Muovendosi fra narrativa, poesia, memorialistica e saggistica, il contributo intende tracciare le coordinate di un “discorso” al tempo stesso fortemente italiano e significativamente centrifugo rispetto alla realtà nazionale intesa sia in senso storico che come punto di riferimento di una tradizione culturale. Le opere di Angela Bianchini, Luigi Di Ruscio e Vanni Blengino (e accanto a loro, di fianco o un passo indietro, quelle di Maria Occhipinti, Raul Rossetti e Franco Celada) partono spesso da brucianti esperienze biografiche per proporre e, sotto certi aspetti, imporre – a chi le voglia considerare con la dovuta attenzione –, la dimensione di una “italianità critica” a più livelli: a quello più evidente di percorsi esistenziali eccentrici per ingiustizia politica, economica e civile, come pure a quello, più intenso e inscritto nei codici espressivi, che attraverso la scrittura elabora l’alternativa di una diversa intelligenza. Un pieno, sofferto, ma anche propositivo intellegĕre, la comprensione di un’appartenenza plurale da misurare a partire da una distanza condivisa con italiani e non italiani, lavorando sui codici della tradizione e necessariamente innovandoli, con una forza tale da consegnarci, oggi, l’esempio di un passato prossimo riutilizzabile, quello di un’italianità insieme radicata e multidirezionale.
Polimorfie : Percorsi e discorsi diversamente italiani dal secondo Novecento al nuovo millennio / M. Marazzi - In: Passeurs : La literatura italiana fuera de Italia (1945-1989) : Recepción e imaginario / [a cura di] M. De Cristofaro, F. Fossati, N. Sforza. - Buenos Aires : Universidad de Buenos Aires, Facultad de Filosofía y Letras, 2023 Aug. - ISBN 978-987-8927-78-7. - pp. 24-35 (( convegno Passeurs. La cultura italiana fuori d’Italia (1945-1989). Ricezione e immaginario. Letteratura – Cinema – Media tenutosi a Buenos Aires.
Polimorfie : Percorsi e discorsi diversamente italiani dal secondo Novecento al nuovo millennio
M. Marazzi
2023
Abstract
Muovendosi fra narrativa, poesia, memorialistica e saggistica, il contributo intende tracciare le coordinate di un “discorso” al tempo stesso fortemente italiano e significativamente centrifugo rispetto alla realtà nazionale intesa sia in senso storico che come punto di riferimento di una tradizione culturale. Le opere di Angela Bianchini, Luigi Di Ruscio e Vanni Blengino (e accanto a loro, di fianco o un passo indietro, quelle di Maria Occhipinti, Raul Rossetti e Franco Celada) partono spesso da brucianti esperienze biografiche per proporre e, sotto certi aspetti, imporre – a chi le voglia considerare con la dovuta attenzione –, la dimensione di una “italianità critica” a più livelli: a quello più evidente di percorsi esistenziali eccentrici per ingiustizia politica, economica e civile, come pure a quello, più intenso e inscritto nei codici espressivi, che attraverso la scrittura elabora l’alternativa di una diversa intelligenza. Un pieno, sofferto, ma anche propositivo intellegĕre, la comprensione di un’appartenenza plurale da misurare a partire da una distanza condivisa con italiani e non italiani, lavorando sui codici della tradizione e necessariamente innovandoli, con una forza tale da consegnarci, oggi, l’esempio di un passato prossimo riutilizzabile, quello di un’italianità insieme radicata e multidirezionale.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Marazzi Polimorfie Buenos Aires.pdf
accesso riservato
Tipologia:
Post-print, accepted manuscript ecc. (versione accettata dall'editore)
Dimensione
230.47 kB
Formato
Adobe PDF
|
230.47 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.