Tra i casi emblematici relativi alla presenza di forza lavoro di origine straniera nel settore agroalimentare italiano, troviamo sicuramente quello della comunità indiana di religione sikh, specializzata nella produzione lattiero-casearia. Negli ultimi tre decenni si è infatti creata e poi consolidata quella che nella letteratura sul tema è definita una «nicchia occupazionale etnica» che ha contribuito in modo significativo a fornire manodopera al comparto zootecnico dell’allevamento e della mungitura dei bovini, nonché ai processi di trasformazione del latte in derivati. Questo capitolo intende quindi prendere in esame le modalità concrete di incontro tra una domanda di lavoro “localizzata” e un’offerta di manodopera “internazionalizzata” in uno dei più importanti distretti agricoli della Lombardia: una zona di pianura posta a Sud della città di Bergamo, e confinante con le province di Brescia, Cremona e Milano. Sono quindi considerati i principali fattori sociologici, come il ruolo di intermediazione dei network familiari e/o a base religiosa, che hanno facilitato il processo di inserimento e di concentrazione di indiani del Punjab nel circuito lattiero-caseario. In primo luogo, si discute lo sviluppo nazionale e locale di una delle filiere economicamente più rilevanti dell’agroalimentare italiano. Si entrerà poi nel merito del profilo sociodemografico e occupazionale degli immigrati indiani di fede sikh, e si approfondirà la loro esperienza lavorativa e di vita come mungitori. Il focus si sposterà sui luoghi di culto che, oltre a essere il principale spazio etno-aggregativo, ricoprono una funzione importante per i processi di inclusione e radicamento nei territori locali. In questo senso, si discute come e perché l’alter ego dell’homo oeconomicus della cascina della Bassa Bergamasca sia l’homo religiosus del tempio sikh. Triangolando i dati documentali e quelli raccolti sul campo, si definiscono infine, anche comparativamente con la letteratura sul tema, i tratti distintivi del caso studio in esame. Si intende infatti portare all’attenzione il contributo dato dalla forza lavoro straniera al successo di uno dei comparti più importanti del settore agroalimentare italiano: un ruolo spesso sottaciuto ma decisivo, e non privo di contraddizioni ed evoluzioni.

Ora et labora : I sikh e la produzione lattiero-casearia nella Bassa Bergamasca / S.D. Molli - In: Made in Immigritaly : Terre, colture, culture : Primo rapporto sui lavoratori immigrati nell'agroalimentare / [a cura di] M. Ambrosini, R. Devole. P. Naso, C. Paravati. - Roma : Edizioni Com Nuovi Tempi, 2024. - ISBN 978-88-89193-46-4. - pp. 235-262

Ora et labora : I sikh e la produzione lattiero-casearia nella Bassa Bergamasca

S.D. Molli
2024

Abstract

Tra i casi emblematici relativi alla presenza di forza lavoro di origine straniera nel settore agroalimentare italiano, troviamo sicuramente quello della comunità indiana di religione sikh, specializzata nella produzione lattiero-casearia. Negli ultimi tre decenni si è infatti creata e poi consolidata quella che nella letteratura sul tema è definita una «nicchia occupazionale etnica» che ha contribuito in modo significativo a fornire manodopera al comparto zootecnico dell’allevamento e della mungitura dei bovini, nonché ai processi di trasformazione del latte in derivati. Questo capitolo intende quindi prendere in esame le modalità concrete di incontro tra una domanda di lavoro “localizzata” e un’offerta di manodopera “internazionalizzata” in uno dei più importanti distretti agricoli della Lombardia: una zona di pianura posta a Sud della città di Bergamo, e confinante con le province di Brescia, Cremona e Milano. Sono quindi considerati i principali fattori sociologici, come il ruolo di intermediazione dei network familiari e/o a base religiosa, che hanno facilitato il processo di inserimento e di concentrazione di indiani del Punjab nel circuito lattiero-caseario. In primo luogo, si discute lo sviluppo nazionale e locale di una delle filiere economicamente più rilevanti dell’agroalimentare italiano. Si entrerà poi nel merito del profilo sociodemografico e occupazionale degli immigrati indiani di fede sikh, e si approfondirà la loro esperienza lavorativa e di vita come mungitori. Il focus si sposterà sui luoghi di culto che, oltre a essere il principale spazio etno-aggregativo, ricoprono una funzione importante per i processi di inclusione e radicamento nei territori locali. In questo senso, si discute come e perché l’alter ego dell’homo oeconomicus della cascina della Bassa Bergamasca sia l’homo religiosus del tempio sikh. Triangolando i dati documentali e quelli raccolti sul campo, si definiscono infine, anche comparativamente con la letteratura sul tema, i tratti distintivi del caso studio in esame. Si intende infatti portare all’attenzione il contributo dato dalla forza lavoro straniera al successo di uno dei comparti più importanti del settore agroalimentare italiano: un ruolo spesso sottaciuto ma decisivo, e non privo di contraddizioni ed evoluzioni.
agroalimentare; agricoltura e allevamento; intermediazione etnica; immigrati Sikh; diaspora Sikh; Sikhismo; migrazione e religione; Gurdwara
Settore SPS/09 - Sociologia dei Processi economici e del Lavoro
Settore SPS/10 - Sociologia dell'Ambiente e del Territorio
Settore SPS/07 - Sociologia Generale
Settore SPS/08 - Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi
2024
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