Il modello prestativo di molte discipline sportive prevede la ripetizione, spesso in successione rapida, di un numero elevato di salti o di rimbalzi realizzati in modalità ciclica o con differenti forme di impulso. Per descrivere la capacità di eseguire efficacemente queste azioni motorie ripetute in successione si potrebbe utilizzare il termine "resistenza ai salti", intendendo così la capacità di mantenere l'efficienza del gesto prestativo realizzato in condizioni di regime pliometrico o di lavoro a carattere pliometrico, nonostante l'affaticamento. Nel caso di azioni di balzo effettuate con modalità intermittente, come nel caso della pallavolo o in forma ciclica, come in alcune discipline dell'atletica leggera, ci si chiede quali siano i meccanismi che intervengono a limitare la performance. Per migliorare la capacità di recuperare la fatica e mantenere l'efficacia della performance per consuetudine si chiamano in causa le cosiddette qualità aerobiche. Oggi però sappiamo che in questo tipo di affaticamento intervengono anche altri fattori appartenenti al gruppo delle caratteristiche di tipo neuro-muscolare, dei quali l'allenamento deve tenere conto. In questa prima parte si analizzano inizialmente alcuni lavori di ricerca che si sono occupati di questo argomento e che si sono rivolti a sforzi di tipo molto prolungato e successivamente anche studi mirati a prestazioni diverse, come ad esempio serie di 100 salti e rimbalzi realizzati in particolari condizioni sperimentali.

La resistenza ai salti : pliometria e affaticamento pliometrico (parte prima) / G. Cometti, G. Alberti. - In: SDS. SCUOLA DELLO SPORT. - ISSN 1125-1891. - 26:72(2007 Mar), pp. 23-30.

La resistenza ai salti : pliometria e affaticamento pliometrico (parte prima)

G. Alberti
Ultimo
2007

Abstract

Il modello prestativo di molte discipline sportive prevede la ripetizione, spesso in successione rapida, di un numero elevato di salti o di rimbalzi realizzati in modalità ciclica o con differenti forme di impulso. Per descrivere la capacità di eseguire efficacemente queste azioni motorie ripetute in successione si potrebbe utilizzare il termine "resistenza ai salti", intendendo così la capacità di mantenere l'efficienza del gesto prestativo realizzato in condizioni di regime pliometrico o di lavoro a carattere pliometrico, nonostante l'affaticamento. Nel caso di azioni di balzo effettuate con modalità intermittente, come nel caso della pallavolo o in forma ciclica, come in alcune discipline dell'atletica leggera, ci si chiede quali siano i meccanismi che intervengono a limitare la performance. Per migliorare la capacità di recuperare la fatica e mantenere l'efficacia della performance per consuetudine si chiamano in causa le cosiddette qualità aerobiche. Oggi però sappiamo che in questo tipo di affaticamento intervengono anche altri fattori appartenenti al gruppo delle caratteristiche di tipo neuro-muscolare, dei quali l'allenamento deve tenere conto. In questa prima parte si analizzano inizialmente alcuni lavori di ricerca che si sono occupati di questo argomento e che si sono rivolti a sforzi di tipo molto prolungato e successivamente anche studi mirati a prestazioni diverse, come ad esempio serie di 100 salti e rimbalzi realizzati in particolari condizioni sperimentali.
Settore M-EDF/02 - Metodi e Didattiche delle Attivita' Sportive
mar-2007
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