovati infetti da ‘Ca. P. solani’, dimostrando l'esistenza di numerose piante serbatoio nei diversi agroecosistemi. L’ecologia multiforme del LN ha evidenziato la grande diversità genetica e l’adattabilità del fitoplasma. La complessa epidemiologia della malattia, che coinvolge diverse specie di insetti vettori che trasmettono ‘Ca. P. solani’ da più piante ospiti a vite, rende molto difficile il contenimento del giallume nei vigneti che si basa sulla gestione delle viti sintomatiche e/o delle fonti di inoculo e sul controllo degli insetti vettori. La selezione di materiale di propagazione sano e la scelta di varietà di vite che mostrano una bassa suscettibilità al patogeno possono svolgere un ruolo chiave nella prevenzione di LN. Nella filiera vivaistica, per eliminare il fitoplasma dalle piante madri infette sono stati utilizzati trattamenti con acqua calda, crioterapia e colture di tessuti; possibili e promettenti applicazioni di tali metodologie su larga scala sono allo studio per la gestione di tutto il materiale di propagazione. Per quanto riguarda le strategie curative, l’utilizzo di pratiche agronomiche (sradicamento parziale ed estrazione di piante sintomatiche, innesto su piante sintomatiche di materiali da viti risanate) e i trattamenti della chioma delle viti colpite da LN con induttori di resistenza o biostimolanti, hanno mostrato risultati promettenti nell’indurre “recovery” e aumento di produzione in alcune cultivar di vite. Per quanto riguarda le strategie di gestione degli insetti vettori, poiché H. obsoletus (e molti altri insetti vettori LN) è specie polifaga il cui ciclo vitale non è limitato al vigneto, ma coinvolge principalmente le aree circostanti, le siepi ed i boschi, l’uso di insetticidi non è strumento utile per ridurre significativamente né la popolazione dei vettori, né l’incidenza della malattia. Per il controllo di H. obsoletus sulle piante erbacee ospiti sono stati proposti il diserbo chimico, la lavorazione del terreno e tagli frequenti. In alternativa, nei vigneti biologici, sfalci delle piante ospiti prima o dopo il periodo di volo degli adulti sono indicati per favorire lo sviluppo di graminacee perenni, competitive con l'ortica. Recentemente sono state sviluppate strategie di controllo sostenibili, come l’applicazione di agenti di biocontrollo (funghi e nematodi entomopatogeni) contro H. obsoletus e la gestione delle risorse microbiche (endosimbionti) in altri insetti vettori. Considerando che l’epidemiologia di ‘Ca. P. solani’ coinvolge più piante ospiti e diversi insetti vettori, la gestione del LN deve includere un approccio integrato basato sul controllo dei vettori attraverso interventi diretti e/ indiretti sulle piante ospiti e sull’uso di viti resistenti.
Epidemiologia e strategie di contenimento del legno nero in vite / N. Mori, F. Quaglino, R. Pierro, A. Moussa, C. Marcone, G. Romanazzi. ((Intervento presentato al 9. convegno Incontro Nazionale sui Fitoplasmi e le Malattie da Fitoplasmi tenutosi a Udine nel 2024.
Epidemiologia e strategie di contenimento del legno nero in vite
F. Quaglino;A. Moussa;
2024
Abstract
Il legno nero (LN) è la malattia più importante del complesso dei giallumi della vite associati a fitoplasmi, che causa importanti perdite economiche in tutte le principali aree viticole. LN è associato a ’Candidatus Phytoplasma solani’ (sottogruppo 16SrXII-A). Il principale insetto vettore di ‘Ca. P. solani’ è il cixide Hyalesthes obsoletus, che trasmette il fitoplasma da piante erbacee a vite. Approcci molecolari e prove di trasmissione hanno rivelato che altre specie di insetti polifagi possono svolgere un ruolo nella diffusione di ‘Ca. P. solani’ a vite: Reptalus panzeri, Aphrodes makarovi e Dicranotropis remaniaca. Inoltre, molti altri ospiti erbacei ed arbustivi sono stati trovati infetti da ‘Ca. P. solani’, dimostrando l'esistenza di numerose piante serbatoio nei diversi agroecosistemi. L’ecologia multiforme del LN ha evidenziato la grande diversità genetica e l’adattabilità del fitoplasma. La complessa epidemiologia della malattia, che coinvolge diverse specie di insetti vettori che trasmettono ‘Ca. P. solani’ da più piante ospiti a vite, rende molto difficile il contenimento del giallume nei vigneti che si basa sulla gestione delle viti sintomatiche e/o delle fonti di inoculo e sul controllo degli insetti vettori. La selezione di materiale di propagazione sano e la scelta di varietà di vite che mostrano una bassa suscettibilità al patogeno possono svolgere un ruolo chiave nella prevenzione di LN. Nella filiera vivaistica, per eliminare il fitoplasma dalle piante madri infette sono stati utilizzati trattamenti con acqua calda, crioterapia e colture di tessuti; possibili e promettenti applicazioni di tali metodologie su larga scala sono allo studio per la gestione di tutto il materiale di propagazione. Per quanto riguarda le strategie curative, l’utilizzo di pratiche agronomiche (sradicamento parziale ed estrazione di piante sintomatiche, innesto su piante sintomatiche di materiali da viti risanate) e i trattamenti della chioma delle viti colpite da LN con induttori di resistenza o biostimolanti, hanno mostrato risultati promettenti nell’indurre “recovery” e aumento di produzione in alcune cultivar di vite. Per quanto riguarda le strategie di gestione degli insetti vettori, poiché H. obsoletus (e molti altri insetti vettori LN) è specie polifaga il cui ciclo vitale non è limitato al vigneto, ma coinvolge principalmente le aree circostanti, le siepi ed i boschi, l’uso di insetticidi non è strumento utile per ridurre significativamente né la popolazione dei vettori, né l’incidenza della malattia. Per il controllo di H. obsoletus sulle piante erbacee ospiti sono stati proposti il diserbo chimico, la lavorazione del terreno e tagli frequenti. In alternativa, nei vigneti biologici, sfalci delle piante ospiti prima o dopo il periodo di volo degli adulti sono indicati per favorire lo sviluppo di graminacee perenni, competitive con l'ortica. Recentemente sono state sviluppate strategie di controllo sostenibili, come l’applicazione di agenti di biocontrollo (funghi e nematodi entomopatogeni) contro H. obsoletus e la gestione delle risorse microbiche (endosimbionti) in altri insetti vettori. Considerando che l’epidemiologia di ‘Ca. P. solani’ coinvolge più piante ospiti e diversi insetti vettori, la gestione del LN deve includere un approccio integrato basato sul controllo dei vettori attraverso interventi diretti e/ indiretti sulle piante ospiti e sull’uso di viti resistenti.File | Dimensione | Formato | |
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