Anti-poverty measures and minimum income schemes situated within the social investment and activation paradigm have incorporated the underlying logic of active inclusion and conditionality constraints throughout Europe. Italy fits into this vein with some specificities. The article focuses on Community service projects included among the conditionality and activation requirements by the Citizenship income, and – also considering the recent measures introduced by the Meloni Government, the Inclusion allowance and the Support for training and work – investigates their implementation. The aim is to scrutinize the implications that arise from the compulsory adherence to Pucs for all the Rdc recipients without exemptions, without considering the actual degree of employability of the recipients. More broadly, the article questions the workfare «twist» of anti-poverty policies, framing Italy within the European context, using the Pucs as a vantage point to capture the ambivalences that characterize this type of conditionality in tension between «welfare ordeals» and empowerment.

Le misure di contrasto alla povertà, in specie gli schemi di reddito minimo iscritti nel paradigma del social investment e dell’attivazione, hanno incorporato in Europa la logica di fondo dell’inclusione attiva e della condizionalità. In questo solco si inserisce, con alcune specificità, l’Italia. L’articolo si concentra sui Progetti utili alla collettività (Puc), inseriti tra le forme di condizionalità e attivazione dal Reddito di cittadinanza e – guardando anche alle recenti misure introdotte dal Governo Meloni, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro – ne analizza l’attuazione. L’obiettivo è investigare le implicazioni che derivano dall’obbligatorietà di adesione ai Puc per tutti i beneficiari del Rdc privi di esenzioni, senza considerare l’effettivo grado di occupabilità dei percettori. Più ampiamente l’articolo si interroga sulla torsione workfarista delle politiche di contrasto alla povertà inquadrando l’Italia nel contesto europeo, utilizzando i Puc come punto di osservazione per cogliere le ambievalenze che caratterizando questo tipo di condizionalità in tensione tra welfare ordeals e capacitazione.

L’attivazione fuori mercato nel contrasto alla povertà. I Progetti utili alla collettività: un’opportunità per chi? / F. Maino, R. Lodigiani. - In: LA RIVISTA DELLE POLITICHE SOCIALI. - ISSN 1724-5389. - 2024:1(2024 Apr), pp. 115-138.

L’attivazione fuori mercato nel contrasto alla povertà. I Progetti utili alla collettività: un’opportunità per chi?

F. Maino
Primo
;
2024

Abstract

Anti-poverty measures and minimum income schemes situated within the social investment and activation paradigm have incorporated the underlying logic of active inclusion and conditionality constraints throughout Europe. Italy fits into this vein with some specificities. The article focuses on Community service projects included among the conditionality and activation requirements by the Citizenship income, and – also considering the recent measures introduced by the Meloni Government, the Inclusion allowance and the Support for training and work – investigates their implementation. The aim is to scrutinize the implications that arise from the compulsory adherence to Pucs for all the Rdc recipients without exemptions, without considering the actual degree of employability of the recipients. More broadly, the article questions the workfare «twist» of anti-poverty policies, framing Italy within the European context, using the Pucs as a vantage point to capture the ambivalences that characterize this type of conditionality in tension between «welfare ordeals» and empowerment.
Le misure di contrasto alla povertà, in specie gli schemi di reddito minimo iscritti nel paradigma del social investment e dell’attivazione, hanno incorporato in Europa la logica di fondo dell’inclusione attiva e della condizionalità. In questo solco si inserisce, con alcune specificità, l’Italia. L’articolo si concentra sui Progetti utili alla collettività (Puc), inseriti tra le forme di condizionalità e attivazione dal Reddito di cittadinanza e – guardando anche alle recenti misure introdotte dal Governo Meloni, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro – ne analizza l’attuazione. L’obiettivo è investigare le implicazioni che derivano dall’obbligatorietà di adesione ai Puc per tutti i beneficiari del Rdc privi di esenzioni, senza considerare l’effettivo grado di occupabilità dei percettori. Più ampiamente l’articolo si interroga sulla torsione workfarista delle politiche di contrasto alla povertà inquadrando l’Italia nel contesto europeo, utilizzando i Puc come punto di osservazione per cogliere le ambievalenze che caratterizando questo tipo di condizionalità in tensione tra welfare ordeals e capacitazione.
Settore SPS/04 - Scienza Politica
Settore GSPS-02/A - Scienza politica
apr-2024
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