Questa classe di oggetti (costituita da scarabei, sigilli, statuine e balsamari in faience, etc.) è sempre stata considerata come uno degli indicatori delle relazioni commerciali tra le popolazioni della penisola e le altre realtà culturali del Mediterraneo nel corso dei primi secoli del I millennio a.C. Pur se in passato si sono manifestate tesi assai riduttive sul loro significato e valore nelle aree al di fuori dell’Egitto e Vicino Oriente (che li riducevano a semplice “paccottiglia” che denotava solo un mero esotismo delle popolazioni locali), il dibattito più recentemente ha visto una polarizzazione delle posizioni di diversi studiosi che vedevano come principali protagonisti di questi scambi verso occidente alternativamente Greci (in particolare con un ruolo cruciale giocato dai coloni Euboici e lo scalo pitecusano) o Fenici. Attualmente invece si ipotizza che vi possa essere stato un concorso non solo di queste ma anche di altre popolazioni (ad esempio Rodii, Ciprioti e Siriani) e che la questione sia in realtà più complessa e articolata. In questa relazione perciò, sulla base degli studi più recenti e dei dati ricavabili dalle aree e dai contesti di rinvenimento, si cercheranno di mettere in luce in primo luogo i centri di produzione (accanto infatti a produzioni genuinamente egizie ne esistono altre di imitazione più o meno fedele e di varia qualità), le modalità di diffusione, gli agenti e le maestranze coinvolti. Inoltre particolare attenzione sarà data anche alla loro ricezione nei due comparti culturali, i destinatari, i significati ideologici e religiosi sottesi, i processi di selezione e reinterpretazione di questi ultimi nel mondo greco e etrusco.

La circolazione degli aegyptiaca nel Mediterraneo: alcuni casi tra area egea e penisola italiana nella prima Età del Ferro e Orientalizzante / E. Giovanelli - In: Dialoghi sull'archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo : atti del 1. Convegno internazionale di studi, Paestum, 7-9 settembre 2016 / [a cura di] A. Pontrandolfo, M. Scafuro. - Prima edizione. - Paestum : Pandemos, 2017. - ISBN 9788887744767. - pp. 955-962 (( Intervento presentato al 1. convegno Dialoghi sull'Archeologia della Magna Grecia tenutosi a Paestum nel 2016.

La circolazione degli aegyptiaca nel Mediterraneo: alcuni casi tra area egea e penisola italiana nella prima Età del Ferro e Orientalizzante

E. Giovanelli
2017

Abstract

Questa classe di oggetti (costituita da scarabei, sigilli, statuine e balsamari in faience, etc.) è sempre stata considerata come uno degli indicatori delle relazioni commerciali tra le popolazioni della penisola e le altre realtà culturali del Mediterraneo nel corso dei primi secoli del I millennio a.C. Pur se in passato si sono manifestate tesi assai riduttive sul loro significato e valore nelle aree al di fuori dell’Egitto e Vicino Oriente (che li riducevano a semplice “paccottiglia” che denotava solo un mero esotismo delle popolazioni locali), il dibattito più recentemente ha visto una polarizzazione delle posizioni di diversi studiosi che vedevano come principali protagonisti di questi scambi verso occidente alternativamente Greci (in particolare con un ruolo cruciale giocato dai coloni Euboici e lo scalo pitecusano) o Fenici. Attualmente invece si ipotizza che vi possa essere stato un concorso non solo di queste ma anche di altre popolazioni (ad esempio Rodii, Ciprioti e Siriani) e che la questione sia in realtà più complessa e articolata. In questa relazione perciò, sulla base degli studi più recenti e dei dati ricavabili dalle aree e dai contesti di rinvenimento, si cercheranno di mettere in luce in primo luogo i centri di produzione (accanto infatti a produzioni genuinamente egizie ne esistono altre di imitazione più o meno fedele e di varia qualità), le modalità di diffusione, gli agenti e le maestranze coinvolti. Inoltre particolare attenzione sarà data anche alla loro ricezione nei due comparti culturali, i destinatari, i significati ideologici e religiosi sottesi, i processi di selezione e reinterpretazione di questi ultimi nel mondo greco e etrusco.
Settore L-ANT/06 - Etruscologia e Antichita' Italiche
2017
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