Il filosofo del diritto Umberto Campagnolo (1904-1976) è ancora oggi un intellettuale poco conosciuto, sebbene sia stato candidato al premio Nobel per la pace. Il libro approfondisce la formazione di Campagnolo, la sua concezione di sovranità statale e di federalismo e la sua attività politica, ricostruendo le modalità con cui egli diede vita a un’ampia rete di intellettuali da tutta Europa. Esule antifascista a Ginevra, poi segretario generale del Movimento federalista europeo e degno avversario di Altiero Spinelli, Campagnolo concepiva la cultura come creazione di valori autonoma dalle ingerenze della politica. Fu il fondatore della Società europea di cultura (SEC), un’associazione di intellettuali istituita nel 1950 allo scopo di aprire canali di comunicazione tra i blocchi nel nome di una comune cultura europea. Attraverso la SEC, Campagnolo fu in grado di far dialogare tra loro uomini di cultura di tendenze politiche diverse e di garantire spazi sicuri di riflessione condivisa per filosofi e artisti provenienti da entrambi i lati della cosiddetta cortina di ferro negli anni più duri della guerra fredda. Attore del disgelo, insisteva sulle questioni di metodo a proposito di un possibile dialogo tra intellettuali con opinioni politiche diverse, ma accomunati dall’interesse per i valori culturali. Il libro si interroga, inoltre, sull’apertura della SEC a intellettuali africani e asiatici negli anni Cinquanta, presentando il concetto di «civiltà dell’universale» come apice della riflessione filosofica di Campagnolo, in grado di attirare l’interesse degli europei ma, allo stesso tempo, di provocare risentimenti profondi nel contesto della decolonizzazione.
Un intellettuale europeo : Umberto Campagnolo tra antifascismo e guerra fredda / F. Guidali. - Ospedaletto-Pisa : Pacini, 2023. - ISBN 979-12-5486-178-3. (LE RAGIONI DI CLIO)
Un intellettuale europeo : Umberto Campagnolo tra antifascismo e guerra fredda
F. Guidali
Primo
2023
Abstract
Il filosofo del diritto Umberto Campagnolo (1904-1976) è ancora oggi un intellettuale poco conosciuto, sebbene sia stato candidato al premio Nobel per la pace. Il libro approfondisce la formazione di Campagnolo, la sua concezione di sovranità statale e di federalismo e la sua attività politica, ricostruendo le modalità con cui egli diede vita a un’ampia rete di intellettuali da tutta Europa. Esule antifascista a Ginevra, poi segretario generale del Movimento federalista europeo e degno avversario di Altiero Spinelli, Campagnolo concepiva la cultura come creazione di valori autonoma dalle ingerenze della politica. Fu il fondatore della Società europea di cultura (SEC), un’associazione di intellettuali istituita nel 1950 allo scopo di aprire canali di comunicazione tra i blocchi nel nome di una comune cultura europea. Attraverso la SEC, Campagnolo fu in grado di far dialogare tra loro uomini di cultura di tendenze politiche diverse e di garantire spazi sicuri di riflessione condivisa per filosofi e artisti provenienti da entrambi i lati della cosiddetta cortina di ferro negli anni più duri della guerra fredda. Attore del disgelo, insisteva sulle questioni di metodo a proposito di un possibile dialogo tra intellettuali con opinioni politiche diverse, ma accomunati dall’interesse per i valori culturali. Il libro si interroga, inoltre, sull’apertura della SEC a intellettuali africani e asiatici negli anni Cinquanta, presentando il concetto di «civiltà dell’universale» come apice della riflessione filosofica di Campagnolo, in grado di attirare l’interesse degli europei ma, allo stesso tempo, di provocare risentimenti profondi nel contesto della decolonizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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