Scopo del lavoro è evidenziare i benefici e le indicazioni cliniche dell’uprighting dei molarimesioinclinati mettendo a confronto le tecniche tradizionali con la molla in acciaio NiTi-SE. MATERIALI E METODI Diversi sistemi sono stati utilizzati per l’uprighting dei molari in mesioversione. Tutte le apparecchiature presentavano un’unità attiva e un’unità di ancoraggio. Dal momento che è stato effettuato l’uprighting su denti con scarso supporto parodontale è stato fortemente consigliabile tener conto delle forze e soprattutto dei momenti espressi dalle apparecchiature ortodontiche. Quasi tutti i metodi utilizzati presentavano una forza di estrusione non desiderata. È stato, inoltre, utilizzato un nuovo sistema a molla per il raddrizzamento dei molari, combinando praticamente le caratteristiche peculiari dei fili in acciaio e dei fili in Ni-Ti SE. Gli Autori hanno trattato 33 pazienti, 21 femmine e 12 maschi di età compresa tra i 16 e i 45 anni, utilizzando la molla di uprighting in acciaio NiTi-SE, su 63 molari: Il raddrizzamento di 18 molari ha permesso l’utilizzo successivo degli stessi come pilastri di una pretesi fissa; L’uprighting di 15 molari ha permesso l’inserimento di impianti osteointegrati nelle zone edentule con una metodica più precisa, sicura e maggiormente facilitata; 18 molari sono stati raddrizzati e mesializzati chiudendo così gli spazi residui; 6 denti del giudizio sono stati recuperati funzionalmente ed integrati nelle arcate mediante l’uprighting Il raddrizzamento di 6 molari ha consentito l’eruzione del secondo premolare bloccata dalla mesio-inclinazione della corona dei molari. I pazienti sono stati trattati in un periodo di tempo che va da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno. RISULTATI I risultati dell’approccio terapeutico utilizzato sono stati evidenziati clinicamente, e radiograficamente considerando: Estrusione: non è stata notata alcuna forza estrusiva a carico di 57 molari. Una forza intrusiva è stata applicata su 48 molari; mobilità: tutti i pazienti hanno evitato eccessivi molaggi selettivi e devitalizzazioni sui molari raddrizzati e la placca di svincolo per discludere le arcate. Sanguinamento: 6 pazienti hanno presentato sanguinamento al sondaggio parodontale rispettivamente dopo 4 settimane e dopo 12 settimane dall’applicazione della molla. Dolore: la maggior parte dei pazienti non ha sentito alcuna sintomatologia algica sui molari. Alcuni hanno evidenziato dolore sul segmento di ancoraggio quando la forza di intrusione era massima. Tasche ossee mesiali: l’uprighting ha ridotto le profondità dei difetti ossei dalla parte mesiale dei molari raddrizzati, ha migliorato la salute gengivale e parodontale facilitando l’igiene orale. DISCUSSIONE Valutando i risultati ottenuti con l’impiego della molla in acciaio NiTi-SE Memory Titanol, si nota che molto diversa è stata la reazione dei denti da raddrizzare anche nello stesso paziente. Sicuramente il movimento di un dente dipende dalle forze e dai momenti che agiscono, ma determinanti sono stati anche la forma e la lunghezza delle radici, il supporto parodontale e il livello osseo, i contatti occlusali e l’attività masticatoria, il livello di igiene orale del paziente. Una volta che il molare inizia a cambiare posizione nella sua distoinclinazione, generalmente si produce una estrusione. Quindi si hanno contatti prematuri ed interferenze occlusali che possono portare all’inconscio instaurarsi del digrignamento e del serramento delle arcate. Tali disturbi funzionali possono causare un trauma occlusale, una ipermobilità e dolore del dente oltre che rallentarne il raddrizzamento. Questi sono potenziali problemi che appartengono ai sistemi tradizionali di uprighting. Utilizzando la molla in acciaio NiTi-SE l’ortodontista non deve prevenire questi inconvenienti mediante molaggi selettivi, devitalizzazioni o facendo portare al paziente una placca di svincolo per discludere le arcate. L’eccessiva mobilità del dente raddrizzato è dovuta oltre che all’estrusione, anche all’applicazione di forze troppo elevate. CONCLUSIONI La molla di uprighting in acciaio NiTi-SE rappresenta una tecnica ortodontica innovativa rispetto alle tradizionali metodiche di raddrizzamento. Essa sfrutta i vantaggi della lega pseudo-elastica ed i vantaggi della parte in acciaio in modo ottimale. La parte superelastica garantisce in un vasto settore forze e momenti fisiologici di raddrizzamento costanti. Uno dei grandi vantaggi dell’utilizzo di questa molla, è il controllo dell’estrusione dei molari raddrizzati. Il raddrizzamento dei molari in mesioversione nella pratica clinica è una misura terapeutica indicata soprattutto durante la riabilitazione protesica e il trattamento parodontale.
Uprighting dei molari mesioinclinati nel paziente adulto : la molla in acciaio NiTi-SE / U. Garagiola, V. Ghiglione. ((Intervento presentato al 18. convegno Convegno Nazionale SIDO : 27-30 ottobre tenutosi a Firenze nel 2004.
