Morris L. Ghezzi distinguishes between nihilism (“nichilismo”) and nilism (“nihilismo”). He defined the “nihilism” as the equivalence of all values (including values that some or even most people might regard as disvalues) and “nilism” as the complete conceptual absence of any entity referrable as value. In this chapter, Fittipaldi, by elaborating the ideas of Theodor Geiger – a thinker highly esteemed by Ghezzi –, discusses Ghezzi’s nilism and its relevance for the Sociology of law. Notably, Author’s analysis concerns: (i) whether values are at all capable of intraconscious existence, (ii) whether values (or some of them) – if capable of intraconscious existence – do actually exist that way, (iii) whether values are at all capable of extraconscious existence, (iv) and whether values (or some of them) – if capable of extraconscious existence – do actually exist that way. Fittipaldi concludes that some, though not all, values are capable of some form of intraconscious existence. This is crucial for Sociology of law, because it implies that some social actors may orient their actions to values (and disvalues). On the other hand, Fittipaldi denies that values are capable of any form of extraconscious existence and argues that to subscrive to the opposite hypothesis may be conducive to serious mistakes in sociological explanations. In Appendix, Fittipaldi – if with some minor criticism – defends Ghezzi’s political proposal of “law as aesthetics” with such subjective arguments that, if he (Fittipaldi) were held captive by some people, he would way prefer if his jailors were nilists subjectively horrified by torture rather than if they subscribed to the thesis that torture is a disvalue without any underlying emotion. This shows, for somebody who “dislikes” torture what is key are emotions rather theoretical considerations.

Morris L. Ghezzi distingue tra nichilismo (qui reso con “nihilism”) e nihilismo (qui reso con “nilism”). Egli definì il “nichilismo” come l’equivalenza di tutti i valori (inclusi valori che alcuni potrebbero considerare disvalori) e il “nihilismo” come la vera e propria completa assenza concettuale di entità definibili come valori. In questo saggio, Fittipaldi, prendendo spunto anche dalle idee di Theodor Geiger – un pensatore molto stimato da Ghezzi – discute il nihilismo di Ghezzi e la sua rilevanza per la Sociologia del diritto. In particolare, l’Autore analizza le seguenti questioni: (i) se i valori siano capaci di esistenza intracosciente, (ii) se i valori (o alcuni di essi) – qualora capaci di esistenza intracosciente – effettivamente esistano in questo modo, (iii) se i valori siano capaci di esistenza extracosciente e (iv) se i valori (o alcuni di essi), qualora capaci di esistenza extracosciente effettivamente esistano in questo modo. Fittipaldi conclude che alcuni valori – ma non tutti – sono capaci di qualche forma di esistenza intracosciente. Questo è decisivo per la Sociologia del diritto, poiché comporta il fatto che alcuni attori sociali possano orientare le loro azioni a valori (e disvalori). D’altro canto, Fittipaldi nega che i valori siano capaci di qualsivoglia forma di esistenza extracosciente e aderire all’ipotesi contraria può condurre a gravi errori in spiegazioni sociologiche. In Appendice Fittipaldi difende – sia pure con qualche critica di secondaria importanza – la proposta politica di Ghezzi consistente nel “diritto come estetica”. E lo fa con argomenti soggettivi come quello per cui, qualora egli (Fittipaldi) fosse preso prigioniero da alcune persone, preferirebbe di gran lunga se i suoi carcerieri fossero dei nihilisti che soggettivamente provano orrore rispetto alla tortura piuttosto che se essi aderissero all’ipotesi che la tortura è un disvalore senza alcuna emozione sottostante. Questo mostra che per qualcuno a cui la tortura “non piace” a essere cruciali sono le emozioni, non le considerazioni teoriche.

