This paper presents the results of the study of a small lot of animal bones discovered during the excavation of a Rhaetian Culture settlement at Gargagnago near Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona). The settlement was occupied from the second half of the 5th to the 1st century BC. The animal bones amount to 217, 112 of which could be determined taxonomically and anatomically. Almost exclusively domestic species are documented. The cattle is the most important animal at the site (66.1%), followed by the goat and sheep (20.5%), the pig (8%) and the dog (3.6%). Cattle, and probably also sheep and goats, were slaughtered in adulthood or old age, and were used for the production of meat, milk, wool and work. The cattle and sheep and goats must have been similar to the breeds observed at San Giorgio di Valpolicella, Via Conca d’Oro (2nd-1st century BC) and seem to be part of the forms already attested locally in the Bronze Age. The results of the work are compared with the data known from the few prehistoric and protohistoric sites studied in Valpolicella. The current possibilities of reconstructing the relationships between man, the environment and its resources between the Neolithic and the age of Romanisation are critically evaluated.

Si presentano in questo contributo i risultati dello studio di un piccolo lotto di reperti faunistici scoperti nello scavo di un insediamento di cultura retica di Gargagnago presso Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona). Il villaggio fu occupato dalla seconda metà del V al I secolo a.C. I reperti faunistici ammontano a 217, 112 dei quali hanno potuto essere determinati a livello tassonomico e anatomico. Sono documentate quasi esclusivamente specie domestiche. Il bue è l’animale più importante nel sito (66,1%), seguito dalla capra e dalla pecora (20,5%), dal maiale (8%) e dal cane (3,6%). I bovini, e probabilmente anche i caprini, erano macellati in età adulta o senile, ed erano destinati alla produzione di carne, latte, lana e forza lavoro. I bovini e i caprini dovevano essere in tutto simili alle razze osservate a San Giorgio di Valpolicella, Via Conca d’Oro (II-I sec. a.C.) e sembrano inserirsi nelle forme già attestate localmente nell’età del Bronzo. I risultati del lavoro sono confrontati con i dati noti dai pochi siti preistorici e protostorici studiati in Valpolicella. Le possibilità attuali di ricostruzione delle relazioni tra l’uomo, l’ambiente e le sue risorse tra Neolitico ed età della romanizzazione sono valutate criticamente.

I resti faunistici dell’abitato retico di Gargagnago - Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella / U. Tecchiati, M. Poggi, A. Amato. - In: PREISTORIA ALPINA. - ISSN 0393-0157. - 2021:51(2021), pp. 121-130.

I resti faunistici dell’abitato retico di Gargagnago - Comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella

U. Tecchiati
Co-primo
Writing – Review & Editing
;
A. Amato
Co-primo
Writing – Original Draft Preparation
2021

Abstract

This paper presents the results of the study of a small lot of animal bones discovered during the excavation of a Rhaetian Culture settlement at Gargagnago near Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona). The settlement was occupied from the second half of the 5th to the 1st century BC. The animal bones amount to 217, 112 of which could be determined taxonomically and anatomically. Almost exclusively domestic species are documented. The cattle is the most important animal at the site (66.1%), followed by the goat and sheep (20.5%), the pig (8%) and the dog (3.6%). Cattle, and probably also sheep and goats, were slaughtered in adulthood or old age, and were used for the production of meat, milk, wool and work. The cattle and sheep and goats must have been similar to the breeds observed at San Giorgio di Valpolicella, Via Conca d’Oro (2nd-1st century BC) and seem to be part of the forms already attested locally in the Bronze Age. The results of the work are compared with the data known from the few prehistoric and protohistoric sites studied in Valpolicella. The current possibilities of reconstructing the relationships between man, the environment and its resources between the Neolithic and the age of Romanisation are critically evaluated.
Si presentano in questo contributo i risultati dello studio di un piccolo lotto di reperti faunistici scoperti nello scavo di un insediamento di cultura retica di Gargagnago presso Sant’Ambrogio di Valpolicella (Verona). Il villaggio fu occupato dalla seconda metà del V al I secolo a.C. I reperti faunistici ammontano a 217, 112 dei quali hanno potuto essere determinati a livello tassonomico e anatomico. Sono documentate quasi esclusivamente specie domestiche. Il bue è l’animale più importante nel sito (66,1%), seguito dalla capra e dalla pecora (20,5%), dal maiale (8%) e dal cane (3,6%). I bovini, e probabilmente anche i caprini, erano macellati in età adulta o senile, ed erano destinati alla produzione di carne, latte, lana e forza lavoro. I bovini e i caprini dovevano essere in tutto simili alle razze osservate a San Giorgio di Valpolicella, Via Conca d’Oro (II-I sec. a.C.) e sembrano inserirsi nelle forme già attestate localmente nell’età del Bronzo. I risultati del lavoro sono confrontati con i dati noti dai pochi siti preistorici e protostorici studiati in Valpolicella. Le possibilità attuali di ricostruzione delle relazioni tra l’uomo, l’ambiente e le sue risorse tra Neolitico ed età della romanizzazione sono valutate criticamente.
Gargagnago di Sant’Ambrogio di Valpolicella (VR); insediamento; recente età del Ferro; Cultura retica; archeozoologia
Settore L-ANT/01 - Preistoria e Protostoria
Settore L-ANT/10 - Metodologie della Ricerca Archeologica
2021
https://www.muse.it/it/Editoria-Muse/Preistoria-Alpina/Pagine/PA/PA_51_2021.aspx
Article (author)
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