L’immagine ancora oggi più diffusa dell’economia milanese e lombarda del Seicento è quella evocataci dalla straordinaria capacità pittorica del Manzoni in alcune pagine memorabili del suo capolavoro. Grazie a un successo che nella storia letteraria dell’Italia unita non ha confronti (anche perché sostenuto dall’inclusione obbligatoria nel programma di ogni tipologia di scuola), il quadro di irreversibile decadenza economica, causata dall’indolenza dei costumi, dal rapace fiscalismo dei dominatori e aggravata dai flagelli delle carestie e della peste, tratteggiato dalla sua penna, si è affermato come un paradigma indiscusso e duraturo, che ha proiettato il suo cono d’ombra sull’intera età spagnola, ben oltre i confini temporali dell’ambientazione manzoniana. Solo dagli anni ottanta del secolo scorso la storiografia storico-economica ha cominciato faticosamente a superare questo blocco interpretativo e a rivelare, sotto il velo della leyenda negra, un mondo animato da luci e grandezze. Su questo rinnovato sfondo analitico, le pagine che seguono intendono delineare schematicamente le fonti, teoriche e storico-economiche, che sono alla base della ricostruzione manzoniana, e soffermarsi in conclusione proprio sul confronto tra quella che ha costituito così a lungo la «memoria collettiva» di un secolo e le acquisizioni più aggiornate, ma non per questo più note, della ricerca scientifica.
Manzoni, I Promessi Sposi e l’economia lombarda del Seicento / G. De Luca - In: Lombardia plurale : idee e pensieri sul lombardismo / [a cura di] S.B. Galli. - Prima edizione. - Milano : Regione Lombardia, 2022. - ISBN 978-88-94575-04-0. - pp. 69-88
Manzoni, I Promessi Sposi e l’economia lombarda del Seicento
G. De Luca
2022
Abstract
L’immagine ancora oggi più diffusa dell’economia milanese e lombarda del Seicento è quella evocataci dalla straordinaria capacità pittorica del Manzoni in alcune pagine memorabili del suo capolavoro. Grazie a un successo che nella storia letteraria dell’Italia unita non ha confronti (anche perché sostenuto dall’inclusione obbligatoria nel programma di ogni tipologia di scuola), il quadro di irreversibile decadenza economica, causata dall’indolenza dei costumi, dal rapace fiscalismo dei dominatori e aggravata dai flagelli delle carestie e della peste, tratteggiato dalla sua penna, si è affermato come un paradigma indiscusso e duraturo, che ha proiettato il suo cono d’ombra sull’intera età spagnola, ben oltre i confini temporali dell’ambientazione manzoniana. Solo dagli anni ottanta del secolo scorso la storiografia storico-economica ha cominciato faticosamente a superare questo blocco interpretativo e a rivelare, sotto il velo della leyenda negra, un mondo animato da luci e grandezze. Su questo rinnovato sfondo analitico, le pagine che seguono intendono delineare schematicamente le fonti, teoriche e storico-economiche, che sono alla base della ricostruzione manzoniana, e soffermarsi in conclusione proprio sul confronto tra quella che ha costituito così a lungo la «memoria collettiva» di un secolo e le acquisizioni più aggiornate, ma non per questo più note, della ricerca scientifica.File | Dimensione | Formato | |
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