ABSTRACT Between the end of the last dictatorship (1976-1983) and the early years after the economic crisis of 2001, Buenos Aires undergoes a deep transformation in response to the social fabric erosion perpetrated by the regime (OSZLAK: 2017). This is exacerbated by an assertive privatization policy stemming from adherence to the neoliberal economic model (TORRES: 2001; STANCANELLI: 2002; GORELIK: 2004, 2009, 2013; CICCOLELLA; BAER: 2008; PÍREZ: 2009). Consequently, specific neighborhoods and urban spaces experience a redefinition, witnessing substantial changes in the forms and locations of social aggregation (CANCLINI: 1995; WORTMAN: 2007, 2009). Ethnic barrios emerge, inhabited by new Latin American and Asian migrants, while villa miseria and informal settlements proliferate, often juxtaposed with opulent country clubs and torres jardín, enclosed and monitored residential areas (TORRES: 2001, 2006; GORELIK: 2004, 2009; 2015; PRÉVÔT SCHAPIRA: 2002). Following the 2001 crisis, the capital also witnesses the rise of self-managed initiatives by civil society in response to the economic and social crisis, contributing to the city's redefinition (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). This entails a process of reshaping the use and practices of the territory (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). Additionally, from 2003 onward, during Néstor Kirchner's presidency, Buenos Aires evolves into a stage for a new definition, focused on the reconstruction of the memory of dictatorship crimes (FÈVRE: 1993; SILVESTRI: 1999; JELIN: 2002; CATELA DA SILVA: 2019; GUGLIELMUCCI, LÓPEZ: 2019; GUGLIELMUCCI: 2011; SAID: 2011). Different cultural expressions give voice to individuals inhabiting this new urban landscape: the desaparecidos, absent yet omnipresent; the insiliados, reclaiming their voice after a prolonged silence; survivors returning from exile seeking to reclaim their city; Latin American migrants, alongside diverse sub-proletarians (cabecitas negras, villeros, indigenous) and those facing severe poverty due to the crisis. This research examines a corpus of literary works and songs wherein the city assumes a central role, aiming to offer a comprehensive overview of representations of Buenos Aires. It establishes a dialectical relationship between cultural expressions subject to diverse sectoral studies or not always considered by academic criticism. Furthermore, through the analysis of two self-managed cultural initiatives - the Pachamama Cultural Center and the Club Atlético Fernández Fierro - the study highlights the efficacy of such experiences. The thesis is structured into five chapters. The first chapter paints a portrait of the city through «palabras y sonidos» (PUJOL: 1993), literary and musical texts that have represented the city throughout history until 1983, emphasizing the extensive literary and musical tradition associated with Buenos Aires. The second chapter outlines the historical context of the city from the restoration of democracy to the early years after the 2001 crisis, considering the trauma of dictatorship, mourning, and the realization of the neoliberal model's failure. The third chapter analyzes two self-managed cultural centers, the Pachamama Cultural Center and the Club Atlético Fernández Fierro, as case studies. The fourth chapter focuses on a broad corpus of literary texts, exploring the concept of civilibarbarie introduced by Elsa Drucaroff (2017) and the relationship between political events and literary production. In the fifth chapter, a vast corpus of song lyrics belonging to the three most representative genres during the considered period - tango, rock, and cumbia - is examined. The thesis aims to provide a comprehensive image of a city deeply marked by dictatorship and neoliberalism yet functioning as a fertile cultural laboratory capable of redefining the concepts of center and periphery, margin and border, serving as an exemplary case in the Latin American panorama.

