I termini di “sindrome di Costen; sindrome temporomandibolare; sindrome disfunzionale dell’ATM; sindrome cranio-mandibolare; sindrome mio-fasciale” sono tutte dizioni che indicano il medesimo quadro clinico (sintomatologia algica e “functio lesa”), la cui chiave patogenica è contenuta nelle seguenti enunciazioni del Sicher: 1) la muscolatura mandibolare è una unità funzionale, armonizzata ed equilibrata da un delicato meccanismo neuromuscolare; 2) i riflessi per la sua regolazione prendono origine dalle terminazioni nervose e propriocettive nei muscoli, nella capsula articolare e nel legamento alveolo-dentario; 3) un qualsiasi disturbi della propriocezione può condurre, attraverso una ipereccitabilità della muscolatura, al serramento, al bruxismo e precipuamente allo spasmo (quindi al dolore); 4) le cause più frequenti dei disturbi della propriocezione sono la sovraocclusione, i contatti precoci e la tensione psichica; 5) il dolore locale nell’ATM è causato dalla pressione del condilo sul connettivo lasso posteriormente al disco; la dolorabilità a distanza è dovuta in massima parte a dolore muscolare da spasmo. Dal momento in cui Sischer e Schwartz asserirono che il fattore primario responsabile della sintomatologia è lo spasmo, la “disfunzione dell’apparato stomatognatico” è diventato uno dei problemi più dibattuti in odontostomatologia. In letteratura sono riportati numerosi studi clinici e contributi scientifici per spiegare la funzione svolta dalla componente neuromuscolare nella genesi di questa patologia, alla quale è stata data una collocazione nosologica ben definita da Giannì E (1982 e 1984) con una precisa dizione di “patia disfunzionale cranio-cervico-mandibolare” (PDCCM). Poiché il momento patogenico della sintomatologia clinica va oggettivato nella sofferenza muscolare, che partendo dall’apparato stomatognatico può interessare le regioni vicine fino ad interessare negativamente il bilanciamento di tutto l’organismo, l’obiettivo primario è il rilievo dello spasmo muscolare e quindi il ripristino dell’equilibrio prpriocettivo.
Dolore orofacciale e ATM / U. Garagiola. ((Intervento presentato al convegno Serate di aggiornamento in Patologia e Medicina orale (webinar) tenutosi a Milano nel 2021.
Dolore orofacciale e ATM
U. Garagiola
2021
Abstract
I termini di “sindrome di Costen; sindrome temporomandibolare; sindrome disfunzionale dell’ATM; sindrome cranio-mandibolare; sindrome mio-fasciale” sono tutte dizioni che indicano il medesimo quadro clinico (sintomatologia algica e “functio lesa”), la cui chiave patogenica è contenuta nelle seguenti enunciazioni del Sicher: 1) la muscolatura mandibolare è una unità funzionale, armonizzata ed equilibrata da un delicato meccanismo neuromuscolare; 2) i riflessi per la sua regolazione prendono origine dalle terminazioni nervose e propriocettive nei muscoli, nella capsula articolare e nel legamento alveolo-dentario; 3) un qualsiasi disturbi della propriocezione può condurre, attraverso una ipereccitabilità della muscolatura, al serramento, al bruxismo e precipuamente allo spasmo (quindi al dolore); 4) le cause più frequenti dei disturbi della propriocezione sono la sovraocclusione, i contatti precoci e la tensione psichica; 5) il dolore locale nell’ATM è causato dalla pressione del condilo sul connettivo lasso posteriormente al disco; la dolorabilità a distanza è dovuta in massima parte a dolore muscolare da spasmo. Dal momento in cui Sischer e Schwartz asserirono che il fattore primario responsabile della sintomatologia è lo spasmo, la “disfunzione dell’apparato stomatognatico” è diventato uno dei problemi più dibattuti in odontostomatologia. In letteratura sono riportati numerosi studi clinici e contributi scientifici per spiegare la funzione svolta dalla componente neuromuscolare nella genesi di questa patologia, alla quale è stata data una collocazione nosologica ben definita da Giannì E (1982 e 1984) con una precisa dizione di “patia disfunzionale cranio-cervico-mandibolare” (PDCCM). Poiché il momento patogenico della sintomatologia clinica va oggettivato nella sofferenza muscolare, che partendo dall’apparato stomatognatico può interessare le regioni vicine fino ad interessare negativamente il bilanciamento di tutto l’organismo, l’obiettivo primario è il rilievo dello spasmo muscolare e quindi il ripristino dell’equilibrio prpriocettivo.Pubblicazioni consigliate
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