Joy and alienation. Urban iconographies in Vittorio Sereni and Giovanni Giudici. The article compares the urban iconographies in Vittorio Sereni’s Gli strumenti umani and Giovanni Giudici’s La vita in versi. Both published in 1965, the two books stage the same environmental backdrop, the Milan of the economic miracle. However, the representations respond to different intentions, and the writing and reading effects differ. The survey compares the two books’ macro-textual structure and distribution of the different environments portrayed. It also verifies how environmental representation helps define the figure of the poet, and it works as a junction of temporal vectors. The Milanese poems in La vita in versi are mainly concentrated in the book’s first part and draw a bleak and alienated landscape, an essential background for fine-tuning the figure of a poet mask with precise sociological traits. The portrait of Milan in Gli strumenti umani is more wideranging. Through close reading, the paper proposes that in Sereni, the city can be a figure of utopian and liberating potentialities.

L’articolo mette a confronto le iconografie urbane in Gli strumenti umani di Vittorio Sereni e La vita in versi di Giovanni Giudici. Pubblicati entrambi nel 1965, i due libri mettono in scena lo stesso sfondo ambientale, la Milano del miracolo economico : le rappresentazioni rispondono però a intenti diversi, e diverse sono le modalità di rappresentazione e gli effetti di lettura. L’indagine compara la struttura macrotestuale delle due raccolte, e ne esamina la distribuzione dei diversi ambienti ritratti. Si verifica inoltre come la rappresentazione ambientale sia sempre funzionale alla definizione della figura del poeta, nonché snodo dei vettori temporali. Le poesie milanesi della Vita in versi si concentrano soprattutto nella prima parte del libro, e disegnano un paesaggio squallido e alienato, sfondo essenziale per mettere a punto la figura di una maschera poetante con precise caratteristiche sociologiche. Il ritratto di Milano negli Strumenti umani è più mosso : attraverso il close reading dei testi, si propone che in Sereni la città possa essere figura di potenzialità utopiche e liberatorie.

Gioia e alienazione : Iconografie urbane in Vittorio Sereni e Giovanni Giudici / E. Gambaro. - In: LETTERATURA E LETTERATURE. - ISSN 1971-906X. - 18(2024), pp. 103-116. [10.19272/202409801007]

Gioia e alienazione : Iconografie urbane in Vittorio Sereni e Giovanni Giudici

E. Gambaro
2024

Abstract

Joy and alienation. Urban iconographies in Vittorio Sereni and Giovanni Giudici. The article compares the urban iconographies in Vittorio Sereni’s Gli strumenti umani and Giovanni Giudici’s La vita in versi. Both published in 1965, the two books stage the same environmental backdrop, the Milan of the economic miracle. However, the representations respond to different intentions, and the writing and reading effects differ. The survey compares the two books’ macro-textual structure and distribution of the different environments portrayed. It also verifies how environmental representation helps define the figure of the poet, and it works as a junction of temporal vectors. The Milanese poems in La vita in versi are mainly concentrated in the book’s first part and draw a bleak and alienated landscape, an essential background for fine-tuning the figure of a poet mask with precise sociological traits. The portrait of Milan in Gli strumenti umani is more wideranging. Through close reading, the paper proposes that in Sereni, the city can be a figure of utopian and liberating potentialities.
L’articolo mette a confronto le iconografie urbane in Gli strumenti umani di Vittorio Sereni e La vita in versi di Giovanni Giudici. Pubblicati entrambi nel 1965, i due libri mettono in scena lo stesso sfondo ambientale, la Milano del miracolo economico : le rappresentazioni rispondono però a intenti diversi, e diverse sono le modalità di rappresentazione e gli effetti di lettura. L’indagine compara la struttura macrotestuale delle due raccolte, e ne esamina la distribuzione dei diversi ambienti ritratti. Si verifica inoltre come la rappresentazione ambientale sia sempre funzionale alla definizione della figura del poeta, nonché snodo dei vettori temporali. Le poesie milanesi della Vita in versi si concentrano soprattutto nella prima parte del libro, e disegnano un paesaggio squallido e alienato, sfondo essenziale per mettere a punto la figura di una maschera poetante con precise caratteristiche sociologiche. Il ritratto di Milano negli Strumenti umani è più mosso : attraverso il close reading dei testi, si propone che in Sereni la città possa essere figura di potenzialità utopiche e liberatorie.
Vittorio Sereni; Giovanni Giudici; La vita in versi; Gli strumenti umani
Settore L-FIL-LET/11 - Letteratura Italiana Contemporanea
2024
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2434/1051832
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