RIASSUNTO Nel periodo compreso tra la fine dell'ultima dittatura (1976-1983) e i primi anni successivi alla crisi economica del 2001, una delle più gravi nella storia argentina, che segue alla conclusione del governo del presidente Carlos Saúl Menem (1989-1999), Buenos Aires subisce una profonda riconfigurazione in risposta all'erosione del tessuto sociale perpetrata dal regime (OSZLAK: 2017), alla quale si aggiunge un'aggressiva politica di privatizzazioni in conseguenza dell'adesione al modello di economia neoliberale (TORRES: 2001; STANCANELLI: 2002; GORELIK: 2004, 2009, 2013; CICCOLELLA; BAER: 2008; PÍREZ: 2009). Ciò conduce alla ridefinizione di alcuni quartieri e spazi della città, in cui si verificano cambiamenti nelle forme e nei luoghi di aggregazione (CANCLINI: 1995; WORTMAN: 2007, 2009). Emergono barrios etnici popolati da nuovi migranti latinoamericani e asiatici, mentre si moltiplicano le villas miserias e gli insediamenti informali, spesso affiancati da lussuosi country club e torres jardín, zone residenziali chiuse e vigilate (TORRES: 2001, 2006; GORELIK: 2004, 2009; 2015; PRÉVÔT SCHAPIRA: 2002). Dopo la crisi del 2001, inoltre, la Capitale accoglie le prime iniziative autogestite intraprese dalla società civile come risposta alla crisi economica e sociale, che contribuiscono anch'esse alla ridefinizione della città (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009), attraverso un processo di riconfigurazione di usi e pratiche del territorio (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). Oltre a ciò, a partire dal 2003, durante gli anni di governo del presidente Néstor Kirchner, la città diventa il palcoscenico di una nuova ridefinizione, concentrata sul processo di ricostruzione della memoria dei crimini della dittatura (FÈVRE: 1993; SILVESTRI: 1999; JELIN: 2002; CATELA DA SILVA: 2019; GUGLIELMUCCI, LÓPEZ: 2019; GUGLIELMUCCI: 2011; SAID: 2011). Numerose sono le espressioni culturali che danno voce agli attori che si muovono in questa nuova dimensione urbana: i desaparecidos, assenti ma sempre presenti; gli insiliados, che riprendono la parola dopo un lungo silenzio; i superstiti tornati dall'esilio che cercano di riappropriarsi della propria città; i migranti latinoamericani, insieme a sottoproletari di diverse origini (cabecitas negras, villeros, indigeni) e a coloro che si ritrovano in condizioni di grave povertà come conseguenza della crisi. La tesi esamina un ampio corpus di opere letterarie e di canzoni in cui la città assume un ruolo centrale, con l'obiettivo di tracciare un quadro di rappresentazioni di Buenos Aires per quanto possibile esaustivo, stabilendo una relazione dialettica tra espressioni culturali oggetto di studi settoriali eterogenei o non sempre considerate dalla critica accademica. Inoltre, attraverso l'analisi di due iniziative culturali autogestite affrontate come casi di studio - il centro culturale Pachamama e il Club Atlético Fernández Fierro - l’analisi ha inteso mettere in luce l'efficacia di tali esperienze. La struttura della tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo capitolo è stato tracciato un quadro della città costituito da «palabras y sonidos» (PUJOL: 1993), ovvero di testi letterari e musicali che hanno rappresentato la città nel corso della storia fino al 1983, evidenziando la lunga tradizione letteraria e musicale che, ad ogni fase storica, le ha associato almeno una pagina di letteratura, una cronaca di viaggio, una poesia o una composizione musicale, contribuendo al contempo alla sua «fundación mítica» (BORGES: 1923). Nel secondo capitolo è stato delineano il contesto storico della città dal ripristino della democrazia ai primi anni successivi alla crisi del 2001 (ROMERO L.A.: 1983, 2003, 2011; ROMERO J.L.: 1983, 2017) in relazione sia al trauma della dittatura e