Romilda Pantaleoni, soprano drammatico, oggi principalmente ricordata come prima Desdemona dell'Otello verdiano, è stata una grande interprete di fine Ottocento sulla quale però la critica musicologica ancora non si è espressa in forma completa e soddisfacente. Creatrice di importanti prime dell'epoca, a stretto contatto con compositori come Ponchielli, Verdi, Puccini e Catalani, ebbe una brillante carriera, ma anche una vita privata segnata da grande sofferenza. Le lettere inedite della cantante, raccolte in vari archivi italiani pubblici e privati, permettono di fare luce non solo sulle sue vicende personali di artista ma anche su quella che era la situazione del Teatro alla Scala di Milano negli anni 80 dell'Ottocento e - sullo sfondo - del Theatre Italien di Parigi. Le contrattazioni e i dissapori con gli impresari, le lusinghe dei compositori, i rapporti con i colleghi di palcoscenico e le fatiche estenuanti delle prove in stagioni che erano dei veri e propri tour de force, tutto questo emerge con vigorosa nitidezza e immediatezza nelle righe da lei vergate. Le figure di Giulio Ricordi e Carlo D'Ormeville, della famiglia Piontelli e dei fratelli Corti, assieme a quella centrale del direttore d'orchestra Franco Faccio, colto negli anni immediatamente precedenti alla follia, si combinano in un affresco vivissimo, pronto a rivelare nuove verità sulle reali motivazioni di certi contratti e scelte artistiche.
Se cantassi sovente con quell’impegno febbrile, presto morrei : notes from Romilda Pantaleoni’s unpublished correspondence / C. Scuderi. ((Intervento presentato al 1. convegno Transnational Opera Studies Conference tenutosi a Bologna nel 2015.
Se cantassi sovente con quell’impegno febbrile, presto morrei : notes from Romilda Pantaleoni’s unpublished correspondence
C. Scuderi
2015
Abstract
Romilda Pantaleoni, soprano drammatico, oggi principalmente ricordata come prima Desdemona dell'Otello verdiano, è stata una grande interprete di fine Ottocento sulla quale però la critica musicologica ancora non si è espressa in forma completa e soddisfacente. Creatrice di importanti prime dell'epoca, a stretto contatto con compositori come Ponchielli, Verdi, Puccini e Catalani, ebbe una brillante carriera, ma anche una vita privata segnata da grande sofferenza. Le lettere inedite della cantante, raccolte in vari archivi italiani pubblici e privati, permettono di fare luce non solo sulle sue vicende personali di artista ma anche su quella che era la situazione del Teatro alla Scala di Milano negli anni 80 dell'Ottocento e - sullo sfondo - del Theatre Italien di Parigi. Le contrattazioni e i dissapori con gli impresari, le lusinghe dei compositori, i rapporti con i colleghi di palcoscenico e le fatiche estenuanti delle prove in stagioni che erano dei veri e propri tour de force, tutto questo emerge con vigorosa nitidezza e immediatezza nelle righe da lei vergate. Le figure di Giulio Ricordi e Carlo D'Ormeville, della famiglia Piontelli e dei fratelli Corti, assieme a quella centrale del direttore d'orchestra Franco Faccio, colto negli anni immediatamente precedenti alla follia, si combinano in un affresco vivissimo, pronto a rivelare nuove verità sulle reali motivazioni di certi contratti e scelte artistiche.Pubblicazioni consigliate
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