Lottare per mangiar meglio. L’alimentazione degli operai tra medicina del lavoro e lotte per la salute in fabbrica

Il contributo propone un’analisi intorno al rapporto tra alimentazione e lavoro industriale. Si tratta di una prospettiva fondata sull’ipotesi che le dinamiche e i conflitti che traggono origine dall’attività produttiva e dai rapporti di lavoro costituiscano uno dei motori principali del mutamento sociale, ma soprattutto sulla volontà di collocare programmaticamente l’indagine sul crinale tra la sfera della produzione e quella dei consumi, concepito come campo di osservazione fecondo per analizzare la storia del diritto alla salute e le dinamiche sociali, culturali e politiche ad esso correlate. La mia esposizione si articolerà schematicamente in tre momenti: nella prima parte prenderò in esame le relazioni che intercorrono tra il processo di diffusione delle mense aziendali nelle fabbriche italiano, il dibattito medico-scientifico sulla dieta degli operai, e lo strutturarsi di pratiche e culture del consumo inedite in un’Italia in profonda trasformazione. Successivamente procederò trattando la rilevanza – per certi versi periodizzante - delle mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori a cavallo dell’Autunno caldo per lo sviluppo del fenomeno della ristorazione aziendale, analizzando il rapporto tra la domanda emergente di un servizio mensa adeguato in ambito lavorativo da un lato, e i nuovi orientamenti affermatisi in merito alla tutela del diritto alla salute e le rinnovate forme di partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Infine – in chiusura del mio intervento – proverò a suggerire alcune linee di tendenza del dibattito medico sull’alimentazione dei lavoratori a partire dalla seconda metà degli anni Settanta, svolgendo alcune considerazioni sull’evoluzione del pasto aziendale in una società contrassegnata da modelli di consumo affluente, nel quadro più ampio di una transizione epidemiologica pienamente dispiegatasi.