Scopo del lavoro mettere in evidenza l’intima correlazione tra le funzioni: posturale, respiratoria e masticatoria dell’organismo. Introducendo un concetto tridimensionale nell’approccio diagnostico e terapeutico in odontoiatria, considerando le tre componenti dentale-scheletrica-muscolare; sottolineando l’importanza della kinesiografia (CMS) e dell’elettromiografia (EMG): nell’effettuare una diagnosi corretta come supporto terapeutico e per valutare l’efficacia del trattamento. In passato le limitazioni tecnologiche hanno confinato l’ortodontista ad un protocollo diagnostico e terapeutico basato sull’analisi cefalometrica riferita alla posizione intercuspidale dentale. Nel corso di questi ultimi anni si è evidenziata l’insufficienza di tale protocollo, in quanto l’ortodontista non può accontentarsi dei soli parametri dentali e cefalometrici, ma deve trattare l’occlusione in base ad un equilibrio funzionale e dinamico di tutte le componenti dell’apparato stomatognatico Da tempo si conosce l’importanza del ruolo del sistema neuro-muscolare nel determinare i problemi di crescita e sviluppo strutturali della mandibola e della maxilla. L’obiettivo finale della terapia ortodontica è il trattamento di tutte le componenti dell’apparato stomatognatico, dentale, scheletrica, articolare e neuromuscolare, in modo da creare condizioni adatte per una corretta funzione sinergica. La pratica clinica degli ortodontisti deve includere un concetto dinamico delle interrelazioni tra: la morfologia oro-facciale, la posizione dei denti, le articolazioni tempo-mandibolari l’integrità posturale, la pervietà nasale, lo stato dei muscoli cervicali e cranio-mandibolari. Il risultato finale di ogni trattamento ortognatodontico deve comportare il ripristino delle basi ossee con la componente dentaria e il complesso neuromuscolare con particolare riguardo alla dimensione verticale scheletrica. La considerazione dei parametri di miglioramento estetico, importantissimo nella correzione di alcune forme disgnatiche, non deve mai prescindere da una valutazione primaria di natura funzionale. Solo in tale modo il rischio di recidiva può essere evitato ed è possibile ottenere un risultato stabile nel tempo.

Valutazioni elettrochinesiografiche nel trattamento dell’open-bite scheletrico / U. Garagiola, V. Ghiglione, T. Favale. ((Intervento presentato al 14. convegno Congresso Nazionale Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale : 9-11 giugno tenutosi a Parma nel 2005.

Valutazioni elettrochinesiografiche nel trattamento dell’open-bite scheletrico

U. Garagiola;T. Favale
2005

Abstract

Scopo del lavoro mettere in evidenza l’intima correlazione tra le funzioni: posturale, respiratoria e masticatoria dell’organismo. Introducendo un concetto tridimensionale nell’approccio diagnostico e terapeutico in odontoiatria, considerando le tre componenti dentale-scheletrica-muscolare; sottolineando l’importanza della kinesiografia (CMS) e dell’elettromiografia (EMG): nell’effettuare una diagnosi corretta come supporto terapeutico e per valutare l’efficacia del trattamento. In passato le limitazioni tecnologiche hanno confinato l’ortodontista ad un protocollo diagnostico e terapeutico basato sull’analisi cefalometrica riferita alla posizione intercuspidale dentale. Nel corso di questi ultimi anni si è evidenziata l’insufficienza di tale protocollo, in quanto l’ortodontista non può accontentarsi dei soli parametri dentali e cefalometrici, ma deve trattare l’occlusione in base ad un equilibrio funzionale e dinamico di tutte le componenti dell’apparato stomatognatico Da tempo si conosce l’importanza del ruolo del sistema neuro-muscolare nel determinare i problemi di crescita e sviluppo strutturali della mandibola e della maxilla. L’obiettivo finale della terapia ortodontica è il trattamento di tutte le componenti dell’apparato stomatognatico, dentale, scheletrica, articolare e neuromuscolare, in modo da creare condizioni adatte per una corretta funzione sinergica. La pratica clinica degli ortodontisti deve includere un concetto dinamico delle interrelazioni tra: la morfologia oro-facciale, la posizione dei denti, le articolazioni tempo-mandibolari l’integrità posturale, la pervietà nasale, lo stato dei muscoli cervicali e cranio-mandibolari. Il risultato finale di ogni trattamento ortognatodontico deve comportare il ripristino delle basi ossee con la componente dentaria e il complesso neuromuscolare con particolare riguardo alla dimensione verticale scheletrica. La considerazione dei parametri di miglioramento estetico, importantissimo nella correzione di alcune forme disgnatiche, non deve mai prescindere da una valutazione primaria di natura funzionale. Solo in tale modo il rischio di recidiva può essere evitato ed è possibile ottenere un risultato stabile nel tempo.
giu-2005
Settore MEDS-16/A - Malattie odontostomatologiche
Valutazioni elettrochinesiografiche nel trattamento dell’open-bite scheletrico / U. Garagiola, V. Ghiglione, T. Favale. ((Intervento presentato al 14. convegno Congresso Nazionale Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale : 9-11 giugno tenutosi a Parma nel 2005.
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