L’Associazione italiana di storia orale propone un nuovo volume nella collana di Storia Orale di EditPress. Si tratta i di una raccolta di saggi che riguardano la trascrizione, con un focus particolare sulla trascrizione delle fonti orali. Da qualche anno infatti, Aiso ha dedicato proprio alla trascrizione e ai suoi nuovi strumenti e contesti digitali uno spazio di riflessione approfondita, sistematica e organizzata. Questo volume raccoglie i primi risultati di questo impegno. Ha l’obiettivo di mettere in comune alcune conoscenze base sui vantaggi e sui limiti della trascrizione come tentativo di dire quasi la stessa cosa (secondo un’espressione utilizzata da Umberto Eco quasi venti anni fa) rispetto al parlato, e di rendere nello scritto non solo l’orale, ma anche un orale ‘non vocale’ , di non trascurare l’espressività e la gestualità che spesso l’accompagna, come è nel caso della lingua dei segni, che è una lingua visuo-gestuale. Questo libro ha anche l’ambizione di contribuire a colmare un vuoto. La trascrizione del parlato è un passaggio spesso fondamentale, talvolta ineludibile, del lavoro degli storici orali sulle proprie fonti. Eppure, nella vasta letteratura sul metodo della storia orale, e salvo alcune interessanti eccezioni, alla trascrizione è sempre stata dedicata un’attenzione relativamente limitata, sia in Italia, sia in ambito internazionale. E’ un gap che si spiega con l’adesione comune all’assunto implicito che la trascrizione sia una sorta di atto meccanico, un passaggio obbligato e anche un po’ noioso, che segue regole piuttosto ovvie. Una più attenta riflessione spinge invece a considerare che di ovvio nella trascrizione c’è poco o nulla. L’assunto di partenza di questo libro rovescia infatti quella prospettiva. Il presupposto dei contributi qui raccolti è che la trascrizione sia sempre un atto di natura interpretativa, un nodo che intreccia un piano tecnico, teorico, etico. È anche quello di rinunciare a regole troppo rigide fissate a priori, a favore della ricerca continua, e condotta tra molte mediazioni, di un punto di un equilibrio tra fedeltà, leggibilità, non dispersione del senso e significato trasmesso a voce. I diversi saggi che compongono il volume puntano a condividere le intuizioni e i risultati di esperienze e indagini che, sulla trascrizione, arrivano anche dalle nuove frontiere digital oral history, oltre che da molte discipline diverse dalla storia stessa (linguistica, critica letteraria, etnografia, drammaturgia, storia e pratica del teatro).
Scrivere (quasi) la stessa cosa. La trascrizione come atto interpretativo nella pratica della storia orale / [a cura di] F. Di Meo, R. Garruccio, F. Socrate. - Firenze : ed.it Press, 2022. - ISBN 978-88-97826-93-4. (STORIA ORALE) ((.
Scrivere (quasi) la stessa cosa. La trascrizione come atto interpretativo nella pratica della storia orale
F. Di MeoPrimo
;R. GarruccioPenultimo
;
2022
Abstract
L’Associazione italiana di storia orale propone un nuovo volume nella collana di Storia Orale di EditPress. Si tratta i di una raccolta di saggi che riguardano la trascrizione, con un focus particolare sulla trascrizione delle fonti orali. Da qualche anno infatti, Aiso ha dedicato proprio alla trascrizione e ai suoi nuovi strumenti e contesti digitali uno spazio di riflessione approfondita, sistematica e organizzata. Questo volume raccoglie i primi risultati di questo impegno. Ha l’obiettivo di mettere in comune alcune conoscenze base sui vantaggi e sui limiti della trascrizione come tentativo di dire quasi la stessa cosa (secondo un’espressione utilizzata da Umberto Eco quasi venti anni fa) rispetto al parlato, e di rendere nello scritto non solo l’orale, ma anche un orale ‘non vocale’ , di non trascurare l’espressività e la gestualità che spesso l’accompagna, come è nel caso della lingua dei segni, che è una lingua visuo-gestuale. Questo libro ha anche l’ambizione di contribuire a colmare un vuoto. La trascrizione del parlato è un passaggio spesso fondamentale, talvolta ineludibile, del lavoro degli storici orali sulle proprie fonti. Eppure, nella vasta letteratura sul metodo della storia orale, e salvo alcune interessanti eccezioni, alla trascrizione è sempre stata dedicata un’attenzione relativamente limitata, sia in Italia, sia in ambito internazionale. E’ un gap che si spiega con l’adesione comune all’assunto implicito che la trascrizione sia una sorta di atto meccanico, un passaggio obbligato e anche un po’ noioso, che segue regole piuttosto ovvie. Una più attenta riflessione spinge invece a considerare che di ovvio nella trascrizione c’è poco o nulla. L’assunto di partenza di questo libro rovescia infatti quella prospettiva. Il presupposto dei contributi qui raccolti è che la trascrizione sia sempre un atto di natura interpretativa, un nodo che intreccia un piano tecnico, teorico, etico. È anche quello di rinunciare a regole troppo rigide fissate a priori, a favore della ricerca continua, e condotta tra molte mediazioni, di un punto di un equilibrio tra fedeltà, leggibilità, non dispersione del senso e significato trasmesso a voce. I diversi saggi che compongono il volume puntano a condividere le intuizioni e i risultati di esperienze e indagini che, sulla trascrizione, arrivano anche dalle nuove frontiere digital oral history, oltre che da molte discipline diverse dalla storia stessa (linguistica, critica letteraria, etnografia, drammaturgia, storia e pratica del teatro).File | Dimensione | Formato | |
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