Soggettività e iterazione nel romanzo storico-metaforico di Vincenzo Consolo

Soggettività e iterazione nel romanzo storico-metaforico di Vincenzo Consolo L’idea di romanzo storico-metaforico è un aspetto decisivo del progetto letterario di Con-solo, che viene messo a fuoco anche attraverso i suggerimenti di due testi imprescindibili: il sag-gio di Hans Magnus Enzensberger Letteratura come storiografia (1966) e quello di Leonardo Sciascia L’ordine delle somiglianze (1967). A partire dallo studio di queste due fonti, Turchetta intende mettere a fuoco alcuni aspetti strategici della densità e della ricchezza di stratificazioni testuali attraverso cui Il sorriso dell’ignoto marinaio realizza una narrazione “poetica” anche al livello delle macro-strutture, oltre che sul piano del linguaggio. La sintassi narrativa del Sorriso procede infatti costruendo una fittissima serie di corrispondenze e analogie, di rimandi incrociati e sovrapposizioni, che lo fanno funzionare sia secondo una logica diegetica, di progressione narra-tiva, sia secondo una logica di carattere poetico, che accosta elementi costruiti in modo simile, con un principio affine a quello dell’accostamento di unità metrico-ritmiche in poesia. La struttu-ra modulare, incipientemente ritmica, per “somiglianze”, si accompagna così alla sistematica soggettivizzazione, in linea con le indicazioni di Enzensberger per una letteratura come storiogra-fia che non oblitera la soggettività dell’esperienza. Infine, il saggio studierà, più sinteticamente, come anche Le pietre di Pantalica, che a prima vista pare un libro di racconti, faccia trasparire in filigrana proprio la struttura di un romanzo storico-metaforico, affine al Sorriso, come mostrano con evidenza le carte d’archivio.