Con Accordo Stato-Regioni del 7 marzo 2019 sono state adottate le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, redatte dal Tavolo di lavoro istituito ad hoc con D.D. del 29 maggio 2017 e successive integrazioni. Il documento fornisce elementi di policy di sistema e di orientamento sulle azioni necessarie per contrastare sedentarietà e inattività fisica, puntando all’equità e all’inclusione dei soggetti vulnerabili, con l’obiettivo di superare il carattere settoriale e frammentario di molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute sinora intraprese, mirando anche a favorire una maggiore omogeneità di intervento a livello nazionale. Il citato Accordo Stato-Regioni sottolinea che le Linee di indirizzo adottate costituiscono un primo documento in previsione del proseguimento dei lavori del Tavolo per l’approfondimento del tema dell’importanza di praticare attività fisica anche per altre condizioni patologiche, sulla base del progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche e in funzione delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale della Prevenzione (PNP). Sulla base di quanto rappresentato, con Decreto del Ministro della salute 25 luglio 2019 e successive integrazioni è stato, pertanto, ricostituito il Tavolo di lavoro, riconfermando i componenti che hanno partecipato alla stesura delle Linee d’indirizzo e coinvolgendo altri professionisti a seconda della specificità delle patologie considerate. In continuità con il precedente e in linea con il “Piano d’azione globale OMS sull'attività fisica 2018-2030”, il presente documento, nel ribadire i principi dell’intersettorialità e dell’“Health in all policies”, condivide l’approccio strategico life-course, per setting e di contrasto alle diseguaglianze di genere e sociali definito dal PNP 2020-2025, adottato con Intesa Stato–Regioni del 6 agosto 2020 e successive modificazioni, e rappresenta uno strumento per la costruzione di strategie, policy e interventi volti a incrementare l’attività fisica in tutta la popolazione, con il concorso di soggetti istituzionali e non, promuovendo e utilizzando, con l’obiettivo dell’equità, gli spazi e i contesti di vita nei quali è possibile svolgere attività fisica, attraverso la disponibilità di un ampio ventaglio di opportunità concrete per far fronte alle diverse esigenze individuali. Il documento aggiorna alcuni capitoli delle “Linee di indirizzo sull'attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, di cui all’Accordo Stato-Regioni del 7 marzo 2019, sulla base delle nuove indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Linee guida su attività fisica, comportamento sedentario e sonno per i bambini sotto i 5 anni” del 2019 e “Linee guida su attività fisica e comportamenti sedentari” del 2020, descrivendo i benefici dell’attività fisica per ciascuna fascia d’età e in riferimento a situazioni fisiologiche e patologiche. Inoltre, approfondisce il tema dell’importanza dell’attività/esercizio fisico nella prevenzione e nella gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili (MCNT) quale “strumento terapeutico” necessario per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire un maggiore benessere della popolazione e una migliore qualità della vita. Relativamente agli elementi di policy nazionale per l’attività fisica e alle linee di indirizzo per le persone con obesità, trapiantate o con disabilità si rimanda alle Linee di indirizzo già adottate. Le nuove Raccomandazioni si pongono, pertanto, in stretto raccordo e continuità con quelle emanate nel 2019. Sono ribaditi alcuni messaggi chiave già affermati in precedenza quali:  fare un po’ di attività fisica è meglio di niente;  aumentare la quantità di attività fisica permette di ottenere ulteriori benefici per la salute;  qualsiasi tipo di movimento conta. Oltre agli aggiornamenti sulla quantità e sul tipo di attività fisica nelle diverse fasce di età, nella gravidanza e nel diabete mellito tipo 2, gli elementi di novità riguardano il tema dell’attività fisica e dell’esercizio fisico in alcune tra le patologie croniche non trasmissibili più diffuse nel nostro Paese, quali le malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, respiratorie e psichiatriche. Viene evidenziata l’importanza dell’attività fisica adattata (AFA) e dell’esercizio fisico strutturato, così come definiti dal Decreto Legislativo 5 28 febbraio 2021, n. 36 (“Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, anche in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le “palestre della salute”. Detto Decreto, in linea con le Raccomandazioni, promuove l’attività motoria, l’esercizio fisico strutturato e l’attività fisica adattata quali strumenti idonei a facilitare l’acquisizione di stili di vita quotidiani corretti e funzionali all’inclusione sociale, alla promozione della salute, nonché al miglioramento della qualità della vita e del benessere psico-fisico sia nelle persone sane sia nelle persone affette da patologie e riconosce il valore culturale, educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale. È stato, inoltre, affrontato il tema della formazione quale elemento irrinunciabile per il buon esito delle azioni. È poi da sottolineare che l’emergenza pandemica dovuta alla diffusione mondiale dell’infezione da nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 ha portato ad adottare misure di contenimento che hanno notevolmente inciso sulla possibilità di mantenere uno stile di vita attivo in tutte le fasce di età. Pertanto, è stata necessaria una riflessione su come “poter rimettere in moto” la popolazione nella fase post pandemica e su come poter costruire possibilità e opportunità di pratica dell’attività fisica tenendo conto anche degli ostacoli e delle restrizioni imposte dalla situazione emergenziale. Il lungo periodo pandemico, oltre ad aver posto i cittadini in condizioni di sedentarietà forzata, ha comportato anche difficoltà di accesso a visite ed esami di routine e controllo, soprattutto per i pazienti cronici. Diventa, quindi, prioritario, per i medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta (PLS), promuovere e incentivare, anche con interventi di counselling, l’importanza del movimento per tutte le età e consentire una ripresa dell’attività fisica in piena sicurezza previa valutazione clinica.

Linee di indirizzo sull'attività fisica : Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie / G. Rezza, D. Galeone, M. Menzano, F. Anatra, P. Bellisario, F. Lupi, M. Bernardi, P. Calà, A. Carolei, M. Casasco, S. Cinieri, F. Colivicchi, G. Corbi, P. Deiana, B. De Mei, L. De Paola, M. Di Maio, P. Di Napoli, G. Di Sciascio, M. Felisatti, C. Ferri, M. Gottin, G. Liguori, F. Lucidi, D. Lucini, D. Meleleo, F. Montemurro, A. Paoli, A. Pelliccia, F. Pigozzi, S. Pizzolla, M. Pompili, M. Raffaeli, M. Ruggeri, D. Rassi, M. Sacchetti, M. Salina, F. Schena, M. Scorcu, A. Stranieri, E.M. Stroppa, S. Tolomio, A. Turchetia, M. Zamparella. - (2021 Nov 03).

Linee di indirizzo sull'attività fisica : Revisione delle raccomandazioni per le differenti fasce d’età e situazioni fisiologiche e nuove raccomandazioni per specifiche patologie

D. Lucini;
2021

Abstract

Con Accordo Stato-Regioni del 7 marzo 2019 sono state adottate le “Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, redatte dal Tavolo di lavoro istituito ad hoc con D.D. del 29 maggio 2017 e successive integrazioni. Il documento fornisce elementi di policy di sistema e di orientamento sulle azioni necessarie per contrastare sedentarietà e inattività fisica, puntando all’equità e all’inclusione dei soggetti vulnerabili, con l’obiettivo di superare il carattere settoriale e frammentario di molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute sinora intraprese, mirando anche a favorire una maggiore omogeneità di intervento a livello nazionale. Il citato Accordo Stato-Regioni sottolinea che le Linee di indirizzo adottate costituiscono un primo documento in previsione del proseguimento dei lavori del Tavolo per l’approfondimento del tema dell’importanza di praticare attività fisica anche per altre condizioni patologiche, sulla base del progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche e in funzione delle indicazioni contenute nel Piano Nazionale della Prevenzione (PNP). Sulla base di quanto rappresentato, con Decreto del Ministro della salute 25 luglio 2019 e successive integrazioni è stato, pertanto, ricostituito il Tavolo di lavoro, riconfermando i componenti che hanno partecipato alla stesura delle Linee d’indirizzo e coinvolgendo altri professionisti a seconda della specificità delle patologie considerate. In continuità con il precedente e in linea con il “Piano d’azione globale OMS sull'attività fisica 2018-2030”, il presente documento, nel ribadire i principi dell’intersettorialità e dell’“Health in all policies”, condivide l’approccio strategico life-course, per setting e di contrasto alle diseguaglianze di genere e sociali definito dal PNP 2020-2025, adottato con Intesa Stato–Regioni del 6 agosto 2020 e successive modificazioni, e rappresenta uno strumento per la costruzione di strategie, policy e interventi volti a incrementare l’attività fisica in tutta la popolazione, con il concorso di soggetti istituzionali e non, promuovendo e utilizzando, con l’obiettivo dell’equità, gli spazi e i contesti di vita nei quali è possibile svolgere attività fisica, attraverso la disponibilità di un ampio ventaglio di opportunità concrete per far fronte alle diverse esigenze individuali. Il documento aggiorna alcuni capitoli delle “Linee di indirizzo sull'attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, di cui all’Accordo Stato-Regioni del 7 marzo 2019, sulla base delle nuove indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Linee guida su attività fisica, comportamento sedentario e sonno per i bambini sotto i 5 anni” del 2019 e “Linee guida su attività fisica e comportamenti sedentari” del 2020, descrivendo i benefici dell’attività fisica per ciascuna fascia d’età e in riferimento a situazioni fisiologiche e patologiche. Inoltre, approfondisce il tema dell’importanza dell’attività/esercizio fisico nella prevenzione e nella gestione delle principali malattie croniche non trasmissibili (MCNT) quale “strumento terapeutico” necessario per migliorare lo stato di salute fisica e mentale, nonché per garantire un maggiore benessere della popolazione e una migliore qualità della vita. Relativamente agli elementi di policy nazionale per l’attività fisica e alle linee di indirizzo per le persone con obesità, trapiantate o con disabilità si rimanda alle Linee di indirizzo già adottate. Le nuove Raccomandazioni si pongono, pertanto, in stretto raccordo e continuità con quelle emanate nel 2019. Sono ribaditi alcuni messaggi chiave già affermati in precedenza quali:  fare un po’ di attività fisica è meglio di niente;  aumentare la quantità di attività fisica permette di ottenere ulteriori benefici per la salute;  qualsiasi tipo di movimento conta. Oltre agli aggiornamenti sulla quantità e sul tipo di attività fisica nelle diverse fasce di età, nella gravidanza e nel diabete mellito tipo 2, gli elementi di novità riguardano il tema dell’attività fisica e dell’esercizio fisico in alcune tra le patologie croniche non trasmissibili più diffuse nel nostro Paese, quali le malattie cardio-cerebrovascolari, oncologiche, respiratorie e psichiatriche. Viene evidenziata l’importanza dell’attività fisica adattata (AFA) e dell’esercizio fisico strutturato, così come definiti dal Decreto Legislativo 5 28 febbraio 2021, n. 36 (“Attuazione dell'articolo 5 della legge 8 agosto 2019, n. 86, recante riordino e riforma delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo”), da eseguire sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, anche in luoghi e in strutture di natura non sanitaria, come le “palestre della salute”. Detto Decreto, in linea con le Raccomandazioni, promuove l’attività motoria, l’esercizio fisico strutturato e l’attività fisica adattata quali strumenti idonei a facilitare l’acquisizione di stili di vita quotidiani corretti e funzionali all’inclusione sociale, alla promozione della salute, nonché al miglioramento della qualità della vita e del benessere psico-fisico sia nelle persone sane sia nelle persone affette da patologie e riconosce il valore culturale, educativo e sociale dell’attività sportiva, quale strumento di miglioramento della qualità della vita e di tutela della salute, nonché quale mezzo di coesione territoriale. È stato, inoltre, affrontato il tema della formazione quale elemento irrinunciabile per il buon esito delle azioni. È poi da sottolineare che l’emergenza pandemica dovuta alla diffusione mondiale dell’infezione da nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 ha portato ad adottare misure di contenimento che hanno notevolmente inciso sulla possibilità di mantenere uno stile di vita attivo in tutte le fasce di età. Pertanto, è stata necessaria una riflessione su come “poter rimettere in moto” la popolazione nella fase post pandemica e su come poter costruire possibilità e opportunità di pratica dell’attività fisica tenendo conto anche degli ostacoli e delle restrizioni imposte dalla situazione emergenziale. Il lungo periodo pandemico, oltre ad aver posto i cittadini in condizioni di sedentarietà forzata, ha comportato anche difficoltà di accesso a visite ed esami di routine e controllo, soprattutto per i pazienti cronici. Diventa, quindi, prioritario, per i medici di medicina generale (MMG) e i pediatri di libera scelta (PLS), promuovere e incentivare, anche con interventi di counselling, l’importanza del movimento per tutte le età e consentire una ripresa dell’attività fisica in piena sicurezza previa valutazione clinica.
Settore M-EDF/01 - Metodi e Didattiche delle Attivita' Motorie
3-nov-2021
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