Il libro offre una panoramica sul sistema di produzione operistica nei teatri d’Istria, Fiume e Dalmazia nel periodo compreso tra 1861 e 1918, alla luce dei network mul- ticulturali tra impresari, direttori teatrali, cantanti, musicisti ed editori. La ricca do- cumentazione inedita proveniente dagli archivi e biblioteche di Pola, Fiume, Zara, Sebenico, Spalato e Ragusa ha consentito per la prima volta di osservare in modo unitario i teatri di queste città per quanto concerne pratiche, procedure e consuetu- dini organizzative. Sono stati indagati nel dettaglio il meccanismo di sovvenzioni alle stagioni d’opera, il ruolo dell’ammontare della dotazione o assenza di finanziamento pubblico sulla tipologia e qualità di spettacolo, le strategie di mediazione attuate dagli agenti e il modo in cui si strutturava la loro comunicazione. Un importante censimento di im- presari e agenti attivi in loco ha portato all’identificazione di chi in prima persona gestiva i complessi network operistici. L’analisi di centinaia di lettere, testimonianza di un costante scambio tra impresari e direzioni, ha consentito di esaminare a fondo le proposte di stagione d’opera. Quali erano le richieste più comuni che gli impresari avanzavano alle direzioni teatrali? Quali erano le condizioni imposte da queste ulti- me? Chi e sulla base di quali criteri vinceva un appalto? La minuziosa mappatura del repertorio operistico rappresentato nelle singole locali- tà ha permesso di riflettere sull’alternanza di titoli italiani, francesi o tedeschi nei car- telloni, così come di tracciare gli spostamenti del materiale di scena e del personale artistico. I contratti o documenti di pagamento ad esso riferiti hanno messo in luce le effettive condizioni lavorative dell’epoca, portando ad una più generale riflessione su vantaggi e svantaggi professionali a carico di cantanti e musicisti che si esibivano presso questi teatri. Microstorie e concreti casi studio in questa ricerca si intrecciano sulla base di un’u- nica comune macrostoria, che è quella del tardo impero asburgico osservato sotto la lente del vivace mix culturale dato dalla coesistenza dell’elemento croato, italiano e austriaco.
Organizzare l'opera (1861-1918) : Teatri dell'Adriatico orientale / C. Scuderi. - Lucca : LIM, 2022. - ISBN 9788855431743. (STUDI E SAGGI)
Organizzare l'opera (1861-1918) : Teatri dell'Adriatico orientale
C. Scuderi
2022
Abstract
Il libro offre una panoramica sul sistema di produzione operistica nei teatri d’Istria, Fiume e Dalmazia nel periodo compreso tra 1861 e 1918, alla luce dei network mul- ticulturali tra impresari, direttori teatrali, cantanti, musicisti ed editori. La ricca do- cumentazione inedita proveniente dagli archivi e biblioteche di Pola, Fiume, Zara, Sebenico, Spalato e Ragusa ha consentito per la prima volta di osservare in modo unitario i teatri di queste città per quanto concerne pratiche, procedure e consuetu- dini organizzative. Sono stati indagati nel dettaglio il meccanismo di sovvenzioni alle stagioni d’opera, il ruolo dell’ammontare della dotazione o assenza di finanziamento pubblico sulla tipologia e qualità di spettacolo, le strategie di mediazione attuate dagli agenti e il modo in cui si strutturava la loro comunicazione. Un importante censimento di im- presari e agenti attivi in loco ha portato all’identificazione di chi in prima persona gestiva i complessi network operistici. L’analisi di centinaia di lettere, testimonianza di un costante scambio tra impresari e direzioni, ha consentito di esaminare a fondo le proposte di stagione d’opera. Quali erano le richieste più comuni che gli impresari avanzavano alle direzioni teatrali? Quali erano le condizioni imposte da queste ulti- me? Chi e sulla base di quali criteri vinceva un appalto? La minuziosa mappatura del repertorio operistico rappresentato nelle singole locali- tà ha permesso di riflettere sull’alternanza di titoli italiani, francesi o tedeschi nei car- telloni, così come di tracciare gli spostamenti del materiale di scena e del personale artistico. I contratti o documenti di pagamento ad esso riferiti hanno messo in luce le effettive condizioni lavorative dell’epoca, portando ad una più generale riflessione su vantaggi e svantaggi professionali a carico di cantanti e musicisti che si esibivano presso questi teatri. Microstorie e concreti casi studio in questa ricerca si intrecciano sulla base di un’u- nica comune macrostoria, che è quella del tardo impero asburgico osservato sotto la lente del vivace mix culturale dato dalla coesistenza dell’elemento croato, italiano e austriaco.File | Dimensione | Formato | |
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