Processo del lavoro e giustizia predittiva: prime riflessioni

Nel contributo si riflette sulle potenzialità e sui limiti dell’impiego dell’intelligenza artificiale nel processo del lavoro. A valle di una breve panoramica sulle esperienze nazionali e straniere di giustizia predittiva (in senso stretto ed in senso lato), gli A. prendono posizione circa la distinzione, proposta in dottrina, tra le tecnologie di sostituzione e quelle di ausilio del giudice: ferma l’impraticabilità della prima soluzione nel contesto italiano, si ritiene che anche un algoritmo predittivo di supporto alla funzione giudiziaria possa risultare foriero di criticità qualora sia in grado di influenzare, se non addirittura di orientare, il procedimento decisionale, sacrificando, nella valorizzazione di dati aggregati su base probabilistica e senza alcuna garanzia di trasparenza, le istanze di giustizia del (di ogni) singolo caso e la stessa possibilità dell’ordinamento di evolvere mediante il costante dialogo tra i suoi formanti.