Nei Paesi occidentali, l'infezione congenita da citomegalovirus (cCMV) è l'infezione virale congenita più comune e rappresenta la principale causa non genetica di ipoacusia neurosensoriale. Il cCMV può essere considerato "un elefante nella stanza”, a causa della scarsa consapevolezza e conoscenza dell'infezione da cCMV tra la popolazione mondiale e della mancanza di strategie di prevenzione mirate. La diagnosi di infezione da cCMV può essere eseguita attraverso la ricerca di DNA virale nelle urine entro tre settimane dalla nascita, o successivamente mediante analisi PCR di campioni di sangue essiccato su Guthrie card (che viene generalmente raccolta entro i primi 3 giorni di vita). Attualmente, ci sono molte controversie in merito a prevenzione (es. lo screening prenatale materno per l'infezione primaria da CMV non è raccomandato di routine), diagnosi (es. lo screening neonatale per cCMV è spesso offerto solo ai neonati che non superano lo screening uditivo neonatale universale, non identificando pertanto i numerosi bambini che sviluppano ipoacusia tardiva dovuta all’infezione congenita) e terapeutica (es. il valganciclovir orale viene generalmente somministrato per 6 mesi solo ai bambini sintomatici, ma potrebbe svolgere un ruolo importante anche nella prevenzione dell'ipoacusia nei bambini asintomatici). L’ipoacusia dovuta a cCMV è molto variabile per quanto concerne esordio (congenita/a esordio tardivo), lato (unilaterale/bilaterale), grado (da lieve a profondo), configurazione audiometrica (curva in salita/piatta/in discesa) e variazioni della soglia nel tempo (fluttuante, stabile, deterioramento improvviso, deterioramento progressivo). Nei bambini con infezione da cCMV è, pertanto, di fondamentale importanza eseguire un lungo e approfondito follow-up audiologico per garantire l'identificazione precoce e il trattamento tempestivo dell'ipoacusia progressiva e/o tardiva. L'impianto cocleare precoce sembra essere una valida soluzione non solo per i bambini con ipoacusia profonda bilaterale, ma anche per quelli con sordità monolaterale, migliorando la capacità di localizzazione e la comprensione del parlato in ambienti rumorosi. La decisione di applicare un impianto cocleare monolaterale nei bambini con cCMV è rafforzata dalla possibilità di peggioramento uditivo dell'orecchio controlaterale nel tempo.
Infezione congenita da CMV e ipoacusia: dalla diagnosi al trattamento / M. Aldè. ((Intervento presentato al 39. convegno Congresso Nazionale SIAF tenutosi a Pisa nel 2023.
Infezione congenita da CMV e ipoacusia: dalla diagnosi al trattamento
M. Aldè
Primo
2023
Abstract
Nei Paesi occidentali, l'infezione congenita da citomegalovirus (cCMV) è l'infezione virale congenita più comune e rappresenta la principale causa non genetica di ipoacusia neurosensoriale. Il cCMV può essere considerato "un elefante nella stanza”, a causa della scarsa consapevolezza e conoscenza dell'infezione da cCMV tra la popolazione mondiale e della mancanza di strategie di prevenzione mirate. La diagnosi di infezione da cCMV può essere eseguita attraverso la ricerca di DNA virale nelle urine entro tre settimane dalla nascita, o successivamente mediante analisi PCR di campioni di sangue essiccato su Guthrie card (che viene generalmente raccolta entro i primi 3 giorni di vita). Attualmente, ci sono molte controversie in merito a prevenzione (es. lo screening prenatale materno per l'infezione primaria da CMV non è raccomandato di routine), diagnosi (es. lo screening neonatale per cCMV è spesso offerto solo ai neonati che non superano lo screening uditivo neonatale universale, non identificando pertanto i numerosi bambini che sviluppano ipoacusia tardiva dovuta all’infezione congenita) e terapeutica (es. il valganciclovir orale viene generalmente somministrato per 6 mesi solo ai bambini sintomatici, ma potrebbe svolgere un ruolo importante anche nella prevenzione dell'ipoacusia nei bambini asintomatici). L’ipoacusia dovuta a cCMV è molto variabile per quanto concerne esordio (congenita/a esordio tardivo), lato (unilaterale/bilaterale), grado (da lieve a profondo), configurazione audiometrica (curva in salita/piatta/in discesa) e variazioni della soglia nel tempo (fluttuante, stabile, deterioramento improvviso, deterioramento progressivo). Nei bambini con infezione da cCMV è, pertanto, di fondamentale importanza eseguire un lungo e approfondito follow-up audiologico per garantire l'identificazione precoce e il trattamento tempestivo dell'ipoacusia progressiva e/o tardiva. L'impianto cocleare precoce sembra essere una valida soluzione non solo per i bambini con ipoacusia profonda bilaterale, ma anche per quelli con sordità monolaterale, migliorando la capacità di localizzazione e la comprensione del parlato in ambienti rumorosi. La decisione di applicare un impianto cocleare monolaterale nei bambini con cCMV è rafforzata dalla possibilità di peggioramento uditivo dell'orecchio controlaterale nel tempo.File | Dimensione | Formato | |
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