all’elaborazione del lutto, sia alla presa di coscienza del fallimento del modello neoliberista, ampiamente tematizzato nella produzione culturale del nuovo millennio (REATI: 2006; BAYER, BORÓN, GAMBINA, BARILLARO, LA GRECA: 2010). Una particolare attenzione è stata rivolta alle conseguenze di tali avvenimenti sul territorio della città e alla modificazione delle forme di aggregazione sociale (CANCLINI: 1995, 1997, 2010; WORTMAN: 2007, 2009) direttamente connessa a tali conseguenze. La dimensione territoriale assume infatti rilevanza nella ridefinizione delle identità collettive e si trasforma in elemento strutturante di nuove soggettività (GÓMEZ, HADAD: 2007). Il terzo capitolo è dedicato all'analisi di due centri culturali autogestiti, il Centro Culturale Pachamama e il Club Atlético Fernández Fierro, presentati come casi di studio ed esaminati in relazione alla consolidata tradizione associativa argentina, che risale alle prime Sociedades de Soccorro Mutuo (ROMERO: 2003; BARBERENA: 2017), istituite durante la fondazione dello stato nazionale. In ambedue i contesti, l'analisi si fonda principalmente sulle interviste rilasciate dai fondatori e sui documenti esaminati durante l'indagine sul campo a Buenos Aires, svolta nel periodo da giugno a settembre 2022. La maggior parte degli artisti inclusi nel corpus di ricerca ha sviluppato la propria formazione presso questi due centri. Nel quarto capitolo viene esaminato un ampio corpus di testi letterari, focalizzandosi sul concetto di civilibarbarie introdotto da Elsa Drucaroff (2017), che evidenzia la coesistenza, in un contesto non conflittuale, di civilización e barbarie, tradizionalmente considerate come condizioni antitetiche nella storia culturale del paese. Inoltre, si presta particolare attenzione alla stretta relazione tra gli eventi politici del periodo preso in considerazione e la produzione letteraria (REATI: 2006). Nel processo di costruzione del corpus, inoltre, è stato dedicato particolare interesse agli autori per i quali la musica rappresenta un elemento fondamentale alla narrazione, come Washington Cucurto, Federico Levín e Juan Diego Incardona. Questo approccio ha consentito di evidenziare la permeabilità tra i generi letterario e musicale, sottolineando la loro reciproca interconnessione. Nel quinto capitolo infine è stato preso in esame un vasto corpus di testi di canzoni, appartenenti ai tre generi più rappresentativi nel periodo considerato: tango, rock e cumbia i quali, in mancanza di una loro pubblicazione, sono stati forniti direttamente dagli autori, trascritti dopo l'ascolto o recuperati dalle copertine dei CD. Di queste letras, che sono state contestualizzate storicamente e socialmente, ove presente, è stata evidenziata la rielaborazione del trauma della dittatura in relazione alla rappresentazione della città, come nel caso di alcuni autori del tango. Allo stesso modo, sono stati individuati gli effetti della crisi del 2001, presenti sia nei tanghi composti nel periodo successivo al 2001 (MAURICIO: 2022; CAMPO, FLORES: 2014) che nella cumbia (SEMÁN: 2005, 2012; ALABARCES: 2002; 2019) e nel rock barrial (SEMÁN: 1999; ALABARCES: 2002, 2008). La tesi ha inteso in questo modo restituire l'immagine complessiva di una città profondamente segnata dall’esperienza della dittatura e dal neoliberismo, eppure fertile laboratorio culturale capace di ridefinire il concetto stesso di centro e periferia, di margine e frontiera, assumendo una valenza esemplare nel panorama latinoamericano.  

BUENOS AIRES: RAPPRESENTAZIONI CULTURALI E RISEMANTIZZAZIONI URBANE DALLA FINE DELLA DITTATURA AL XXI SECOLO / M. Fumagalli ; tutor: I. M. Bajini ; coordinatore: L. Pinnavaia, M. V. Calvi. - Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, 2024 May 27. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.

