Tra aldilà e mondo terreno: il lungo viaggio delle mummie reali, dalla prima cachette ai giorni nostri

Il presente contributo è estrapolato da una più ampia ricerca, focalizzata sul rapporto tra l’indagine archeologica e la coeva presentazione dei risultati ottenuti, mediante pubblicazione su giornali e riviste divulgative. L’obiettivo consiste nel mettere in luce aspetti particolari degli studi di Egittologia, scarsamente rappresentati in manuali e rapporti di scavo – molti dei quali a oggi inediti. L’aspetto innovativo risiede nell’approccio utilizzato: il ricorso alla stampa come fonte principale consente di estrinsecare il rapporto tra ricerca archeologica, politica e società. La comunicazione approfondisce un episodio di storia dell’Egittologia: le turbolente traversie delle mummie reali del Nuovo Regno, dalle sepolture originarie nella Valle dei Re agli spostamenti cui furono sottoposte nel corso dei secoli, in un lungo viaggio che si è protratto sino all’epoca attuale. La prima sezione riassume la metodologia e le fonti utilizzate, ovvero alcuni articoli di giornale degli anni 1920-1940 provenienti dagli Archivi dell’egittologo Alexandre Varille, conservati presso l’Università degli Studi di Milano. I paragrafi successivi ripercorrono due importanti scoperte egittologiche, che coinvolsero le cosiddette prima e seconda cachette delle mummie reali, ovvero le deposizioni secondarie dei sovrani del Nuovo Regno, attuate nel I millennio a.C. per preservarli dalle frequenti spoliazioni cui le sepolture della Valle dei Re andarono incontro. La terza sezione approfondisce un ulteriore spostamento delle mummie reali durante la prima metà del XX secolo: dal mausoleo di Sa‘d Zaghlul, leader del partito Wafd, al Museo Egizio di piazza Tahrir; l’episodio è parte della più ampia tendenza politica nota come Faraonismo, di cui è offerta una rapida panoramica. Infine, i paragrafi conclusivi sono incentrati sull’ultimo atto di questo lungo viaggio: il trasferimento delle mummie reali nella loro nuova e – al momento – definitiva sede, una galleria apposita del NMEC (National Museum of Egyptian Civilization), avvenuto il 4 aprile 2021 con una sontuosa parata.