Il rilievo di un quadro patologico dopo esumazione, a causa dei fattori che attivamente svolgono un ruolo importante nella decomposizione cadaverica, rappresenta un problema di non facile soluzione specie per ciò che attiene l’individuazione di reperti patologici che costituiscono il fondamento di un giudizio medico legale sulla causa di morte. Le trasformazioni responsabili della disintegrazione delle strutture tissutali sono in grado di determinare alterazioni che rendono assai difficoltoso il riconoscimento di modificazioni patologiche potendo, a volte, simulare processi 14 A. Rancati et al. istopatologici non presenti. Per il superamento di tali limiti, per quanto possibile, si rende indispensabile, ai fini di una corretta diagnosi, impostare una valida indagine istologica ricorrendo all’applicazione di tecniche utili a trarre il maggior numero di informazioni valide. Scopo della presente ricerca è la valutazione dell’efficacia di tecniche colorative speciali applicate su materiale cadaverico esumato per evidenziare componenti a diversa capacità di resistenza alla decomposizione. Per l’analisi sono stati utilizzati cadaveri esumati dopo un periodo di inumazione variabile, compreso tra 3 mesi e 3 anni e, in corso di autopsia, sono stati prelevati frammenti di cervello, polmone, cuore, coronarie, fegato, milza e muscolo psoas. Il materiale è stato fissato in formalina tamponata al 10% e, quindi, avviato alla routinaria preparazione istologica. Le sezioni ottenute sono state colorate con Ematossilina-Eosina di base e con diverse colorazioni istochimiche: Tricromica di Masson secondo Goldner, Impregnazione Argentica di Gomori, Resorcin-Fucsina, Metodica di Verhoeff, Reazione al ferrocianuro di potassio (Blu di Prussia di Perls), Alizarina Red e Klüver-Barrera. Attraverso l’esame istopatologico del materiale esumato sottoposto a colorazioni istomorfologiche ed istochimiche speciali è stato possibile identificare gli organi ed evidenziare alcune pregresse patologie in taluni casi. L’impiego della sola colorazione Ematossilina-Eosina non è indicata come unica risorsa tecnica per affrontare, in modo completo, casi connotati da alterazioni trasformative avanzate: l’applicazione, infatti, di tecniche istomorfologiche ed istochimiche speciali, se debitamente ponderate, può costituire un valido ausilio per l’analisi istopatologica di materiale di questo tipo, rappresentando l’unica, attuale via, indirizzata all’impiego di tutte le risorse disponibili per l’acquisizione di dati di rilievo medico-legale.

Valutazione dell’efficacia delle tecniche istochimiche a fini medico-legali nel rilievo di quadri patologici su tessuti cadaverici dopo diversi tempi di sepoltura / A. Rancati, G. Gentile, M. Marchesi, E. Muccino, E. Palazzo, R. Zoja. - In: ZACCHIA. - ISSN 0044-1570. - 87:1(2014), pp. 31-45.

Valutazione dell’efficacia delle tecniche istochimiche a fini medico-legali nel rilievo di quadri patologici su tessuti cadaverici dopo diversi tempi di sepoltura

A. Rancati
Primo
;
G. Gentile
Secondo
;
E. Muccino;E. Palazzo
Penultimo
;
R. Zoja
2014

Abstract

Il rilievo di un quadro patologico dopo esumazione, a causa dei fattori che attivamente svolgono un ruolo importante nella decomposizione cadaverica, rappresenta un problema di non facile soluzione specie per ciò che attiene l’individuazione di reperti patologici che costituiscono il fondamento di un giudizio medico legale sulla causa di morte. Le trasformazioni responsabili della disintegrazione delle strutture tissutali sono in grado di determinare alterazioni che rendono assai difficoltoso il riconoscimento di modificazioni patologiche potendo, a volte, simulare processi 14 A. Rancati et al. istopatologici non presenti. Per il superamento di tali limiti, per quanto possibile, si rende indispensabile, ai fini di una corretta diagnosi, impostare una valida indagine istologica ricorrendo all’applicazione di tecniche utili a trarre il maggior numero di informazioni valide. Scopo della presente ricerca è la valutazione dell’efficacia di tecniche colorative speciali applicate su materiale cadaverico esumato per evidenziare componenti a diversa capacità di resistenza alla decomposizione. Per l’analisi sono stati utilizzati cadaveri esumati dopo un periodo di inumazione variabile, compreso tra 3 mesi e 3 anni e, in corso di autopsia, sono stati prelevati frammenti di cervello, polmone, cuore, coronarie, fegato, milza e muscolo psoas. Il materiale è stato fissato in formalina tamponata al 10% e, quindi, avviato alla routinaria preparazione istologica. Le sezioni ottenute sono state colorate con Ematossilina-Eosina di base e con diverse colorazioni istochimiche: Tricromica di Masson secondo Goldner, Impregnazione Argentica di Gomori, Resorcin-Fucsina, Metodica di Verhoeff, Reazione al ferrocianuro di potassio (Blu di Prussia di Perls), Alizarina Red e Klüver-Barrera. Attraverso l’esame istopatologico del materiale esumato sottoposto a colorazioni istomorfologiche ed istochimiche speciali è stato possibile identificare gli organi ed evidenziare alcune pregresse patologie in taluni casi. L’impiego della sola colorazione Ematossilina-Eosina non è indicata come unica risorsa tecnica per affrontare, in modo completo, casi connotati da alterazioni trasformative avanzate: l’applicazione, infatti, di tecniche istomorfologiche ed istochimiche speciali, se debitamente ponderate, può costituire un valido ausilio per l’analisi istopatologica di materiale di questo tipo, rappresentando l’unica, attuale via, indirizzata all’impiego di tutte le risorse disponibili per l’acquisizione di dati di rilievo medico-legale.
istochimica; esumazione; patologia forense; medicina legale
Settore MED/43 - Medicina Legale
2014
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