BUENOS AIRES: RAPPRESENTAZIONI CULTURALI E RISEMANTIZZAZIONI URBANE DALLA FINE DELLA DITTATURA AL XXI SECOLO

M. Fumagalli
2024

Abstract

ABSTRACT Between the end of the last dictatorship (1976-1983) and the early years after the economic crisis of 2001, Buenos Aires undergoes a deep transformation in response to the social fabric erosion perpetrated by the regime (OSZLAK: 2017). This is exacerbated by an assertive privatization policy stemming from adherence to the neoliberal economic model (TORRES: 2001; STANCANELLI: 2002; GORELIK: 2004, 2009, 2013; CICCOLELLA; BAER: 2008; PÍREZ: 2009). Consequently, specific neighborhoods and urban spaces experience a redefinition, witnessing substantial changes in the forms and locations of social aggregation (CANCLINI: 1995; WORTMAN: 2007, 2009). Ethnic barrios emerge, inhabited by new Latin American and Asian migrants, while villa miseria and informal settlements proliferate, often juxtaposed with opulent country clubs and torres jardín, enclosed and monitored residential areas (TORRES: 2001, 2006; GORELIK: 2004, 2009; 2015; PRÉVÔT SCHAPIRA: 2002). Following the 2001 crisis, the capital also witnesses the rise of self-managed initiatives by civil society in response to the economic and social crisis, contributing to the city's redefinition (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). This entails a process of reshaping the use and practices of the territory (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). Additionally, from 2003 onward, during Néstor Kirchner's presidency, Buenos Aires evolves into a stage for a new definition, focused on the reconstruction of the memory of dictatorship crimes (FÈVRE: 1993; SILVESTRI: 1999; JELIN: 2002; CATELA DA SILVA: 2019; GUGLIELMUCCI, LÓPEZ: 2019; GUGLIELMUCCI: 2011; SAID: 2011). Different cultural expressions give voice to individuals inhabiting this new urban landscape: the desaparecidos, absent yet omnipresent; the insiliados, reclaiming their voice after a prolonged silence; survivors returning from exile seeking to reclaim their city; Latin American migrants, alongside diverse sub-proletarians (cabecitas negras, villeros, indigenous) and those facing severe poverty due to the crisis. This research examines a corpus of literary works and songs wherein the city assumes a central role, aiming to offer a comprehensive overview of representations of Buenos Aires. It establishes a dialectical relationship between cultural expressions subject to diverse sectoral studies or not always considered by academic criticism. Furthermore, through the analysis of two self-managed cultural initiatives - the Pachamama Cultural Center and the Club Atlético Fernández Fierro - the study highlights the efficacy of such experiences. The thesis is structured into five chapters. The first chapter paints a portrait of the city through «palabras y sonidos» (PUJOL: 1993), literary and musical texts that have represented the city throughout history until 1983, emphasizing the extensive literary and musical tradition associated with Buenos Aires. The second chapter outlines the historical context of the city from the restoration of democracy to the early years after the 2001 crisis, considering the trauma of dictatorship, mourning, and the realization of the neoliberal model's failure. The third chapter analyzes two self-managed cultural centers, the Pachamama Cultural Center and the Club Atlético Fernández Fierro, as case studies. The fourth chapter focuses on a broad corpus of literary texts, exploring the concept of civilibarbarie introduced by Elsa Drucaroff (2017) and the relationship between political events and literary production. In the fifth chapter, a vast corpus of song lyrics belonging to the three most representative genres during the considered period - tango, rock, and cumbia - is examined. The thesis aims to provide a comprehensive image of a city deeply marked by dictatorship and neoliberalism yet functioning as a fertile cultural laboratory capable of redefining the concepts of center and periphery, margin and border, serving as an exemplary case in the Latin American panorama.
