A inizio anni ’80 nella Repubblica Democratica Tedesca si presentarono già tutte le condizioni critiche e le forme di influenza esterne in termini economici e finanziari, più che politici, che porteranno alla fine di questo stato nel corso di un decennio. Fra gli anni ’70 ed ‘80 il debito estero di Berlino Est era aumentato esponenzialmente. La via delle esportazioni – anche di fonti energetiche secondarie – scelta in particolare dopo il primo shock energetico per aumentare l’ingresso di valuta forte, non era bastata. A una nuova crisi energetica si aggiungeva, inoltre, il pericolo di un crollo della fiducia internazionale nel sistema finanziario tedesco-orientale, sulla scia dell’insolvibilità di Polonia e Romania. Contemporaneamente, Mosca aveva deciso di irrigidire le modalità di pagamento di petrolio greggio per l’alleato che, quasi totalmente dipendente dall’URSS, si trovò a dover totalmente ridefinire la gestione energetica. Questa concomitanza di eventi fece sprofondare la RDT in una crisi generale. Per provare a risollevarsi, a diminuire il debito, sia con l’Est che con l’Ovest, e a riorganizzare la struttura economica c’erano a disposizione una serie di alternative che comportavano rischi economici e politici: aumentare le esportazioni, diminuire le importazioni, ridurre i consumi interni, diminuire la spesa pubblica, ridurre gli investimenti. Nel contributo qui presentato si proverà a delineare le problematiche di questi anni e le soluzioni prese volte alla ripresa, che si basavano da un lato sui prestiti erogati dalla RFT, dall’altro su una nuova strategia commerciale e di gestione delle risorse energetiche che doveva, come in passato, puntare sull’esportazione di fonti energetiche competitive ad Ovest. Si porrà particolare attenzione al ruolo del commercio di prodotti petroliferi. Si ritiene, infatti, che parte importante del piano ideato per risollevare le sorti della RDT si basasse proprio su questo flusso e sulla vendita di raffinati, quali diesel e olio combustibile, a Ovest, volendo approfittare dei prezzi di vendita più convenienti in Occidente. Si vedrà che tutte queste misure, soprattutto quelle in materia energetica, positive nel breve periodo, riuscirono sì a ritardare il crollo dello stato, ma non furono abbastanza per sventarlo, e quanto fortemente, invece, la cooperazione finanziario-commerciale con la Repubblica Federale, il cui aiuto prima era sembrato essere una soluzione per sostenere l’economia, abbia concorso a rendere la Germania Est ancora più debole e dipendente, ora non più da Mosca ma da Bonn, concorrendo, insieme alla politica economica ostile da parte dell’URSS, ad anticipare quell’allontanamento da Est che tendenzialmente si fa risalire all’ascesa di Gorbachev. Per strutturare l’analisi ci si baserà inizialmente sulla storiografia esistente nell’ambito della storia economica e della storia delle relazioni internazionali. Tali riflessioni verranno integrate con informazioni presenti nei documenti originali del Bundesarchiv di Koblenz e Staatsarchiv di Brema, in riferimento alla parte riguardante la RFT, e del Bundesarchiv e dello Stasi Unterlagen Archiv di Berlino, per comprendere le mosse della RDT.

La dipendenza di Berlino Est da Bonn negli anni ’80 / A.M. Scognamiglio. ((Intervento presentato al convegno Centri, periferie, reti. Persone, beni e idee in movimento nella storia dell'economia tenutosi a Palermo nel 2023.

La dipendenza di Berlino Est da Bonn negli anni ’80

A.M. Scognamiglio
2023

Abstract

A inizio anni ’80 nella Repubblica Democratica Tedesca si presentarono già tutte le condizioni critiche e le forme di influenza esterne in termini economici e finanziari, più che politici, che porteranno alla fine di questo stato nel corso di un decennio. Fra gli anni ’70 ed ‘80 il debito estero di Berlino Est era aumentato esponenzialmente. La via delle esportazioni – anche di fonti energetiche secondarie – scelta in particolare dopo il primo shock energetico per aumentare l’ingresso di valuta forte, non era bastata. A una nuova crisi energetica si aggiungeva, inoltre, il pericolo di un crollo della fiducia internazionale nel sistema finanziario tedesco-orientale, sulla scia dell’insolvibilità di Polonia e Romania. Contemporaneamente, Mosca aveva deciso di irrigidire le modalità di pagamento di petrolio greggio per l’alleato che, quasi totalmente dipendente dall’URSS, si trovò a dover totalmente ridefinire la gestione energetica. Questa concomitanza di eventi fece sprofondare la RDT in una crisi generale. Per provare a risollevarsi, a diminuire il debito, sia con l’Est che con l’Ovest, e a riorganizzare la struttura economica c’erano a disposizione una serie di alternative che comportavano rischi economici e politici: aumentare le esportazioni, diminuire le importazioni, ridurre i consumi interni, diminuire la spesa pubblica, ridurre gli investimenti. Nel contributo qui presentato si proverà a delineare le problematiche di questi anni e le soluzioni prese volte alla ripresa, che si basavano da un lato sui prestiti erogati dalla RFT, dall’altro su una nuova strategia commerciale e di gestione delle risorse energetiche che doveva, come in passato, puntare sull’esportazione di fonti energetiche competitive ad Ovest. Si porrà particolare attenzione al ruolo del commercio di prodotti petroliferi. Si ritiene, infatti, che parte importante del piano ideato per risollevare le sorti della RDT si basasse proprio su questo flusso e sulla vendita di raffinati, quali diesel e olio combustibile, a Ovest, volendo approfittare dei prezzi di vendita più convenienti in Occidente. Si vedrà che tutte queste misure, soprattutto quelle in materia energetica, positive nel breve periodo, riuscirono sì a ritardare il crollo dello stato, ma non furono abbastanza per sventarlo, e quanto fortemente, invece, la cooperazione finanziario-commerciale con la Repubblica Federale, il cui aiuto prima era sembrato essere una soluzione per sostenere l’economia, abbia concorso a rendere la Germania Est ancora più debole e dipendente, ora non più da Mosca ma da Bonn, concorrendo, insieme alla politica economica ostile da parte dell’URSS, ad anticipare quell’allontanamento da Est che tendenzialmente si fa risalire all’ascesa di Gorbachev. Per strutturare l’analisi ci si baserà inizialmente sulla storiografia esistente nell’ambito della storia economica e della storia delle relazioni internazionali. Tali riflessioni verranno integrate con informazioni presenti nei documenti originali del Bundesarchiv di Koblenz e Staatsarchiv di Brema, in riferimento alla parte riguardante la RFT, e del Bundesarchiv e dello Stasi Unterlagen Archiv di Berlino, per comprendere le mosse della RDT.
20-ott-2023
Export; Germania Est; Germania Ovest; Guerra Fredda
Settore M-STO/04 - Storia Contemporanea
Settore SECS-P/12 - Storia Economica
Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico
Società Italiana degli Storici Economici
https://www.unipa.it/redazioneweb/.content/documenti/Programma_Convegno-AISPE_SISE_2023.pdf
La dipendenza di Berlino Est da Bonn negli anni ’80 / A.M. Scognamiglio. ((Intervento presentato al convegno Centri, periferie, reti. Persone, beni e idee in movimento nella storia dell'economia tenutosi a Palermo nel 2023.
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