L'adattamento del legato per alienazione del bene non imputabile al testatore

According to the prevailing doctrinal guidance, the sale of the good object of a legacy deriving from a fact not attributable to the testator is not disciplined by Article 686 of the Italian Civil Code. Although the testamentary provision cannot be said to be revoked, the legacy would still remain ineffective if, at the time of the opening of the succession, the good was not present in the deceased’s estate. This conclusion does not devote sufficient emphasis to the systematic im- pact of Article 686, ult. cpv., of Civil Code, which has to be understood as also applicable in case of a sale not attributable to the testator. Through a broader evaluation of the proof of the «different will of the testator», the conditions un- der which it is possible to adapt the will’s provision to the contingency.

Secondo l’orientamento dottrinale maggioritario, l’alienazione del bene og- getto di un legato derivante da un fatto non imputabile al testatore non è assog- gettata all’art. 686 c.c. Nonostante la disposizione testamentaria non possa dirsi revocata, il lascito rimarrebbe comunque improduttivo di effetti se, al momen- to dell’apertura della successione, il bene non fosse presente nel patrimonio del de cuius. Tale conclusione non dedica sufficiente rilievo all’incidenza sistema- tica dell’art. 686, ult. cpv., c.c., da intendersi come applicabile anche a fronte di un’alienazione non imputabile al testatore. Attraverso una piú ampia valutazione della prova della «diversa volontà del testatore», s’indicano nello scritto le condi- zioni in presenza delle quali è possibile un adattamento alla sopravvenienza della volontà espressa nella scheda.