Nel novembre 1972 Carla Lonzi fa, nel suo diario, un riferimento alla «conversazione» della quale il suo compagno Pietro Consagra e l’amico Ugo Mulas «stanno facendo un libro…». Con la sua inedita capacità di schiudere allo spettatore e al lettore un laboratorio di pensiero dialettico sulla scultura e sulla sua rappresentazione fotografica, questo dialogo è di grande interesse per la costruzione e la formulazione, da parte di entrambi gli interlocutori, di una consapevolezza analitica e teorica sul proprio lavoro. La conversazione con Consagra accompagna il fotografo negli ultimi, fecondi mesi della sua vita: uscirà infatti in volume poco dopo la sua morte, col titolo Fotografare l’arte. Umberto Eco sottolinea, nella sua Introduzione al libro, la «particolare qualità umana» e al tempo stesso il valore paradigmatico di questa «sorta di dialogo classico (illustrato) tra uno Scultore e un Fotografo». Più lucidamente, la Lonzi — riferimento culturale irrinunciabile di questa operazione, con i Discorsi con gli artisti pubblicati tra il 1966 e il 1968 sul «Marcatré» e nel 1969 in Autoritratto — esprime apertamente le sue riserve, dalla prospettiva del nuovo pensiero femminile di cui è la principale portavoce, sull’autenticità esperienziale e relazionale del discorrere di Consagra e Mulas («L’arte si pone comunque nella disparità, la comunicazione non si realizza che alla pari»).
Di fotografia, di lavoro, di artisti : la fotografia come operazione critica / G. Zanchetti. ((Intervento presentato al convegno La fotografia in Italia negli anni Sessanta : Cultura, società, arte, immagine : Convegno Rete Fotografia tenutosi a Milano nel 2018.
Di fotografia, di lavoro, di artisti : la fotografia come operazione critica
G. Zanchetti
2018
Abstract
Nel novembre 1972 Carla Lonzi fa, nel suo diario, un riferimento alla «conversazione» della quale il suo compagno Pietro Consagra e l’amico Ugo Mulas «stanno facendo un libro…». Con la sua inedita capacità di schiudere allo spettatore e al lettore un laboratorio di pensiero dialettico sulla scultura e sulla sua rappresentazione fotografica, questo dialogo è di grande interesse per la costruzione e la formulazione, da parte di entrambi gli interlocutori, di una consapevolezza analitica e teorica sul proprio lavoro. La conversazione con Consagra accompagna il fotografo negli ultimi, fecondi mesi della sua vita: uscirà infatti in volume poco dopo la sua morte, col titolo Fotografare l’arte. Umberto Eco sottolinea, nella sua Introduzione al libro, la «particolare qualità umana» e al tempo stesso il valore paradigmatico di questa «sorta di dialogo classico (illustrato) tra uno Scultore e un Fotografo». Più lucidamente, la Lonzi — riferimento culturale irrinunciabile di questa operazione, con i Discorsi con gli artisti pubblicati tra il 1966 e il 1968 sul «Marcatré» e nel 1969 in Autoritratto — esprime apertamente le sue riserve, dalla prospettiva del nuovo pensiero femminile di cui è la principale portavoce, sull’autenticità esperienziale e relazionale del discorrere di Consagra e Mulas («L’arte si pone comunque nella disparità, la comunicazione non si realizza che alla pari»).Pubblicazioni consigliate
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