Amnesty in the Greek world has always been unilaterally identified with the well-known Athenian provision of 403/2 BCE. The article aims at providing an analysis of the inscription SEG 57, 576 coming from Dikaia in Chalkidike which, despite containing elements of great interest, has so far received scarce attention from scholars after its publication in 2007. The inscription contains a reconciliation agreement drafted probably in 362/1 after a stasis and it consists of six decrees and a civic oath. The Macedonian king Perdikkas III forbids the prosecution of those responsible for any crime committed during civil war through the prescription μὴ μνησικακεῖν. Alongside this measure, the polis also concedes the possibility to judge homicide cases initiated before the outbreak of the stasis; the unjudged actions would be declared ἀπόκλε(ι)τα, meaning they would be annulled (third decree). One of the most relevant aspects is the fact that, like the other decrees, the civic oath has a binding value and does not merely represent an appendix to the decrees, but rather the starting point for the interpretation of the other provisions. A further element is the fact that the amnesty reported in the third decree does not coincide with that expressed by the formula μὴ μνησικακεῖν contained in the oath and it pertains to a period preceding that of the stasis.

Il termine ‘amnistia’ è divenuto, nella storia degli studi, sinonimo esclusivo del celeberrimo provvedimento ateniese del 403 a.C., redatto dal re spartano Pausania II in collaborazione con dieci o quindici arbitri. La pluralità di fonti documentarie in merito a tale evento, che segnò profondamente la storia di Atene, spinge nella direzione di un’interpretazione a senso unico dell’istituto dell’amnistia, definibile come la proibizione a perseguire in giudizio i responsabili dei crimini commessi nel periodo della tirannide dei Trenta (404/3 a.C.). Sarebbe opportuno, tuttavia, abbandonare tale concezione atenocentrica in favore di una visione più allargata, volta a interpretare il modello ateniese come l’exemplum più illustre – o, quantomeno, meglio documentato – nell’ambito di un fenomeno tutt’altro che univoco che, a partire dalla seconda metà del V secolo, interessò svariate poleis del mondo greco. L’attenzione preminente dedicata al caso ateniese nella letteratura critica è senz’altro frutto di una ricostruzione che si è calcificata nel corso dei decenni – ciò in virtù dell’abbondanza delle fonti sul caso ateniese contro un’estrema scarsità di documentazione sugli altri casi – ma che, al tempo dei Greci, non sarebbe apparsa forse corrispondente alla realtà. Di recente, uno sforzo in tal senso è stato compiuto da Martin Dreher in un significativo contributo del 2013, in cui lo studioso prospetta un catalogo di tutti i casi noti di amnistia del mondo greco: esso costituisce il punto di partenza ideale per una ricerca estensiva sull’amnistia.

Le amnistie di Dikaia e il giuramento nella riconciliazione post-stasis / S. Barbuto. - In: DIKE. - ISSN 1128-8221. - 25:(2022), pp. 151-202. [10.54103/1128-8221/19928]

Le amnistie di Dikaia e il giuramento nella riconciliazione post-stasis

S. Barbuto
2022

Abstract

Amnesty in the Greek world has always been unilaterally identified with the well-known Athenian provision of 403/2 BCE. The article aims at providing an analysis of the inscription SEG 57, 576 coming from Dikaia in Chalkidike which, despite containing elements of great interest, has so far received scarce attention from scholars after its publication in 2007. The inscription contains a reconciliation agreement drafted probably in 362/1 after a stasis and it consists of six decrees and a civic oath. The Macedonian king Perdikkas III forbids the prosecution of those responsible for any crime committed during civil war through the prescription μὴ μνησικακεῖν. Alongside this measure, the polis also concedes the possibility to judge homicide cases initiated before the outbreak of the stasis; the unjudged actions would be declared ἀπόκλε(ι)τα, meaning they would be annulled (third decree). One of the most relevant aspects is the fact that, like the other decrees, the civic oath has a binding value and does not merely represent an appendix to the decrees, but rather the starting point for the interpretation of the other provisions. A further element is the fact that the amnesty reported in the third decree does not coincide with that expressed by the formula μὴ μνησικακεῖν contained in the oath and it pertains to a period preceding that of the stasis.
Il termine ‘amnistia’ è divenuto, nella storia degli studi, sinonimo esclusivo del celeberrimo provvedimento ateniese del 403 a.C., redatto dal re spartano Pausania II in collaborazione con dieci o quindici arbitri. La pluralità di fonti documentarie in merito a tale evento, che segnò profondamente la storia di Atene, spinge nella direzione di un’interpretazione a senso unico dell’istituto dell’amnistia, definibile come la proibizione a perseguire in giudizio i responsabili dei crimini commessi nel periodo della tirannide dei Trenta (404/3 a.C.). Sarebbe opportuno, tuttavia, abbandonare tale concezione atenocentrica in favore di una visione più allargata, volta a interpretare il modello ateniese come l’exemplum più illustre – o, quantomeno, meglio documentato – nell’ambito di un fenomeno tutt’altro che univoco che, a partire dalla seconda metà del V secolo, interessò svariate poleis del mondo greco. L’attenzione preminente dedicata al caso ateniese nella letteratura critica è senz’altro frutto di una ricostruzione che si è calcificata nel corso dei decenni – ciò in virtù dell’abbondanza delle fonti sul caso ateniese contro un’estrema scarsità di documentazione sugli altri casi – ma che, al tempo dei Greci, non sarebbe apparsa forse corrispondente alla realtà. Di recente, uno sforzo in tal senso è stato compiuto da Martin Dreher in un significativo contributo del 2013, in cui lo studioso prospetta un catalogo di tutti i casi noti di amnistia del mondo greco: esso costituisce il punto di partenza ideale per una ricerca estensiva sull’amnistia.
amnesty; Dikaia; oath; reconciliation; stasis
Settore L-ANT/02 - Storia Greca
Settore IUS/18 - Diritto Romano e Diritti dell'Antichita'
2022
2023
https://riviste.unimi.it/index.php/Dike/article/view/19928
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