The concepts that guide the reflection on decent work from the angle of the scholar of law and religion are identity, dignity, pluralism and equality, in a context in which, as the Constitutional Court recalled (Sentence 7 April 2017, No. 67), the supreme principle of laicità” is to be understood precisely as “the protection of pluralism, in support of the maximum freedom of all, according to criteria of impartiality”. Already in 2012, on the other hand, the ILO pointed out, in a dedicated handbook, how the themes of decent work and social justice also found a place in the various religious traditions, and in each of them they were declined according to their respective specificities. In the jurist’s eyes, one should not underestimate the relevance of the growing function of ‘identity carrier’ assumed by religions, which have become, in contemporary times, keys to rediscovering the roots of a collective identity, lost or perceived to be in danger. In the face of the changes described above, relevant labour law doctrine has underlined the inevitable evolutions also experienced by the category of the trend organisation, historically known to law and religion: from the traditional definition of organisations expressive of ‘strong’ trends, today it appears necessary to consider ‘trend’ all those experiences in which the life of the organisation is influenced by a set of values, up to and including realities in any case characterised by the diffusion of a corporate ethos. The Court of Strasbourg and, more recently, the Court of Luxembourg have long pronounced on these issues, and in recent years, thanks to a jurisprudential evolution, have developed a systemic orientation, still exposed, however, to certain doubts

I concetti che guidano la riflessione attorno al decent work dall’angolo visuale dello studioso di law and religion sono quelli di identità, dignità, pluralismo e uguaglianza, in un contesto in cui, come ha ricordato la Corte costituzionale (sentenza 7 aprile 2017, n. 67), il principio supremo di laicità va inteso proprio come «tutela del pluralismo, a sostegno della massima libertà di tutti, secondo criteri di imparzialità». Già nel 2012, d’altra parte, l’ILO evidenziava, in un handbook dedicato, come i temi del decent work e della social justice trovassero spazio anche nelle diverse tradizioni religiose e in ciascuna si declinassero secondo le rispettive specificità. Agli occhi del giurista non va poi sottovalutata la rilevanza della crescente funzione di “veicoli identitari” as- sunta dalle religioni, divenute nella contemporaneità chiavi per la riscoperta delle radici di un’identità collettiva, smarrita o percepita in pericolo. A fronte dei descritti mutamenti, attenta dottrina giuslavoristica ha sottolineato le inevitabili evoluzioni conosciute anche dalla categoria dell’organizzazione di tendenza, storicamente nota all’ecclesiasticista: partendo dalla tradizionale definizione di organizzazioni espressive di tendenze “forti”, oggi appare necessario considerare “di tendenza” tutte quelle esperienze in cui la vita dell’organizzazione è influenzata da un assetto valoriale, fino a ricomprendere realtà comunque connotate dalla diffusione di un ethos aziendale. Sui temi trattati si sono pronunciate da tempo la Corte di Strasburgo e, più di recente, quella di Lussemburgo, che negli ultimi anni ha elaborato, grazie a un’evoluzione giurisprudenziale, un orientamento di sistema, ancora esposto, tuttavia, ad alcuni dubbi.

Identità religiosa del lavoratore e decent work: il faro della proporzionalità / J. PASQUALI CERIOLI (ADAPT LABOUR STUDIES BOOK-SERIES). - In: Dal lavoro povero al lavoro dignitoso : Politiche, strumenti, proposte / [a cura di] M. Brollo, C. Zoli, P. Lambertucci, M. Biasi. - [s.l] : ADAPT University Press, 2024 Mar. - ISBN 979-12-80922-32-8. - pp. 20-30

Identità religiosa del lavoratore e decent work: il faro della proporzionalità

J. PASQUALI CERIOLI
2024

Abstract

The concepts that guide the reflection on decent work from the angle of the scholar of law and religion are identity, dignity, pluralism and equality, in a context in which, as the Constitutional Court recalled (Sentence 7 April 2017, No. 67), the supreme principle of laicità” is to be understood precisely as “the protection of pluralism, in support of the maximum freedom of all, according to criteria of impartiality”. Already in 2012, on the other hand, the ILO pointed out, in a dedicated handbook, how the themes of decent work and social justice also found a place in the various religious traditions, and in each of them they were declined according to their respective specificities. In the jurist’s eyes, one should not underestimate the relevance of the growing function of ‘identity carrier’ assumed by religions, which have become, in contemporary times, keys to rediscovering the roots of a collective identity, lost or perceived to be in danger. In the face of the changes described above, relevant labour law doctrine has underlined the inevitable evolutions also experienced by the category of the trend organisation, historically known to law and religion: from the traditional definition of organisations expressive of ‘strong’ trends, today it appears necessary to consider ‘trend’ all those experiences in which the life of the organisation is influenced by a set of values, up to and including realities in any case characterised by the diffusion of a corporate ethos. The Court of Strasbourg and, more recently, the Court of Luxembourg have long pronounced on these issues, and in recent years, thanks to a jurisprudential evolution, have developed a systemic orientation, still exposed, however, to certain doubts
I concetti che guidano la riflessione attorno al decent work dall’angolo visuale dello studioso di law and religion sono quelli di identità, dignità, pluralismo e uguaglianza, in un contesto in cui, come ha ricordato la Corte costituzionale (sentenza 7 aprile 2017, n. 67), il principio supremo di laicità va inteso proprio come «tutela del pluralismo, a sostegno della massima libertà di tutti, secondo criteri di imparzialità». Già nel 2012, d’altra parte, l’ILO evidenziava, in un handbook dedicato, come i temi del decent work e della social justice trovassero spazio anche nelle diverse tradizioni religiose e in ciascuna si declinassero secondo le rispettive specificità. Agli occhi del giurista non va poi sottovalutata la rilevanza della crescente funzione di “veicoli identitari” as- sunta dalle religioni, divenute nella contemporaneità chiavi per la riscoperta delle radici di un’identità collettiva, smarrita o percepita in pericolo. A fronte dei descritti mutamenti, attenta dottrina giuslavoristica ha sottolineato le inevitabili evoluzioni conosciute anche dalla categoria dell’organizzazione di tendenza, storicamente nota all’ecclesiasticista: partendo dalla tradizionale definizione di organizzazioni espressive di tendenze “forti”, oggi appare necessario considerare “di tendenza” tutte quelle esperienze in cui la vita dell’organizzazione è influenzata da un assetto valoriale, fino a ricomprendere realtà comunque connotate dalla diffusione di un ethos aziendale. Sui temi trattati si sono pronunciate da tempo la Corte di Strasburgo e, più di recente, quella di Lussemburgo, che negli ultimi anni ha elaborato, grazie a un’evoluzione giurisprudenziale, un orientamento di sistema, ancora esposto, tuttavia, ad alcuni dubbi.
Decent work; identità religiosa; proporzionalità; discriminazione; simboli religiosi
Settore IUS/11 - Diritto Canonico e Diritto Ecclesiastico
mar-2024
https://www.adaptuniversitypress.it/prodotto/dal-lavoro-povero-al-lavoro-dignitoso-politiche-strumenti-proposte/
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