Il contributo intende esplorare la peculiare relazione che la letteratura latinoamericana contemporanea intesse con l’opera dantesca, specialmente con la Divina Commedia, risignificandola alla luce di tematiche urgenti quali quelle delle migrazioni e della violenza politica. Il lavoro prende le mosse dalla riscoperta di Dante nell’Ottocento degli esuli e degli immigrati in Argentina, e dal definirsi della sua icona a simbolo di ricerca di radici e di identità pur nella condizione diasporica. Accanto a questa prima impronta, che trova sviluppo in autori come Mempo Giardinelli, Raúl Zurita, Eduardo González Viaña, lo studio affianca la ricostruzione di un corpus di opere, quali quelle di Miguel Bonasso, Tomás Eloy Martínez, Rodolfo Rabanal, Alejandro Hernández, Emiliano Monge nella quali il modello allegorico dell’inferno dantesco risulta il referente simbolico ineludibile per dar forma ed espressione all’indicibilità dell’esperienza traumatica sia nella reclusione nei campi di concentramento durante la dittatura argentina sia durante il viaggio migratorio verso la frontiera nord fra Messico e Stati Uniti.
Dante in America Latina : immaginari contemporanei / E. Perassi. ((Intervento presentato al convegno Convegno Dantesco Internazionale tenutosi a Ravenna nel 2019.
Dante in America Latina : immaginari contemporanei
E. PerassiPrimo
2019
Abstract
Il contributo intende esplorare la peculiare relazione che la letteratura latinoamericana contemporanea intesse con l’opera dantesca, specialmente con la Divina Commedia, risignificandola alla luce di tematiche urgenti quali quelle delle migrazioni e della violenza politica. Il lavoro prende le mosse dalla riscoperta di Dante nell’Ottocento degli esuli e degli immigrati in Argentina, e dal definirsi della sua icona a simbolo di ricerca di radici e di identità pur nella condizione diasporica. Accanto a questa prima impronta, che trova sviluppo in autori come Mempo Giardinelli, Raúl Zurita, Eduardo González Viaña, lo studio affianca la ricostruzione di un corpus di opere, quali quelle di Miguel Bonasso, Tomás Eloy Martínez, Rodolfo Rabanal, Alejandro Hernández, Emiliano Monge nella quali il modello allegorico dell’inferno dantesco risulta il referente simbolico ineludibile per dar forma ed espressione all’indicibilità dell’esperienza traumatica sia nella reclusione nei campi di concentramento durante la dittatura argentina sia durante il viaggio migratorio verso la frontiera nord fra Messico e Stati Uniti.File | Dimensione | Formato | |
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