Value nilism and the epistemological program of sociology of law: An elaboration on Morris L. Ghezzi and Theodor Geiger / E. Fittipaldi (LAW WITHOUT LAW). - In: Diritti di Libertà. Ripercorrendo Morris L. Ghezzi / [a cura di] S. Balboni Ghezzi. - [s.l] : Mimesis, 2024. - ISBN 9791222309170. - pp. 275-305

Value nilism and the epistemological program of sociology of law: An elaboration on Morris L. Ghezzi and Theodor Geiger

E. Fittipaldi
2024

Abstract

Morris L. Ghezzi distinguishes between nihilism (“nichilismo”) and nilism (“nihilismo”). He defined the “nihilism” as the equivalence of all values (including values that some or even most people might regard as disvalues) and “nilism” as the complete conceptual absence of any entity referrable as value. In this chapter, Fittipaldi, by elaborating the ideas of Theodor Geiger – a thinker highly esteemed by Ghezzi –, discusses Ghezzi’s nilism and its relevance for the Sociology of law. Notably, Author’s analysis concerns: (i) whether values are at all capable of intraconscious existence, (ii) whether values (or some of them) – if capable of intraconscious existence – do actually exist that way, (iii) whether values are at all capable of extraconscious existence, (iv) and whether values (or some of them) – if capable of extraconscious existence – do actually exist that way. Fittipaldi concludes that some, though not all, values are capable of some form of intraconscious existence. This is crucial for Sociology of law, because it implies that some social actors may orient their actions to values (and disvalues). On the other hand, Fittipaldi denies that values are capable of any form of extraconscious existence and argues that to subscrive to the opposite hypothesis may be conducive to serious mistakes in sociological explanations. In Appendix, Fittipaldi – if with some minor criticism – defends Ghezzi’s political proposal of “law as aesthetics” with such subjective arguments that, if he (Fittipaldi) were held captive by some people, he would way prefer if his jailors were nilists subjectively horrified by torture rather than if they subscribed to the thesis that torture is a disvalue without any underlying emotion. This shows, for somebody who “dislikes” torture what is key are emotions rather theoretical considerations.
Morris L. Ghezzi distingue tra nichilismo (qui reso con “nihilism”) e nihilismo (qui reso con “nilism”). Egli definì il “nichilismo” come l’equivalenza di tutti i valori (inclusi valori che alcuni potrebbero considerare disvalori) e il “nihilismo” come la vera e propria completa assenza concettuale di entità definibili come valori. In questo saggio, Fittipaldi, prendendo spunto anche dalle idee di Theodor Geiger – un pensatore molto stimato da Ghezzi – discute il nihilismo di Ghezzi e la sua rilevanza per la Sociologia del diritto. In particolare, l’Autore analizza le seguenti questioni: (i) se i valori siano capaci di esistenza intracosciente, (ii) se i valori (o alcuni di essi) – qualora capaci di esistenza intracosciente – effettivamente esistano in questo modo, (iii) se i valori siano capaci di esistenza extracosciente e (iv) se i valori (o alcuni di essi), qualora capaci di esistenza extracosciente effettivamente esistano in questo modo. Fittipaldi conclude che alcuni valori – ma non tutti – sono capaci di qualche forma di esistenza intracosciente. Questo è decisivo per la Sociologia del diritto, poiché comporta il fatto che alcuni attori sociali possano orientare le loro azioni a valori (e disvalori). D’altro canto, Fittipaldi nega che i valori siano capaci di qualsivoglia forma di esistenza extracosciente e aderire all’ipotesi contraria può condurre a gravi errori in spiegazioni sociologiche. In Appendice Fittipaldi difende – sia pure con qualche critica di secondaria importanza – la proposta politica di Ghezzi consistente nel “diritto come estetica”. E lo fa con argomenti soggettivi come quello per cui, qualora egli (Fittipaldi) fosse preso prigioniero da alcune persone, preferirebbe di gran lunga se i suoi carcerieri fossero dei nihilisti che soggettivamente provano orrore rispetto alla tortura piuttosto che se essi aderissero all’ipotesi che la tortura è un disvalore senza alcuna emozione sottostante. Questo mostra che per qualcuno a cui la tortura “non piace” a essere cruciali sono le emozioni, non le considerazioni teoriche.
Nihilismo; Valori; Esistenza intracosciente; Esistenza extracosciente; Valori nella Sociologia; Diritto come estetica; Nilism; Values; Intraconscious existence; Extraconscious existence; Values in Sociology; Law as aesthetic;
Settore IUS/20 - Filosofia del Diritto
2024
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