27-mag-2024
RIASSUNTO Nel periodo compreso tra la fine dell'ultima dittatura (1976-1983) e i primi anni successivi alla crisi economica del 2001, una delle più gravi nella storia argentina, che segue alla conclusione del governo del presidente Carlos Saúl Menem (1989-1999), Buenos Aires subisce una profonda riconfigurazione in risposta all'erosione del tessuto sociale perpetrata dal regime (OSZLAK: 2017), alla quale si aggiunge un'aggressiva politica di privatizzazioni in conseguenza dell'adesione al modello di economia neoliberale (TORRES: 2001; STANCANELLI: 2002; GORELIK: 2004, 2009, 2013; CICCOLELLA; BAER: 2008; PÍREZ: 2009). Ciò conduce alla ridefinizione di alcuni quartieri e spazi della città, in cui si verificano cambiamenti nelle forme e nei luoghi di aggregazione (CANCLINI: 1995; WORTMAN: 2007, 2009). Emergono barrios etnici popolati da nuovi migranti latinoamericani e asiatici, mentre si moltiplicano le villas miserias e gli insediamenti informali, spesso affiancati da lussuosi country club e torres jardín, zone residenziali chiuse e vigilate (TORRES: 2001, 2006; GORELIK: 2004, 2009; 2015; PRÉVÔT SCHAPIRA: 2002). Dopo la crisi del 2001, inoltre, la Capitale accoglie le prime iniziative autogestite intraprese dalla società civile come risposta alla crisi economica e sociale, che contribuiscono anch'esse alla ridefinizione della città (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009), attraverso un processo di riconfigurazione di usi e pratiche del territorio (SARLO: 1994; LECHNER: 2000; ROSBOCH: 2006; CECCONI: 2009). Oltre a ciò, a partire dal 2003, durante gli anni di governo del presidente Néstor Kirchner, la città diventa il palcoscenico di una nuova ridefinizione, concentrata sul processo di ricostruzione della memoria dei crimini della dittatura (FÈVRE: 1993; SILVESTRI: 1999; JELIN: 2002; CATELA DA SILVA: 2019; GUGLIELMUCCI, LÓPEZ: 2019; GUGLIELMUCCI: 2011; SAID: 2011). Numerose sono le espressioni culturali che danno voce agli attori che si muovono in questa nuova dimensione urbana: i desaparecidos, assenti ma sempre presenti; gli insiliados, che riprendono la parola dopo un lungo silenzio; i superstiti tornati dall'esilio che cercano di riappropriarsi della propria città; i migranti latinoamericani, insieme a sottoproletari di diverse origini (cabecitas negras, villeros, indigeni) e a coloro che si ritrovano in condizioni di grave povertà come conseguenza della crisi. La tesi esamina un ampio corpus di opere letterarie e di canzoni in cui la città assume un ruolo centrale, con l'obiettivo di tracciare un quadro di rappresentazioni di Buenos Aires per quanto possibile esaustivo, stabilendo una relazione dialettica tra espressioni culturali oggetto di studi settoriali eterogenei o non sempre considerate dalla critica accademica. Inoltre, attraverso l'analisi di due iniziative culturali autogestite affrontate come casi di studio - il centro culturale Pachamama e il Club Atlético Fernández Fierro - l’analisi ha inteso mettere in luce l'efficacia di tali esperienze. La struttura della tesi si articola in cinque capitoli. Nel primo capitolo è stato tracciato un quadro della città costituito da «palabras y sonidos» (PUJOL: 1993), ovvero di testi letterari e musicali che hanno rappresentato la città nel corso della storia fino al 1983, evidenziando la lunga tradizione letteraria e musicale che, ad ogni fase storica, le ha associato almeno una pagina di letteratura, una cronaca di viaggio, una poesia o una composizione musicale, contribuendo al contempo alla sua «fundación mítica» (BORGES: 1923). Nel secondo capitolo è stato delineano il contesto storico della città dal ripristino della democrazia ai primi anni successivi alla crisi del 2001 (ROMERO L.A.: 1983, 2003, 2011; ROMERO J.L.: 1983, 2017) in relazione sia al trauma della dittatura e all’elaborazione del lutto, sia alla presa di coscienza del fallimento del modello neoliberista, ampiamente tematizzato nella produzione culturale