L’alterazione dei paesaggi naturali e rurali del nord Italia, determinata dall’estesa urbanizzazione e dall’uso intensivo del suolo agricolo, ha portato a una riduzione delle specie nettarifere presenti con conseguente impoverimento delle risorse alimentari necessarie per la sopravvivenza degli apoidei. Si aggiunga inoltre che l’esistenza di barriere architettoniche determinate dagli insediamenti umani, e la riduzione nelle aree coltivate di siti di nidificazione per le specie selvatiche, rende spesso difficili gli spostamenti alla ricerca della fonte alimentare considerata. L’impatto di questi fattori è estremamente variabile a seconda che si tratti di Apis mellifera L. o di altri apoidei solitari o sociali. Nel caso di A. mellifera entrano in gioco numerosi fattori che implicano sia la sopravvivenza della colonia, sia la capacità produttiva in termini di miele prodotto. Risulta quindi fondamentale l’analisi del territorio, supportata da studi fitosociologici, dall’utilizzo di banche dati dell’uso del suolo e dalla posizione degli apiari come indicatore “proxy” di idoneità territoriale per la realizzazione di mappe di idoneità finalizzate a verificare la potenzialità apistica dei territori circostanti gli alveari. Si evidenzia come tali mappe, ottenute con il supporto di Web & Mobile App e GIS, possano diventare strumento scientifico per lo studio e la progettazione degli interventi di miglioramento ambientale e per la gestione colturale a sostengo dell’ape da miele. Relativamente a quest’ultimo aspetto, si riportano i risultati di alcuni studi specifici effettuati su specie mellifere, potenzialmente utilizzabili in consociazione con altre colture e che possano supportare le api nei momenti di maggiori difficoltà. Nel panorama di ambienti fortemente antropizzati, gli orti botanici e i parchi urbani, sempre ricchi di numerose specie che si alternano nella fioritura per ottimizzare lo scopo estetico, possono risultare laboratori a cielo aperto per lo studio delle relazioni tra ambiente, specie fiorale, epoca di fioritura e relazione con gli apoidei, sia allevati che selvatici. Attraverso lo studio del network fiori-api è possibile individuare le specie botaniche più idonee a supportare sia A. mellifera sia altre specie di apoidei, tanto generalisti che specialisti. È possibile inoltre approfondire le relazioni che correlano le forme fiorali alle diverse specie di api presenti considerando l’interazione tra la morfologia/bioetologia dell’ape e le caratteristiche botaniche.
Fitosociologia, preferenze e mappatura floristica delle specie più appetite da Apis Mellifera e da altri apoidei / D. Lupi, P. Tremolada, S. Sterlacchini, M. Giovanetti, M. Colombo. ((Intervento presentato al 12. convegno Convegno Nazionale di entomologia tenutosi a Torino nel 2021.
Fitosociologia, preferenze e mappatura floristica delle specie più appetite da Apis Mellifera e da altri apoidei
D. Lupi
Primo
;P. Tremolada;M. Colombo
2021
Abstract
L’alterazione dei paesaggi naturali e rurali del nord Italia, determinata dall’estesa urbanizzazione e dall’uso intensivo del suolo agricolo, ha portato a una riduzione delle specie nettarifere presenti con conseguente impoverimento delle risorse alimentari necessarie per la sopravvivenza degli apoidei. Si aggiunga inoltre che l’esistenza di barriere architettoniche determinate dagli insediamenti umani, e la riduzione nelle aree coltivate di siti di nidificazione per le specie selvatiche, rende spesso difficili gli spostamenti alla ricerca della fonte alimentare considerata. L’impatto di questi fattori è estremamente variabile a seconda che si tratti di Apis mellifera L. o di altri apoidei solitari o sociali. Nel caso di A. mellifera entrano in gioco numerosi fattori che implicano sia la sopravvivenza della colonia, sia la capacità produttiva in termini di miele prodotto. Risulta quindi fondamentale l’analisi del territorio, supportata da studi fitosociologici, dall’utilizzo di banche dati dell’uso del suolo e dalla posizione degli apiari come indicatore “proxy” di idoneità territoriale per la realizzazione di mappe di idoneità finalizzate a verificare la potenzialità apistica dei territori circostanti gli alveari. Si evidenzia come tali mappe, ottenute con il supporto di Web & Mobile App e GIS, possano diventare strumento scientifico per lo studio e la progettazione degli interventi di miglioramento ambientale e per la gestione colturale a sostengo dell’ape da miele. Relativamente a quest’ultimo aspetto, si riportano i risultati di alcuni studi specifici effettuati su specie mellifere, potenzialmente utilizzabili in consociazione con altre colture e che possano supportare le api nei momenti di maggiori difficoltà. Nel panorama di ambienti fortemente antropizzati, gli orti botanici e i parchi urbani, sempre ricchi di numerose specie che si alternano nella fioritura per ottimizzare lo scopo estetico, possono risultare laboratori a cielo aperto per lo studio delle relazioni tra ambiente, specie fiorale, epoca di fioritura e relazione con gli apoidei, sia allevati che selvatici. Attraverso lo studio del network fiori-api è possibile individuare le specie botaniche più idonee a supportare sia A. mellifera sia altre specie di apoidei, tanto generalisti che specialisti. È possibile inoltre approfondire le relazioni che correlano le forme fiorali alle diverse specie di api presenti considerando l’interazione tra la morfologia/bioetologia dell’ape e le caratteristiche botaniche.Pubblicazioni consigliate
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