Uprighting dei molari mesioinclinati nel paziente adulto : la molla in acciaio NiTi-SE
U. Garagiola;
2004
Abstract
Scopo del lavoro è evidenziare i benefici e le indicazioni cliniche dell’uprighting dei molarimesioinclinati mettendo a confronto le tecniche tradizionali con la molla in acciaio NiTi-SE. MATERIALI E METODI Diversi sistemi sono stati utilizzati per l’uprighting dei molari in mesioversione. Tutte le apparecchiature presentavano un’unità attiva e un’unità di ancoraggio. Dal momento che è stato effettuato l’uprighting su denti con scarso supporto parodontale è stato fortemente consigliabile tener conto delle forze e soprattutto dei momenti espressi dalle apparecchiature ortodontiche. Quasi tutti i metodi utilizzati presentavano una forza di estrusione non desiderata. È stato, inoltre, utilizzato un nuovo sistema a molla per il raddrizzamento dei molari, combinando praticamente le caratteristiche peculiari dei fili in acciaio e dei fili in Ni-Ti SE. Gli Autori hanno trattato 33 pazienti, 21 femmine e 12 maschi di età compresa tra i 16 e i 45 anni, utilizzando la molla di uprighting in acciaio NiTi-SE, su 63 molari: Il raddrizzamento di 18 molari ha permesso l’utilizzo successivo degli stessi come pilastri di una pretesi fissa; L’uprighting di 15 molari ha permesso l’inserimento di impianti osteointegrati nelle zone edentule con una metodica più precisa, sicura e maggiormente facilitata; 18 molari sono stati raddrizzati e mesializzati chiudendo così gli spazi residui; 6 denti del giudizio sono stati recuperati funzionalmente ed integrati nelle arcate mediante l’uprighting Il raddrizzamento di 6 molari ha consentito l’eruzione del secondo premolare bloccata dalla mesio-inclinazione della corona dei molari. I pazienti sono stati trattati in un periodo di tempo che va da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno. RISULTATI I risultati dell’approccio terapeutico utilizzato sono stati evidenziati clinicamente, e radiograficamente considerando: Estrusione: non è stata notata alcuna forza estrusiva a carico di 57 molari. Una forza intrusiva è stata applicata su 48 molari; mobilità: tutti i pazienti hanno evitato eccessivi molaggi selettivi e devitalizzazioni sui molari raddrizzati e la placca di svincolo per discludere le arcate. Sanguinamento: 6 pazienti hanno presentato sanguinamento al sondaggio parodontale rispettivamente dopo 4 settimane e dopo 12 settimane dall’applicazione della molla. Dolore: la maggior parte dei pazienti non ha sentito alcuna sintomatologia algica sui molari. Alcuni hanno evidenziato dolore sul segmento di ancoraggio quando la forza di intrusione era massima. Tasche ossee mesiali: l’uprighting ha ridotto le profondità dei difetti ossei dalla parte mesiale dei molari raddrizzati, ha migliorato la salute gengivale e parodontale facilitando l’igiene orale. DISCUSSIONE Valutando i risultati ottenuti con l’impiego della molla in acciaio NiTi-SE Memory Titanol, si nota che molto diversa è stata la reazione dei denti da raddrizzare anche nello stesso paziente. Sicuramente il movimento di un dente dipende dalle forze e dai momenti che agiscono, ma determinanti sono stati anche la forma e la lunghezza delle radici, il supporto parodontale e il livello osseo, i contatti occlusali e l’attività masticatoria, il livello di igiene orale del paziente. Una volta che il molare inizia a cambiare posizione nella sua distoinclinazione, generalmente si produce una estrusione. Quindi si hanno contatti prematuri ed interferenze occlusali che possono portare all’inconscio instaurarsi del digrignamento e del serramento delle arcate. Tali disturbi funzionali possono causare un trauma occlusale, una ipermobilità e dolore del dente oltre che rallentarne il raddrizzamento. Questi sono potenziali problemi che appartengono ai sistemi tradizionali di uprighting. Utilizzando la molla in acciaio NiTi-SE l’ortodontista non deve prevenire questi inconvenienti mediante molaggi selettivi, devitalizzazioni o facendo portare al paziente una placca di svincolo per discludere le arcate. L’eccessiva mobilità del dente raddrizzato è dovuta oltre che all’estrusione, anche all’applicazione di forze troppo elevate. CONCLUSIONI La molla di uprighting in acciaio NiTi-SE rappresenta una tecnica ortodontica innovativa rispetto alle tradizionali metodiche di raddrizzamento. Essa sfrutta i vantaggi della lega pseudo-elastica ed i vantaggi della parte in acciaio in modo ottimale. La parte superelastica garantisce in un vasto settore forze e momenti fisiologici di raddrizzamento costanti. Uno dei grandi vantaggi dell’utilizzo di questa molla, è il controllo dell’estrusione dei molari raddrizzati. Il raddrizzamento dei molari in mesioversione nella pratica clinica è una misura terapeutica indicata soprattutto durante la riabilitazione protesica e il trattamento parodontale.Pubblicazioni consigliate
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