Lloyd George, caso unico tra i leader dei paesi vincitori la Grande Guerra nel novembre 1918, guidò a lungo dopo il Regno Unito anche dopo il conflitto. Il presente intervento intende esaminare la politica estera adottata tra il 1918 e il 1922 dal politico britannico e il posto tenuto dalla Conferenza di Genova in essa. Dopo aver descritto con una breve nota la situazione economica del Regno Unito di quegli anni (che ebbe una importante funzione nelle vicende), l’intervento approfondirà la politica estera europea di Lloyd George dopo il 1918, i suoi rapporti con Germania, Francia e Stati Uniti, la sua idea di sistema politico atto a riassorbire e superare le rivalità che erano state all’origine del conflitto e che continuavano a condizionare le relazioni tra le grandi potenze anche dopo la sua fine. Poi, l’intervento si propone di capire quali fossero le speranze che Lloyd George ripose in una specifica Conferenza (indetta a Genova) in grado, si sperava, di risolvere gli antagonismi continentali, in particolare dando alla Germania la possibilità di recuperare la sua forza economica e permetterle di pagare i debiti di guerra che il Trattato di Versailles le aveva posto sulle spalle. Infine, si tenterà di comprendere la reazione del Primo Ministro agli esiti non positivi del simposio internazionale. In ogni caso, si avrà cura di inserire tali valutazioni entro una precisa ricostruzione dei rapporti che intercorrevano tra Lloyd George e i suoi colleghi di Gabinetto; e in una analisi del ruolo che il Regno Unito giocava in ambito mondiale, impegnato come fu a difendere le sue posizioni nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa e nell’Oceano Indiano. Un contesto che, come si può immaginare, rendeva gli interessi in Europa solo una parte dello sforzo più ampio volto a preservare una posizione globale sempre più posta in discussione dalle potenze emergenti (come gli Stati Uniti) o dai ceti dirigenti e dalle opinioni pubbliche locali (bianche e non) dell’Impero.
Welsh Wizard’s Last Trick?. David Lloyd George, la conferenza di Genova e la politica estera inglese dei primi anni Venti / L. Valent. - In: STORIA E MEMORIA. - ISSN 1121-9742. - 31:2(2022), pp. 87-102.
Welsh Wizard’s Last Trick?. David Lloyd George, la conferenza di Genova e la politica estera inglese dei primi anni Venti
L. Valent
2022
Abstract
Lloyd George, caso unico tra i leader dei paesi vincitori la Grande Guerra nel novembre 1918, guidò a lungo dopo il Regno Unito anche dopo il conflitto. Il presente intervento intende esaminare la politica estera adottata tra il 1918 e il 1922 dal politico britannico e il posto tenuto dalla Conferenza di Genova in essa. Dopo aver descritto con una breve nota la situazione economica del Regno Unito di quegli anni (che ebbe una importante funzione nelle vicende), l’intervento approfondirà la politica estera europea di Lloyd George dopo il 1918, i suoi rapporti con Germania, Francia e Stati Uniti, la sua idea di sistema politico atto a riassorbire e superare le rivalità che erano state all’origine del conflitto e che continuavano a condizionare le relazioni tra le grandi potenze anche dopo la sua fine. Poi, l’intervento si propone di capire quali fossero le speranze che Lloyd George ripose in una specifica Conferenza (indetta a Genova) in grado, si sperava, di risolvere gli antagonismi continentali, in particolare dando alla Germania la possibilità di recuperare la sua forza economica e permetterle di pagare i debiti di guerra che il Trattato di Versailles le aveva posto sulle spalle. Infine, si tenterà di comprendere la reazione del Primo Ministro agli esiti non positivi del simposio internazionale. In ogni caso, si avrà cura di inserire tali valutazioni entro una precisa ricostruzione dei rapporti che intercorrevano tra Lloyd George e i suoi colleghi di Gabinetto; e in una analisi del ruolo che il Regno Unito giocava in ambito mondiale, impegnato come fu a difendere le sue posizioni nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa e nell’Oceano Indiano. Un contesto che, come si può immaginare, rendeva gli interessi in Europa solo una parte dello sforzo più ampio volto a preservare una posizione globale sempre più posta in discussione dalle potenze emergenti (come gli Stati Uniti) o dai ceti dirigenti e dalle opinioni pubbliche locali (bianche e non) dell’Impero.| File | Dimensione | Formato | |
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