Il gioco delle presunzioni nella recente riforma del lavoro sportivo: rileggendo Mattia Persiani

The essay delves into the presumptions regulated by Article 27, parr. 2 and 3, and by Article 28, par. 2, of Legislative Decree No. 36/2021, addressing the classification of the working activities rendered, respectively, by the professional ath- letes and by the amateur sportsmen and sportswomen. The Author’s analysis stems from Professor Persiani’s comment on Article 3 of Act No. 91/1981, which, despite the different wording, was an earlier attempt of adaptation of labor law’s categories and needs to the sports field. In the opinion of the Author, a room for the derogation of the general rules into the sports field is due, but those derogations should still be in- terpreted in a restrictive way, because the autonomy of sports law cannot become an easy way-out from the system of protections accorded by a special regulation which, similarly to the most recent labor policies, pursues a universal approach.

Lo scritto prende in esame le presunzioni di cui agli artt. 27, commi 2 e 3, e 28, comma 2, D.Lgs. n. 36/2021, funzionali alla qualificazione delle prestazioni rese, rispettivamente, dagli atleti professionisti e dai lavoratori sportivi dilettanti. L’analisi dell’A. prende avvio dalle riflessioni sviluppate dal Prof. Persiani a commento del previgente art. 3 L. n. 91/1981, che, pur nella diversità del dato testuale, ha costituito a sua volta un tentativo di adattare le categorie e le istanze di protezione, prima ancora delle regole, proprie del diritto del lavoro generale al settore sportivo. Se, ad avviso dell’A., uno spazio di deroga alla disciplina comune appare inevitabile, occorre che tale deroga venga interpretata restrittivamente (a partire dalla presunzione di autonomia operante nel settore dilettantistico), non essendo possibile invocare l’autonomia del diritto sportivo ai fini dell’esclusione delle guarentigie fondamentali approntate da un plesso normativo che, ergendosi sulla figura trans-tipica del lavoratore sportivo, persegue, non diversamente dal diritto comune, un disegno di carattere universalistico di tutela della persona che lavora.