TRENT'ANNI DI RICERCHE AL LAVAGNONE (DESENZANO-LONATO, BRESCIA) Il sito palafitticolo del Lavagnone prende nome da un bacino lacustre di origine glaciale trasformato in torbiera, situato tra le colline moreniche a sud del lago di Garda, tra Desenzano e Lonato. Rappresenta un sito di riferimento per lo studio delle palafitte dell'età del Bronzo perché documenta un ciclo culturale ininterrotto, dal Bronzo Antico al Bronzo Recente (2200-1150 a.C.). UN ARCHIVIO SEPOLTO L'occupazione eccezionalmente prolungata si traduce in un potente deposito archeologico, ricco di reperti e di informazioni che ci aiutano a comprendere come si viveva nell'età del Bronzo. Questo archivio sepolto getta luce anche sul rapporto uomo-ambiente: la palinologia e la paleobotanica illustrano. ad esempio. la deforestazione che corrisponde all'impianto del villaggio e il quadro delle coltivazioni. Negli strati torbosi è inoltre possibile la conservazione dei resti organici e in particolare il legno delle palificate, che però al contatto con l'aria sono soggetti a un rapido degrado. Per questo motivo il sito è visitabile solo in occasione degli scavi archeologici. RICERCHE IN PROGRESS Pur essendo oggetto di indagini fin dagli anni '70. le potenzialità del contesto non sono esaurite. come anche le novità: da ultimo. la scoperta in un settore periferico rispetto al nucleo dell'abitato attivo nel Bronzo Antico di contesti interpretabili come deposizioni votive nelle acque. L'Università Statale di Milano, grazie a fondi di Ateneo e di Regione Lombardia, vi realizza in regime di concessione ministeriale campagne annuali. cui partecipano gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dei beni culturali e di Archeologia (https://sites.unimi.it/preclab/progetti/lavagnone).
Trent'anni di ricerche al Lavagnone / M. Rapi. ((Intervento presentato al 8. convegno Preistoria sulle sponde dei laghi tenutosi a Firenze nel 2022.
Trent'anni di ricerche al Lavagnone
M. Rapi
2022
Abstract
TRENT'ANNI DI RICERCHE AL LAVAGNONE (DESENZANO-LONATO, BRESCIA) Il sito palafitticolo del Lavagnone prende nome da un bacino lacustre di origine glaciale trasformato in torbiera, situato tra le colline moreniche a sud del lago di Garda, tra Desenzano e Lonato. Rappresenta un sito di riferimento per lo studio delle palafitte dell'età del Bronzo perché documenta un ciclo culturale ininterrotto, dal Bronzo Antico al Bronzo Recente (2200-1150 a.C.). UN ARCHIVIO SEPOLTO L'occupazione eccezionalmente prolungata si traduce in un potente deposito archeologico, ricco di reperti e di informazioni che ci aiutano a comprendere come si viveva nell'età del Bronzo. Questo archivio sepolto getta luce anche sul rapporto uomo-ambiente: la palinologia e la paleobotanica illustrano. ad esempio. la deforestazione che corrisponde all'impianto del villaggio e il quadro delle coltivazioni. Negli strati torbosi è inoltre possibile la conservazione dei resti organici e in particolare il legno delle palificate, che però al contatto con l'aria sono soggetti a un rapido degrado. Per questo motivo il sito è visitabile solo in occasione degli scavi archeologici. RICERCHE IN PROGRESS Pur essendo oggetto di indagini fin dagli anni '70. le potenzialità del contesto non sono esaurite. come anche le novità: da ultimo. la scoperta in un settore periferico rispetto al nucleo dell'abitato attivo nel Bronzo Antico di contesti interpretabili come deposizioni votive nelle acque. L'Università Statale di Milano, grazie a fondi di Ateneo e di Regione Lombardia, vi realizza in regime di concessione ministeriale campagne annuali. cui partecipano gli studenti dei corsi di laurea in Scienze dei beni culturali e di Archeologia (https://sites.unimi.it/preclab/progetti/lavagnone).File | Dimensione | Formato | |
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