Alberico di Montecassino (circa 1030-1094/1098-99), attivo presso il cenobio cassinese in età desideriana, può essere annoverato tra le più significative personalità che animarono lo scenario storico-culturale italiano nella seconda metà del sec. XI. Dotta e multiforme è la produzione letteraria a lui riconducibile: all’attività di agiografo e polemista egli affiancò quella di insegnante, esercitando un magistero che aveva tra i suoi cardini discipline quali grammatica, retorica e prosodia. Degli scritti che conservano memoria delle lezioni albericiane il più dibattuto è stato senza dubbio il cosiddetto Breviarium, che il maestro intendeva come “manuale di base” per i suoi allievi: una eterogenea raccolta di trattati retorico-grammaticali (accomunati dalla medesima origine scolastica), nella quale appaiono, per la prima volta, i caratteri fondamentali dell’ars dictaminis, destinata a divenire uno dei generi peculiari della successiva letteratura mediolatina. I precetti relativi alla composizione dell’epistola confluiti nel corpus del Breviarium hanno diviso la critica: alcuni studiosi hanno individuato nel maestro cassinese il vero e proprio iniziatore della dottrina epistolografica, altri hanno negato ad Alberico tale paternità, attribuendola invece alla scuola bolognese della prima metà del sec. XII. Il dibattito sui legami tra il Breviarium e le origini dell’ars dictaminis, tuttavia, non si è mai potuto avvalere di un testo completo e affidabile: a sanare questa lacuna si propone qui la prima edizione critica del corpus, corredata da note di commento, analisi delle fonti e ricognizione della fortuna del manuale nelle principali artes italiane della prima metà del sec. XII (Adalberto Samaritano, Ugo da Bologna, Enrico Francigena, Aurea-Gemma-Gruppe e Precepta prosaici dictaminis).
Breviarium de dictamine / Albericus : Casinensis ; [a cura di] F. Bognini. - Firenze : SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2008 Dec. - ISBN 978-88-8450-265-0.
Breviarium de dictamine
F. Bognini
2008
Abstract
Alberico di Montecassino (circa 1030-1094/1098-99), attivo presso il cenobio cassinese in età desideriana, può essere annoverato tra le più significative personalità che animarono lo scenario storico-culturale italiano nella seconda metà del sec. XI. Dotta e multiforme è la produzione letteraria a lui riconducibile: all’attività di agiografo e polemista egli affiancò quella di insegnante, esercitando un magistero che aveva tra i suoi cardini discipline quali grammatica, retorica e prosodia. Degli scritti che conservano memoria delle lezioni albericiane il più dibattuto è stato senza dubbio il cosiddetto Breviarium, che il maestro intendeva come “manuale di base” per i suoi allievi: una eterogenea raccolta di trattati retorico-grammaticali (accomunati dalla medesima origine scolastica), nella quale appaiono, per la prima volta, i caratteri fondamentali dell’ars dictaminis, destinata a divenire uno dei generi peculiari della successiva letteratura mediolatina. I precetti relativi alla composizione dell’epistola confluiti nel corpus del Breviarium hanno diviso la critica: alcuni studiosi hanno individuato nel maestro cassinese il vero e proprio iniziatore della dottrina epistolografica, altri hanno negato ad Alberico tale paternità, attribuendola invece alla scuola bolognese della prima metà del sec. XII. Il dibattito sui legami tra il Breviarium e le origini dell’ars dictaminis, tuttavia, non si è mai potuto avvalere di un testo completo e affidabile: a sanare questa lacuna si propone qui la prima edizione critica del corpus, corredata da note di commento, analisi delle fonti e ricognizione della fortuna del manuale nelle principali artes italiane della prima metà del sec. XII (Adalberto Samaritano, Ugo da Bologna, Enrico Francigena, Aurea-Gemma-Gruppe e Precepta prosaici dictaminis).Pubblicazioni consigliate
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