GIS come strumento per lo studio dei boschi: il caso dello Stato di Milano

Si propone l’utilizzo del Geography Information System (Gis) per mappare le aree boschive nei pressi del fiume Ticino durante il XVIII secolo tra lo Stato Sabaudo e il Ducato di Milano; quest’area fu mappata in maniera significativa nella seconda metà del Settecento non solo in quanto area di confine ma anche perché essa era sede di importanti traffici commerciali, in particolare si analizza il caso di studio delle isole di Bosco Vho e Bosco Vedro, due piccole isole boscate del fiume Ticino, zone a cui i governi rivolsero maggiori attenzioni; esse ospitavano infatti due boschi il cui possesso in questo frangente storico destò un significativo interesse in entrambe le parti in causa. Bosco Vho e Vedro furono oggetto di complesse problematiche confinarie, come è noto il confine tra Milano e Torino fu posto al fiume Ticino. Tuttavia, il corso dello stesso non era lineare, creando una moltitudine di canali, e perciò decretare quale tra essi fosse il prevalente, ovvero il riferimento per decidere se una zona doveva essere di competenza di uno stato o dell’altro, fu una sfida non indifferente per le cancellerie dell’epoca. Mediante il GIS si propongono alcune mappe informative capaci di unire i dati provenienti da diverse fonti, tra cui relazioni e altri documenti, al fine di comprendere al meglio sia come gli stati del XVIII secolo affrontassero le questioni confinarie ma anche le particolarità delle due aree boschive, come noto grazie agli studi di diversi autori tra cui Alessandra Dattero in questa zona la copertura boschiva era significativa. Si propone mediante le mappe un tentativo di localizzazione delle due aree e nel caso di bosco Vedro ad oggi non più rintracciabile, di identificarne la posizione. Infine, si tracciano alcune conclusioni sull’applicazione di simili tecnologie allo studio del patrimonio boschivo nell’età moderna.