Scopo: La ricerca condotta in vitro e in vivo sulla medicina rigenerativa e sull’ingegneria tissutale in odontoiatria ha sviluppato un'ampia gamma di biomateriali per ottenere la rigenerazione ossea e dei tessuti molli in presenza di difetti perimplantari. Possono essere suddivisi in innesti ossei, membrane di barriera e materiali con attività biologica ovvero fattori bioattivi (EMD, derivano della matrice dello smalto; PRF, fibrina ricca di piastrine; PRP, plasma ricco di piastrine; BMP, proteine morfogenetiche ossee; GF, fattori di crescita), terapie con cellule staminali e terapia genica attraverso proteine morfogenetiche ossee. Alcuni materiali sono stati ampiamente testati mentre negli ultimi anni sono stati riportati risultati interessanti per altri materiali. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione della letteratura, utilizzando il database PubMed. La ricerca principale ha identificato 130 articoli basati su termini MeSH. A seguito di ciò, 73 articoli sono stati selezionati in base al titolo e agli abstract. 27 articoli full-text sono stati esclusi perché irrilevanti. 46 articoli sono stati infine inclusi e analizzati in questa revisione. Risultati: Una miscela di innesto di osseo autologo e allogenica può essere utilizzata con successo nel trattamento dei difetti ossei circonferenziali e semi circonferenziali in pazienti con perimplantiti; in particolare è stato mostrato un miglioramento significativo di GR, indice di placca (PI), PPD, sanguinamento al-sondaggio (BoP) e CAL a 6 e 12 mesi l’osso autologo può essere utilizzato anche in combinazione con una rete in titanio materiale di innesto allogenico e matrice dermica acellulare, portando a un miglioramento significativo per quanto riguarda la perdita ossea marginale media e il guadagno osseo nei difetti perimplantari. E' stato dimostrato che l'approccio rigenerativo consistente nell'applicazione di minerale osseo bovino deproteinizzato e di una membrana di collagene dopo decontaminazione meccanica e chimica con soluzione di tetraciclina nei difetti perimplantari ha mostrato stabilità a lungo termine della PPD fisiologica senza segni clinici di infiammazione perimplantare e BoP e nessuna perdita ossea radiografica Per quanto riguarda l’applicazione dell'EMD nel trattamento delle perimplantite, lo studio di Isehed et al ha osservato risultati clinici e radiografici positivi nella sopravvivenza dell'impianto a 3 anni (100%) e 5 anni (85%) dopo il trattamento chirurgico. Inoltre, l’idrossiapatite di origine bovina e I'EMD è stata testata anche in pazienti con perimplantiti, ottenendo una risoluzione a lungo termine di BoP e suppurazione e una significativa riduzione della PPD. Ad oggi, non sono stati condotti studi clinici randomizzati e controllati per testare l'effetto delle cellule staminali e della terapia genica nei casi di perimplantiti Conclusioni: Negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi clinici randomizzati per varare gli esiti dei materiali rigenerativi nei trattamenti nei difetti perimplantari, ottenendo ottimi risultati, fornendo così un valido supporto alla terapia chirurgica. Il medico deve sempre considerare il controllo del carico occlusale, la prevenzione da contaminazione microbiotica e la deiscenza della ferita per ottenere risultati ottimali e prevedibili utilizzando tali materiali.
Bioingegneria e trattamento delle perimplantiti: applicazione dei biomateriali / F. Pulicari, M. Pellegrini, M. Bosotti, U. Garagiola, F. Spadari. - In: DOCTOR. OS. - ISSN 1120-7140. - 33:9(2022), pp. 29-29. (Intervento presentato al 16. convegno Congresso Nazionale SIdCO tenutosi a Bardolino nel 2022).
Bioingegneria e trattamento delle perimplantiti: applicazione dei biomateriali
U. GaragiolaPenultimo
;F. SpadariUltimo
2022
Abstract
Scopo: La ricerca condotta in vitro e in vivo sulla medicina rigenerativa e sull’ingegneria tissutale in odontoiatria ha sviluppato un'ampia gamma di biomateriali per ottenere la rigenerazione ossea e dei tessuti molli in presenza di difetti perimplantari. Possono essere suddivisi in innesti ossei, membrane di barriera e materiali con attività biologica ovvero fattori bioattivi (EMD, derivano della matrice dello smalto; PRF, fibrina ricca di piastrine; PRP, plasma ricco di piastrine; BMP, proteine morfogenetiche ossee; GF, fattori di crescita), terapie con cellule staminali e terapia genica attraverso proteine morfogenetiche ossee. Alcuni materiali sono stati ampiamente testati mentre negli ultimi anni sono stati riportati risultati interessanti per altri materiali. Materiali e Metodi: È stata condotta una revisione della letteratura, utilizzando il database PubMed. La ricerca principale ha identificato 130 articoli basati su termini MeSH. A seguito di ciò, 73 articoli sono stati selezionati in base al titolo e agli abstract. 27 articoli full-text sono stati esclusi perché irrilevanti. 46 articoli sono stati infine inclusi e analizzati in questa revisione. Risultati: Una miscela di innesto di osseo autologo e allogenica può essere utilizzata con successo nel trattamento dei difetti ossei circonferenziali e semi circonferenziali in pazienti con perimplantiti; in particolare è stato mostrato un miglioramento significativo di GR, indice di placca (PI), PPD, sanguinamento al-sondaggio (BoP) e CAL a 6 e 12 mesi l’osso autologo può essere utilizzato anche in combinazione con una rete in titanio materiale di innesto allogenico e matrice dermica acellulare, portando a un miglioramento significativo per quanto riguarda la perdita ossea marginale media e il guadagno osseo nei difetti perimplantari. E' stato dimostrato che l'approccio rigenerativo consistente nell'applicazione di minerale osseo bovino deproteinizzato e di una membrana di collagene dopo decontaminazione meccanica e chimica con soluzione di tetraciclina nei difetti perimplantari ha mostrato stabilità a lungo termine della PPD fisiologica senza segni clinici di infiammazione perimplantare e BoP e nessuna perdita ossea radiografica Per quanto riguarda l’applicazione dell'EMD nel trattamento delle perimplantite, lo studio di Isehed et al ha osservato risultati clinici e radiografici positivi nella sopravvivenza dell'impianto a 3 anni (100%) e 5 anni (85%) dopo il trattamento chirurgico. Inoltre, l’idrossiapatite di origine bovina e I'EMD è stata testata anche in pazienti con perimplantiti, ottenendo una risoluzione a lungo termine di BoP e suppurazione e una significativa riduzione della PPD. Ad oggi, non sono stati condotti studi clinici randomizzati e controllati per testare l'effetto delle cellule staminali e della terapia genica nei casi di perimplantiti Conclusioni: Negli ultimi anni sono stati condotti diversi studi clinici randomizzati per varare gli esiti dei materiali rigenerativi nei trattamenti nei difetti perimplantari, ottenendo ottimi risultati, fornendo così un valido supporto alla terapia chirurgica. Il medico deve sempre considerare il controllo del carico occlusale, la prevenzione da contaminazione microbiotica e la deiscenza della ferita per ottenere risultati ottimali e prevedibili utilizzando tali materiali.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2022 Bioingegneria e trattamento delle perimplatiti - SIdCO.pdf
accesso riservato
Tipologia:
Publisher's version/PDF
Dimensione
2.26 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.26 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.