Obiettivi del presente lavoro, nell’ambito di un''esplorazione delle aree concettuali in tema di “violenza individuale e violenza collettiva”, sono lo studio e l''analisi delle opinioni di chi sia chiamato a giudicare gli autori di condotte aggressive e violente. Nello studio sono riportati i risultati emersi da due diverse ricerche. La prima è relativa alla percezione nei riguardi di alcuni comportamenti delittuosi presentati al giudizio di un gruppo di studenti delle medie superiori, comportamenti caratterizzati dalla messa in atto di violenza anche estrema. Vi emergono posizioni altrettanto violente, proprio nel momento in cui la vendetta e, comunque la giustificazione nei loro riguardi, finiscono con l’elidere una visione dei fatti criminosi maggiormente critica e razionale. La seconda è incentrata sulle valutazioni espresse da un gruppo di giovani e di insegnanti nei riguardi della pena di morte: ne scaturisce una preoccupante adesione alla lex talionis, estrinsecantesi con un esiguo dominio sulle istanze vendicative ed emotive più profonde e arcaiche. Entrambi i lavori sono stati effettuati attraverso somministrazione di questionari strutturati, su soggetti residenti in Milano e in altre realtà urbane della Lombardia.
La violenza dei “buoni”. Quo vadis? / E. Calvanese, C. Colosimo. - In: RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA. - ISSN 1121-1717. - (2007).
La violenza dei “buoni”. Quo vadis?
E. CalvanesePrimo
;C. ColosimoUltimo
2007
Abstract
Obiettivi del presente lavoro, nell’ambito di un''esplorazione delle aree concettuali in tema di “violenza individuale e violenza collettiva”, sono lo studio e l''analisi delle opinioni di chi sia chiamato a giudicare gli autori di condotte aggressive e violente. Nello studio sono riportati i risultati emersi da due diverse ricerche. La prima è relativa alla percezione nei riguardi di alcuni comportamenti delittuosi presentati al giudizio di un gruppo di studenti delle medie superiori, comportamenti caratterizzati dalla messa in atto di violenza anche estrema. Vi emergono posizioni altrettanto violente, proprio nel momento in cui la vendetta e, comunque la giustificazione nei loro riguardi, finiscono con l’elidere una visione dei fatti criminosi maggiormente critica e razionale. La seconda è incentrata sulle valutazioni espresse da un gruppo di giovani e di insegnanti nei riguardi della pena di morte: ne scaturisce una preoccupante adesione alla lex talionis, estrinsecantesi con un esiguo dominio sulle istanze vendicative ed emotive più profonde e arcaiche. Entrambi i lavori sono stati effettuati attraverso somministrazione di questionari strutturati, su soggetti residenti in Milano e in altre realtà urbane della Lombardia.Pubblicazioni consigliate
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.