A proposito della "terra regia" (chora basilike) nella Macedonia di età classica ed ellenistica e delle sue modalità di gestione e sfruttamento, a partire dall'iscrizione della "donazione" di Cassandro a Perdicca (Syll. 3 332). L'esame di una serie di documenti epigrafici, alcuni dei quali di recente pubblicazione, relativi ad assegnazioni di porzioni di terra da parte del re consente di concludere, contro l'idea di un concetto romanistico di proprietà assoluta, in favore di una gradazione dei diritti di titolarità a disporre di un terreno o di una porzione di territorio secondo un continuum in cui il grado più basso, che garantiva un godimento tutto sommato limitato e precario del bene, era costituito da una concessione temporanea o revocabile, o comunque non trasmissibile agli eredi, mentre concessioni che assicuravano una più ampia facoltà di disporre del bene stesso potevano assicurare la trasmissibilità agli eredi, il diritto di alienazione e l'esenzione fiscale. Emerge in definitiva come la basilike chora, lungi dal dover essere pensata come un complesso omogeneo e unitario in rapporto al controllo che su di essa esercitava il re, rappresentasse una realtà variegata e piuttosto differenziata al suo interno che richiedeva una complessa amministrazione basata anche sul sistematico ricorso a registrazioni d'archivio e documenti scritti.
Documenti sul regime fondiario nella Macedonia ellenistica: aspetti politici, giuridici e amministrativi / M. Faraguna (MELETĒMATA). - In: Boreioelladika : Tales from the lands of the ethne : Essays in honour of Miltiades B. Hatzopoulos / [a cura di] M. Kalaitzi, P. Paschidis, C. Antonetti, A.-M. Guimier-Sorbets. - Prima edizione. - Athens : Ethniko Hidryma Ereunon, Institouto Historikon Ereunon, 2018. - ISBN 9789609538718. - pp. 199-214 (( convegno International Conference Held in Athens tenutosi a Athènes nel 2015.
Documenti sul regime fondiario nella Macedonia ellenistica: aspetti politici, giuridici e amministrativi
M. Faraguna
2018
Abstract
A proposito della "terra regia" (chora basilike) nella Macedonia di età classica ed ellenistica e delle sue modalità di gestione e sfruttamento, a partire dall'iscrizione della "donazione" di Cassandro a Perdicca (Syll. 3 332). L'esame di una serie di documenti epigrafici, alcuni dei quali di recente pubblicazione, relativi ad assegnazioni di porzioni di terra da parte del re consente di concludere, contro l'idea di un concetto romanistico di proprietà assoluta, in favore di una gradazione dei diritti di titolarità a disporre di un terreno o di una porzione di territorio secondo un continuum in cui il grado più basso, che garantiva un godimento tutto sommato limitato e precario del bene, era costituito da una concessione temporanea o revocabile, o comunque non trasmissibile agli eredi, mentre concessioni che assicuravano una più ampia facoltà di disporre del bene stesso potevano assicurare la trasmissibilità agli eredi, il diritto di alienazione e l'esenzione fiscale. Emerge in definitiva come la basilike chora, lungi dal dover essere pensata come un complesso omogeneo e unitario in rapporto al controllo che su di essa esercitava il re, rappresentasse una realtà variegata e piuttosto differenziata al suo interno che richiedeva una complessa amministrazione basata anche sul sistematico ricorso a registrazioni d'archivio e documenti scritti.File | Dimensione | Formato | |
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