Nel contesto forense, determinare con precisione l'intervallo post mortem (PMI) è di primaria importanza, ma a tutt’oggi mancano tecniche affidabili a tale scopo. Di conseguenza, la ricerca di nuovi marcatori risulta cruciale. I recenti progressi tecnologici hanno permesso lo studio delle alterazioni post mortem delle biomolecole, concentrandosi soprattutto sulle proteine presenti nel muscolo scheletrico. Queste proteine si degradano con maggiore lentezza rispetto a quelle di altri tessuti, rendendole promettenti per la determinazione del PMI. I primi studi hanno utilizzato tecniche come ELISA e western blot. La spettrometria di massa offre ora la possibilità di identificare un numero maggiore di biomolecole ed è stata con successo applicata su campioni muscolari di animali, come i maiali. Il presente studio mira ad ampliare questa ricerca, identificando nuovi potenziali marcatori per la determinazione dell'PMI, tramite un’analisi proteomica con spettrometria di massa di campioni di muscolo scheletrico umano, effettuando poi un confronto con i precedenti risultati, ottenuti da campioni di maiale. Sono state eseguite due serie di analisi con la stessa metodica, una su tessuto muscolare scheletrico di maiale e l’altra su tessuto muscolare umano. In entrambe le serie i campioni sono stati sottoposti a degradazione a due diverse temperature controllate: 21 °C e 6 °C. Le analisi sono state condotte a intervalli predefiniti di tempo: 0, 24, 48, 72, 96 e 120 ore. I campioni così ottenuti sono stati esaminati mediante un approccio proteomico basato sulla spettrometria di massa, al fine di valutarne, in termini di qualità e quantità, le variazioni nel tempo post-mortem di proteine e peptidi. Le proteine identificate come più promettenti sono state validate tramite immunoblotting. L'analisi della degradazione delle proteine, sia nei campioni suini sia in quelli umani, ha rivelato tre differenti modelli di modificazione post-mortem. Di conseguenza, le proteine sono state suddivise in tre gruppi distinti: il primo ha mostrato una degradazione costante e progressiva, il secondo una degradazione progressiva solo dopo 24 ore, il terzo dopo 72 ore. Tra le proteine individuate nei campioni umani, risultano in particolare promettenti la PDLIM1, MYOZ2 e HNRNPA2B1, mentre nei campioni suini quelle con una migliore correlazione temporale includono la PDLIM7, MYOZ1, BAG3 e SYNP02. I risultati ottenuti sono promettenti e coerenti con quelli riscontrati in studi simili. L'impiego della spettrometria di massa ha di molto ampliato il numero di specie proteiche individuate, offrendo così un più vasto spettro di proteine per la valutazione del PMI. Il confronto ha consentito di rilevare similitudini tra gli spettri di degradazione proteica dei tessuti suini e quelli umani. Si pone così l’interesse di proseguire questa linea di ricerca, su più casistiche di campioni, in particolare umani, nella prospettiva di una futura eventuale applicazione di questo tipo di analisi nelle valutazioni peritali medico-forensi.

Applicazione della proteomica alla stima del PMI attraverso l’analisi della degradazione delle proteine muscolari mediante spettrometria di massa: studio comparativo animale-uomo / S. Tambuzzi, A. Battistini, D. Capitanio, M. Marchesi, P. Bailo, C. Gelfi, A. Piccinini. ((Intervento presentato al 46. convegno Congresso SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni) : Un ponte verso il futuro della sanità italiana tenutosi a Catania nel 2024.

Applicazione della proteomica alla stima del PMI attraverso l’analisi della degradazione delle proteine muscolari mediante spettrometria di massa: studio comparativo animale-uomo

S. Tambuzzi
Primo
;
A. Battistini
Secondo
;
D. Capitanio;M. Marchesi;P. Bailo;C. Gelfi
Penultimo
;
A. Piccinini
Ultimo
2024

Abstract

Nel contesto forense, determinare con precisione l'intervallo post mortem (PMI) è di primaria importanza, ma a tutt’oggi mancano tecniche affidabili a tale scopo. Di conseguenza, la ricerca di nuovi marcatori risulta cruciale. I recenti progressi tecnologici hanno permesso lo studio delle alterazioni post mortem delle biomolecole, concentrandosi soprattutto sulle proteine presenti nel muscolo scheletrico. Queste proteine si degradano con maggiore lentezza rispetto a quelle di altri tessuti, rendendole promettenti per la determinazione del PMI. I primi studi hanno utilizzato tecniche come ELISA e western blot. La spettrometria di massa offre ora la possibilità di identificare un numero maggiore di biomolecole ed è stata con successo applicata su campioni muscolari di animali, come i maiali. Il presente studio mira ad ampliare questa ricerca, identificando nuovi potenziali marcatori per la determinazione dell'PMI, tramite un’analisi proteomica con spettrometria di massa di campioni di muscolo scheletrico umano, effettuando poi un confronto con i precedenti risultati, ottenuti da campioni di maiale. Sono state eseguite due serie di analisi con la stessa metodica, una su tessuto muscolare scheletrico di maiale e l’altra su tessuto muscolare umano. In entrambe le serie i campioni sono stati sottoposti a degradazione a due diverse temperature controllate: 21 °C e 6 °C. Le analisi sono state condotte a intervalli predefiniti di tempo: 0, 24, 48, 72, 96 e 120 ore. I campioni così ottenuti sono stati esaminati mediante un approccio proteomico basato sulla spettrometria di massa, al fine di valutarne, in termini di qualità e quantità, le variazioni nel tempo post-mortem di proteine e peptidi. Le proteine identificate come più promettenti sono state validate tramite immunoblotting. L'analisi della degradazione delle proteine, sia nei campioni suini sia in quelli umani, ha rivelato tre differenti modelli di modificazione post-mortem. Di conseguenza, le proteine sono state suddivise in tre gruppi distinti: il primo ha mostrato una degradazione costante e progressiva, il secondo una degradazione progressiva solo dopo 24 ore, il terzo dopo 72 ore. Tra le proteine individuate nei campioni umani, risultano in particolare promettenti la PDLIM1, MYOZ2 e HNRNPA2B1, mentre nei campioni suini quelle con una migliore correlazione temporale includono la PDLIM7, MYOZ1, BAG3 e SYNP02. I risultati ottenuti sono promettenti e coerenti con quelli riscontrati in studi simili. L'impiego della spettrometria di massa ha di molto ampliato il numero di specie proteiche individuate, offrendo così un più vasto spettro di proteine per la valutazione del PMI. Il confronto ha consentito di rilevare similitudini tra gli spettri di degradazione proteica dei tessuti suini e quelli umani. Si pone così l’interesse di proseguire questa linea di ricerca, su più casistiche di campioni, in particolare umani, nella prospettiva di una futura eventuale applicazione di questo tipo di analisi nelle valutazioni peritali medico-forensi.
giu-2024
Settore MED/43 - Medicina Legale
Settore BIO/12 - Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica
https://www.simlaweb.it/iscrizione-congresso-simla-2024/
Applicazione della proteomica alla stima del PMI attraverso l’analisi della degradazione delle proteine muscolari mediante spettrometria di massa: studio comparativo animale-uomo / S. Tambuzzi, A. Battistini, D. Capitanio, M. Marchesi, P. Bailo, C. Gelfi, A. Piccinini. ((Intervento presentato al 46. convegno Congresso SIMLA (Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni) : Un ponte verso il futuro della sanità italiana tenutosi a Catania nel 2024.
Conference Object
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.
Pubblicazioni consigliate

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/1061648
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact