Gli autografi del «Commentarium in Hiezechielem» di Rabano Mauro : Immagini di un'opera a più mani

The purpose of the article is to explain how the Commentarium in Hiezechielem of Hrabanus Maurus was created through the analysis of the autograph manuscripts Wolfenbüttel, Herzog-August Bibliothek, Weiss. 92 and 84. The codices were written in Fulda by fifteen different scribes over the years recognised as those of the work's composition. The analysis of the handwritings, of the quires and of the sources of the commentarium led to the discovery of the fluid way in which the text was created. In fact, the conception of the work was not linear, but carried out through various simultaneous operations, such as the main draft, divided between groups of copyists, the emendation, the integration of new sources, the division into chapters and books. Different scribes had different roles in creating the text, some more important than others. One of them was responsible for the main conception of the commentarium and for coordinating other copyists, who had to make some decisions during the creative process as well. Hrabanus Maurus, whose handwriting can probably be identified among those in the manuscript, made few minor emendations throughout the text, and focused his interest on the more original parts of the work, the dedication letter used as prologue and the index.

L'A. ricostruisce il processo redazionale del Commentarium in Hiezechielem di Rabano Mauro (842-846 ca.). L'opera, organizzata seguendo la traccia principale dei Commentarii in Hiezechielem di Girolamo e delle Homiliae in Hiezechielem di Gregorio Magno, si conserva, oltre che nell'editio princeps prodotta a Colonia per le cure di Georges Colvener, in un testimone fortemente frammentario (Trier, Bistumsarchiv, Abt. 95,1), e in due codici di Wolfenbüttel, contenenti l'uno (Wolfenbüttel, HAB, Weiss. 92) i primi sei libri dell'opera, e l'altro (Weiss. 84) i libri finali XVI-XX. L'esame della tradizione permette di riconoscere nei due esemplari di Wolfenbüttel rispettivamente il primo e il quarto volume della copia di lavoro allestita a Fulda sotto la supervisione di Rabano Mauro. Dallo scrutinio paleografico, codicologico e filologico di questa fonte emerge il carattere fortemente «collaborativo» della redazione del commento a Ezechiele. Per la confezione del testo Rabano si servì di numerosi collaboratori, i quali in più punti manifestano un'autonomia tale da assurgere al ruolo di autentici co-autori dell'opera. La ripartizione del lavoro tra più soggetti determinò un'elaborazione non lineare del testo, che si presenta come il risultato di operazioni di stesura/ampliamento/correzione condotte simultaneamente da più copisti-redattori.