In chirurgia ossea ricostruttiva l’obiettivo primario è rappresentato dalla ricostruzione dell’osso perduto in seguito a patologia o trauma, poiché a un’anatomia ossea ottimale corrisponde la possibilità di effettuare una corretta riabilitazione protesica estetica e funzionale su impianti. Sfortunatamente, qualora si debba ottenere un incremento del volume osseo, si rende necessario un intervento di prelievo di osso autologo che può provenire dall’interno del cavo orale, se le necessità ricostruttive sono minime, o da altri distretti corporei (calvaria, cresta iliaca, tibia) per ricostruzioni di maggiore entità: ovviamente la necessità di un doppio intervento non è mai ben accolta dal paziente che dovrà affrontare una fase post-operatoria più impegnativa e una convalescenza più lunga. L’obiettivo del lavoro è determinare se la morbilità del sito donatore dell’innesto autogeno può essere evitata usando il Beta fosfato tricalcico (Beta-TCP) nella tecnica chirurgica del rialzo del seno mascellare. Il materiale di innesto osseo d’elezione durante una ricostruzione ossea di creste atrofiche dei mascellari è sicuramente l’osso autologo. Ma questo necessita l’ospedalizzazione del paziente per interventi chirurgici di prelievo di innesto, così comportando un potenziale rischio per la morbilità del sito donatore. Sono stati considerati in uno studio Multicentrico Europeo 20 pazienti per un rialzo di seno mascellare bilaterale con innesto autologo da un lato ed alloplastico dall’altro. Su tutti i pazienti sono stati effettuati dei prelievi bioptici dalla zona ricostruita. I risultati hanno evidenziato che l’innesto mediante Beta fosfato tricalcico era seguito dalla formazione di nuovo osso di simile qualità e quantità a quello osservato dopo innesto di osseo autologo. Il Beta-TCP è un ottimo materiale di innesto persino senza osso autologo associato e dal momento che una seconda operazione non è necessaria, la morbilità del sito donatore può essere evitata.
Biomateriali ed osteointegrazione avanzata nella chirurgia ossea ricostruttiva dei mascellari / U. Garagiola, V. Ghiglione, G. Battaglia. ((Intervento presentato al 9. convegno Congresso Nazionale di Medicina estetica : 11-13 ottobre tenutosi a Milano nel 2007.
Biomateriali ed osteointegrazione avanzata nella chirurgia ossea ricostruttiva dei mascellari
U. Garagiola;
2007
Abstract
In chirurgia ossea ricostruttiva l’obiettivo primario è rappresentato dalla ricostruzione dell’osso perduto in seguito a patologia o trauma, poiché a un’anatomia ossea ottimale corrisponde la possibilità di effettuare una corretta riabilitazione protesica estetica e funzionale su impianti. Sfortunatamente, qualora si debba ottenere un incremento del volume osseo, si rende necessario un intervento di prelievo di osso autologo che può provenire dall’interno del cavo orale, se le necessità ricostruttive sono minime, o da altri distretti corporei (calvaria, cresta iliaca, tibia) per ricostruzioni di maggiore entità: ovviamente la necessità di un doppio intervento non è mai ben accolta dal paziente che dovrà affrontare una fase post-operatoria più impegnativa e una convalescenza più lunga. L’obiettivo del lavoro è determinare se la morbilità del sito donatore dell’innesto autogeno può essere evitata usando il Beta fosfato tricalcico (Beta-TCP) nella tecnica chirurgica del rialzo del seno mascellare. Il materiale di innesto osseo d’elezione durante una ricostruzione ossea di creste atrofiche dei mascellari è sicuramente l’osso autologo. Ma questo necessita l’ospedalizzazione del paziente per interventi chirurgici di prelievo di innesto, così comportando un potenziale rischio per la morbilità del sito donatore. Sono stati considerati in uno studio Multicentrico Europeo 20 pazienti per un rialzo di seno mascellare bilaterale con innesto autologo da un lato ed alloplastico dall’altro. Su tutti i pazienti sono stati effettuati dei prelievi bioptici dalla zona ricostruita. I risultati hanno evidenziato che l’innesto mediante Beta fosfato tricalcico era seguito dalla formazione di nuovo osso di simile qualità e quantità a quello osservato dopo innesto di osseo autologo. Il Beta-TCP è un ottimo materiale di innesto persino senza osso autologo associato e dal momento che una seconda operazione non è necessaria, la morbilità del sito donatore può essere evitata.| File | Dimensione | Formato | |
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