La Nascita è evento al centro di ogni società. In ogni gruppo di popolazione ci sono differenze di genere già presupposte: il dato naturale genetico, che costituisce la storia naturale della società stessa e sul quale essa si fonda ed il dato proprio individuale, costituito dall'interazione, dalla convivenza, dalla vita associata tra individui. Brigitte Jordan scrive che il punto d'incontro tra questi due elementi s'incardina sull'"Evento Nascita", evento bio-sociale , punto di contatto fra elemento biologico e fattori socio-culturali. […] un tragitto fondato sull'influenza consensuale della società e permeato da un sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale, momento di vulnerabilità a cui la società reagisce con una ritualità collettiva che avvolge e protegge il nucleo famiglia. Ma quindi quanto di questa ritualità sociale è necessità biologica? Quanto è prodotto sociale? Il luogo del parto, che negli ultimi tre secoli è mutato in relazione al cambiamento che l'ostetricia quale arte e quale scienza ha avuto, rispecchia la fusione di questi due elementi. Se è vero che ogni sistema funzionante è pervaso da un senso di superiorità e correttezza morale che impedisce agli operatori del sistema stesso di aggiornarsi sulle diverse realtà esistenti al di fuori di esso, si può capire quanto l'evoluzione costruttiva ed informata dei "riti" legati al luogo del parto sia stata un percorso lento e difficile: dapprima recepito con diffidenza, poi osservato e criticamente testato, analizzato ed infine eventualmente accettato, ma solo dopo molto tempo interiorizzato. Questo processo possiamo riferirlo sia all'evento della rinnegazione del parto a domicilio rispetto alla medicalizzazione degli anni Sessanta, che alla successiva rinnegazione del parto in ospedale dagli anni Ottanta ed infine alla convivenza alleata di parto in ospedale e parto a domicilio dagli anni Novanta. Arriviamo alla fine del XX secolo con un bagaglio di esperienze vastissimo, un percorso sociale di consapevolezza estremamente profondo avvenuto in tempi brevi ed una società sempre più disposta ad uscire dai confini di quel sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale cui si rivolge. Più pronta al confronto, alla scelta, ma soprattutto all'integrazione. Ed è proprio oggi che l'istituzionalizzazione ingloba nel percorso nascita la possibilità di scegliere, di svincolarsi dai cardini delle regole culturali, siano esse di qualsiasi tempo: un'apertura della collettività, frutto del percorso intero che l'ostetricia ha compiuto nei secoli, senza nulla tralasciare, ma, anzi, dando la possibilità di raccogliere i frutti che da esperienze estreme e storicamente obbligate sono derivati. La loro analisi e la scelta di ciò che obbiettivamente è risultato positivo integra vicendevolmente formule di assistenza al parto che spesso mirano a non avere più margini e connotazioni d'orientamento netti, ma, sebbene tendano precisamente verso una o l'altra impostazione, sono più sensibili all'incontro, ad una complicità reciproca, con il fine di un'assistenza personalizzata frutto di una scelta che sia pure adeguata, sicura e basata su evidenze scientifiche.

Il parto a domicilio tra passato e presente / B. Misrachi, R. Lombardi, D. Calistri. - [s.l] : null, 2007 May 18.

Il parto a domicilio tra passato e presente

D. Calistri
Ultimo
2007

Abstract

La Nascita è evento al centro di ogni società. In ogni gruppo di popolazione ci sono differenze di genere già presupposte: il dato naturale genetico, che costituisce la storia naturale della società stessa e sul quale essa si fonda ed il dato proprio individuale, costituito dall'interazione, dalla convivenza, dalla vita associata tra individui. Brigitte Jordan scrive che il punto d'incontro tra questi due elementi s'incardina sull'"Evento Nascita", evento bio-sociale , punto di contatto fra elemento biologico e fattori socio-culturali. […] un tragitto fondato sull'influenza consensuale della società e permeato da un sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale, momento di vulnerabilità a cui la società reagisce con una ritualità collettiva che avvolge e protegge il nucleo famiglia. Ma quindi quanto di questa ritualità sociale è necessità biologica? Quanto è prodotto sociale? Il luogo del parto, che negli ultimi tre secoli è mutato in relazione al cambiamento che l'ostetricia quale arte e quale scienza ha avuto, rispecchia la fusione di questi due elementi. Se è vero che ogni sistema funzionante è pervaso da un senso di superiorità e correttezza morale che impedisce agli operatori del sistema stesso di aggiornarsi sulle diverse realtà esistenti al di fuori di esso, si può capire quanto l'evoluzione costruttiva ed informata dei "riti" legati al luogo del parto sia stata un percorso lento e difficile: dapprima recepito con diffidenza, poi osservato e criticamente testato, analizzato ed infine eventualmente accettato, ma solo dopo molto tempo interiorizzato. Questo processo possiamo riferirlo sia all'evento della rinnegazione del parto a domicilio rispetto alla medicalizzazione degli anni Sessanta, che alla successiva rinnegazione del parto in ospedale dagli anni Ottanta ed infine alla convivenza alleata di parto in ospedale e parto a domicilio dagli anni Novanta. Arriviamo alla fine del XX secolo con un bagaglio di esperienze vastissimo, un percorso sociale di consapevolezza estremamente profondo avvenuto in tempi brevi ed una società sempre più disposta ad uscire dai confini di quel sentimento di appartenenza ed adeguatezza morale cui si rivolge. Più pronta al confronto, alla scelta, ma soprattutto all'integrazione. Ed è proprio oggi che l'istituzionalizzazione ingloba nel percorso nascita la possibilità di scegliere, di svincolarsi dai cardini delle regole culturali, siano esse di qualsiasi tempo: un'apertura della collettività, frutto del percorso intero che l'ostetricia ha compiuto nei secoli, senza nulla tralasciare, ma, anzi, dando la possibilità di raccogliere i frutti che da esperienze estreme e storicamente obbligate sono derivati. La loro analisi e la scelta di ciò che obbiettivamente è risultato positivo integra vicendevolmente formule di assistenza al parto che spesso mirano a non avere più margini e connotazioni d'orientamento netti, ma, sebbene tendano precisamente verso una o l'altra impostazione, sono più sensibili all'incontro, ad una complicità reciproca, con il fine di un'assistenza personalizzata frutto di una scelta che sia pure adeguata, sicura e basata su evidenze scientifiche.
18-mag-2007
parto ; domicilio ; ospedale ; medicalizzazione
Settore MED/47 - Scienze Infermieristiche Ostetrico-Ginecologiche
Working Paper
Il parto a domicilio tra passato e presente / B. Misrachi, R. Lombardi, D. Calistri. - [s.l] : null, 2007 May 18.
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