L’ascesa al custodiato di Michele Giuseppe Morei si segnala per la ripresa di una fiorente attività editoriale, che vanta, fra gli altri, tre volumi di "Rime degli Arcadi" (1747-1759), uno di "Prose" (1762), uno di "Vite" (1751), uno di "Arcadum carmina" (1756). La produzione ufficiale promossa dal terzo custode si inserisce nel solco della lezione di Crescimbeni, quanto a intenzioni e caratteristiche (si intendono, per esempio, i criteri di selezione dei testi e gli assetti tipografici delle raccolte), ma nel contempo si misura con le suggestioni della cultura dei Lumi. Tra fedeltà al magistero del primo custode e apertura alle nuove prospettive, interessa rilevare che, pur nella consolidata centralità della sede romana, le "Prose" sono eccezionalmente pubblicate a Pontecchio, nei pressi di Bologna, entro un contesto culturale animato dal confronto tra letteratura e scienza, in cui l’attività poetica della colonia Renia conviveva con gli indirizzi di ricerca dell’Istituto delle Scienze. L’intervento intende esaminare nello specifico i volumi delle "Rime" e delle "Prose", verificandone (anche in relazione all’eredità crescimbeniana) le posizioni ideologiche, l’incidenza dei nuovi temi, le forme. Particolare attenzione sarà inoltre riservata alla presenza, nelle "Rime", di alcuni scismatici. Una riabilitazione tardiva, quella dei Quirini nei circuiti editoriali arcadici, che poneva fine a rivalità remote e insieme rispondeva alla volontà di ricomporre l’immagine dell’Accademia.
Fra verso e prosa: le raccolte arcadiche nel custodiato di Morei / S. Baragetti (IL BOSCO PARRASIO). - In: Canoni d'Arcadia : I custodiati di Lorenzini, Morei e Brogi / [a cura di] M. Campanelli, P. Petteruti Pellegrino, P. Procaccioli, E. Russo, C. Viola. - Roma : Accademia dell'Arcadia, 2023. - ISBN 978-88-31210-32-4. - pp. 75-97 (( convegno Canoni d’Arcadia 2. I custodiati di Lorenzini, Morei e Brogi tenutosi a Roma nel 2022.
Fra verso e prosa: le raccolte arcadiche nel custodiato di Morei
S. Baragetti
2023
Abstract
L’ascesa al custodiato di Michele Giuseppe Morei si segnala per la ripresa di una fiorente attività editoriale, che vanta, fra gli altri, tre volumi di "Rime degli Arcadi" (1747-1759), uno di "Prose" (1762), uno di "Vite" (1751), uno di "Arcadum carmina" (1756). La produzione ufficiale promossa dal terzo custode si inserisce nel solco della lezione di Crescimbeni, quanto a intenzioni e caratteristiche (si intendono, per esempio, i criteri di selezione dei testi e gli assetti tipografici delle raccolte), ma nel contempo si misura con le suggestioni della cultura dei Lumi. Tra fedeltà al magistero del primo custode e apertura alle nuove prospettive, interessa rilevare che, pur nella consolidata centralità della sede romana, le "Prose" sono eccezionalmente pubblicate a Pontecchio, nei pressi di Bologna, entro un contesto culturale animato dal confronto tra letteratura e scienza, in cui l’attività poetica della colonia Renia conviveva con gli indirizzi di ricerca dell’Istituto delle Scienze. L’intervento intende esaminare nello specifico i volumi delle "Rime" e delle "Prose", verificandone (anche in relazione all’eredità crescimbeniana) le posizioni ideologiche, l’incidenza dei nuovi temi, le forme. Particolare attenzione sarà inoltre riservata alla presenza, nelle "Rime", di alcuni scismatici. Una riabilitazione tardiva, quella dei Quirini nei circuiti editoriali arcadici, che poneva fine a rivalità remote e insieme rispondeva alla volontà di ricomporre l’immagine dell’Accademia.File | Dimensione | Formato | |
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