del nuovo millennio (REATI: 2006; BAYER, BORÓN, GAMBINA, BARILLARO, LA GRECA: 2010). Una particolare attenzione è stata rivolta alle conseguenze di tali avvenimenti sul territorio della città e alla modificazione delle forme di aggregazione sociale (CANCLINI: 1995, 1997, 2010; WORTMAN: 2007, 2009) direttamente connessa a tali conseguenze. La dimensione territoriale assume infatti rilevanza nella ridefinizione delle identità collettive e si trasforma in elemento strutturante di nuove soggettività (GÓMEZ, HADAD: 2007). Il terzo capitolo è dedicato all'analisi di due centri culturali autogestiti, il Centro Culturale Pachamama e il Club Atlético Fernández Fierro, presentati come casi di studio ed esaminati in relazione alla consolidata tradizione associativa argentina, che risale alle prime Sociedades de Soccorro Mutuo (ROMERO: 2003; BARBERENA: 2017), istituite durante la fondazione dello stato nazionale. In ambedue i contesti, l'analisi si fonda principalmente sulle interviste rilasciate dai fondatori e sui documenti esaminati durante l'indagine sul campo a Buenos Aires, svolta nel periodo da giugno a settembre 2022. La maggior parte degli artisti inclusi nel corpus di ricerca ha sviluppato la propria formazione presso questi due centri. Nel quarto capitolo viene esaminato un ampio corpus di testi letterari, focalizzandosi sul concetto di civilibarbarie introdotto da Elsa Drucaroff (2017), che evidenzia la coesistenza, in un contesto non conflittuale, di civilización e barbarie, tradizionalmente considerate come condizioni antitetiche nella storia culturale del paese. Inoltre, si presta particolare attenzione alla stretta relazione tra gli eventi politici del periodo preso in considerazione e la produzione letteraria (REATI: 2006). Nel processo di costruzione del corpus, inoltre, è stato dedicato particolare interesse agli autori per i quali la musica rappresenta un elemento fondamentale alla narrazione, come Washington Cucurto, Federico Levín e Juan Diego Incardona. Questo approccio ha consentito di evidenziare la permeabilità tra i generi letterario e musicale, sottolineando la loro reciproca interconnessione. Nel quinto capitolo infine è stato preso in esame un vasto corpus di testi di canzoni, appartenenti ai tre generi più rappresentativi nel periodo considerato: tango, rock e cumbia i quali, in mancanza di una loro pubblicazione, sono stati forniti direttamente dagli autori, trascritti dopo l'ascolto o recuperati dalle copertine dei CD. Di queste letras, che sono state contestualizzate storicamente e socialmente, ove presente, è stata evidenziata la rielaborazione del trauma della dittatura in relazione alla rappresentazione della città, come nel caso di alcuni autori del tango. Allo stesso modo, sono stati individuati gli effetti della crisi del 2001, presenti sia nei tanghi composti nel periodo successivo al 2001 (MAURICIO: 2022; CAMPO, FLORES: 2014) che nella cumbia (SEMÁN: 2005, 2012; ALABARCES: 2002; 2019) e nel rock barrial (SEMÁN: 1999; ALABARCES: 2002, 2008). La tesi ha inteso in questo modo restituire l'immagine complessiva di una città profondamente segnata dall’esperienza della dittatura e dal neoliberismo, eppure fertile laboratorio culturale capace di ridefinire il concetto stesso di centro e periferia, di margine e frontiera, assumendo una valenza esemplare nel panorama latinoamericano.  
Settore L-LIN/06 - Lingua e Letterature Ispano-Americane
Buenos Aires; postdittatura; postcrisi; tango; rock; cumbia; risignificazioni; letteratura
BAJINI, IRINA MATILDE MARIA
CALVI, MARIA VITTORIA ELENA
Doctoral Thesis
BUENOS AIRES: RAPPRESENTAZIONI CULTURALI E RISEMANTIZZAZIONI URBANE DALLA FINE DELLA DITTATURA AL XXI SECOLO / M. Fumagalli ; tutor: I. M. Bajini ; coordinatore: L. Pinnavaia, M. V. Calvi. - Università degli Studi di Milano. Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, 2024 May 27. 36. ciclo, Anno Accademico 2022/2023.
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