OBIETTIVI Lo scopo è verificare se è possibile ottenere un’ottima ricostruzione ossea attraverso gli impianti osteointegrati, innesti ossei e rigenerazione ossea guidata mediante membrane anche in pazienti affetti da Displasia Ectodermica. MATERIALI E METODI Sono stati considerati due gruppi di 53 pazienti con le stesse caratteristiche dentofacciali e ossee anatomiche. Soprattutto i pazienti presentavano una cresta alveolare a forma di lama di coltello nella zona edentula, con riassorbimento osseo sia verticale che orizzontale. Nel gruppo di studio sono stati considerati 13 pazienti, ai quali sono stati inseriti 66 impianti con innesti ossei e membrane. Nel gruppo di controllo composto da 20 pazienti, sono stati inseriti 120 impianti con le stesse tecniche rigenerative. RISULTATI La percentuale di osteointegrazione risulta simile nei due gruppi, (91% e 95,8%) evidenziando una differenza statisticamente non significativa (χ2=1.86, p=0.1731). CONCLUSIONI Nonostante i difetti anatomici ossei gli impianti osteointegrati possono essere usati con successo in pazienti affetti da Displasia Ectodermica.

Osteointegrazione e rigenerazione ossea guidata in pazienti affetti da Displasia Ectodermica / U. Garagiola, G. Santoro, D. Farronato. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - 18:suppl. 9(2007), pp. 54.23-54.23. (Intervento presentato al 1. convegno Expo di autunno tenutosi a Milano nel 2007).

Osteointegrazione e rigenerazione ossea guidata in pazienti affetti da Displasia Ectodermica

U. Garagiola;G. Santoro;D. Farronato
2007

Abstract

OBIETTIVI Lo scopo è verificare se è possibile ottenere un’ottima ricostruzione ossea attraverso gli impianti osteointegrati, innesti ossei e rigenerazione ossea guidata mediante membrane anche in pazienti affetti da Displasia Ectodermica. MATERIALI E METODI Sono stati considerati due gruppi di 53 pazienti con le stesse caratteristiche dentofacciali e ossee anatomiche. Soprattutto i pazienti presentavano una cresta alveolare a forma di lama di coltello nella zona edentula, con riassorbimento osseo sia verticale che orizzontale. Nel gruppo di studio sono stati considerati 13 pazienti, ai quali sono stati inseriti 66 impianti con innesti ossei e membrane. Nel gruppo di controllo composto da 20 pazienti, sono stati inseriti 120 impianti con le stesse tecniche rigenerative. RISULTATI La percentuale di osteointegrazione risulta simile nei due gruppi, (91% e 95,8%) evidenziando una differenza statisticamente non significativa (χ2=1.86, p=0.1731). CONCLUSIONI Nonostante i difetti anatomici ossei gli impianti osteointegrati possono essere usati con successo in pazienti affetti da Displasia Ectodermica.
Settore MED/28 - Malattie Odontostomatologiche
Settore MEDS-16/A - Malattie odontostomatologiche
2007
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