The use of social media has allowed anyone to spread their thoughts with a speed and a capillarity that eclipse those of the large traditional press com- panies. Within these “virtual squares” also operate the so-called “social bot”, programs that, once provided with the login credentials of an account, can manage it independently, but giving the impression of being a real person. Their rapidity and precision of reaction on social networks make these “digi- tal tools” dangerously useful for the dissemination of favourable or hostile content. The recent use of socialbots within the electoral and political debate of different nations and its consequences have prompted the legislators of various States to act against this phenomenon. We took into consideration here the reforms – and reform proposals – made in the United States of America both at federal and state level that specifically aim to counter the use of social bots with malicious or misleading intent. Then, some observations are made about the effectiveness of these solutions and what interventions may be more suited to the solution of a problem that is already having profound effects on the social fabric.

L’utilizzo dei social media ha permesso a chiunque di diffondere il proprio pensiero con una velocità ed una capillarità che eclissano quelle dei grandi organi di stampa tradizionali. All’interno di queste “piazze virtuali” operano anche i cosiddetti “social bot”, dei programmi che, una volta forniti delle credenziali di accesso di un account, sono in grado di gestirlo in autonomia dando, però, l’im- pressione di essere una persona vera. La loro rapidità e precisione di reazione sui social network rendono questi “strumenti digitali” pericolosamente utili per la diffusione di contenuti favorevoli od ostili. Il recente impiego dei socialbot all’interno del dibattito elettorale e politico di diverse nazioni e le sue conseguenze hanno spinto i legislatori di diversi Stati ad intervenire contro questo fenomeno. Vengono qui prese in considerazione le riforme – e le proposte di riforma – avanzate negli Stati Uniti d’America sia a livello federale che a livello statale che specificamente mirano a contrastare l’uso di social bot con intenti malevoli o fuorvianti. Si avanzano, quindi, alcune osservazioni circa l’efficacia di queste soluzioni e quali avrebbero potuto essere degli interventi più consoni alla soluzione di un problema che già sta avendo degli effetti profondi sul tessuto sociale.

Il contrasto legislativo ai socialbot e le soluzioni avanzate negli Stati Uniti d’America a livello federale e statale / A. Tedeschi Toschi, G. Berni Ferretti. - In: DIRITTO DI INTERNET. - ISSN 2612-4491. - 3(2022), pp. 451-481.

Il contrasto legislativo ai socialbot e le soluzioni avanzate negli Stati Uniti d’America a livello federale e statale

A. Tedeschi Toschi
Primo
;
2022

Abstract

The use of social media has allowed anyone to spread their thoughts with a speed and a capillarity that eclipse those of the large traditional press com- panies. Within these “virtual squares” also operate the so-called “social bot”, programs that, once provided with the login credentials of an account, can manage it independently, but giving the impression of being a real person. Their rapidity and precision of reaction on social networks make these “digi- tal tools” dangerously useful for the dissemination of favourable or hostile content. The recent use of socialbots within the electoral and political debate of different nations and its consequences have prompted the legislators of various States to act against this phenomenon. We took into consideration here the reforms – and reform proposals – made in the United States of America both at federal and state level that specifically aim to counter the use of social bots with malicious or misleading intent. Then, some observations are made about the effectiveness of these solutions and what interventions may be more suited to the solution of a problem that is already having profound effects on the social fabric.
L’utilizzo dei social media ha permesso a chiunque di diffondere il proprio pensiero con una velocità ed una capillarità che eclissano quelle dei grandi organi di stampa tradizionali. All’interno di queste “piazze virtuali” operano anche i cosiddetti “social bot”, dei programmi che, una volta forniti delle credenziali di accesso di un account, sono in grado di gestirlo in autonomia dando, però, l’im- pressione di essere una persona vera. La loro rapidità e precisione di reazione sui social network rendono questi “strumenti digitali” pericolosamente utili per la diffusione di contenuti favorevoli od ostili. Il recente impiego dei socialbot all’interno del dibattito elettorale e politico di diverse nazioni e le sue conseguenze hanno spinto i legislatori di diversi Stati ad intervenire contro questo fenomeno. Vengono qui prese in considerazione le riforme – e le proposte di riforma – avanzate negli Stati Uniti d’America sia a livello federale che a livello statale che specificamente mirano a contrastare l’uso di social bot con intenti malevoli o fuorvianti. Si avanzano, quindi, alcune osservazioni circa l’efficacia di queste soluzioni e quali avrebbero potuto essere degli interventi più consoni alla soluzione di un problema che già sta avendo degli effetti profondi sul tessuto sociale.
socialbot
Settore IUS/17 - Diritto Penale
Settore GIUR-14/A - Diritto penale
2022
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